Rubens, il maestro fiammingo che ha regalato sensualità alla pittura

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Di Redazione Metropolitan

Pieter Paul Rubens è il più importante pittore fiammingo del XVII secolo e figura centrale dell’arte barocca del Nord Europa. Se si pensa all’arte fiamminga non si può non pensare anche a Rubens. É infatti uno degli esponenti di spicco del Secolo d’oro dell’arte Olandese, quello che va dalla fine del XVI secolo all’Inizio del XVIII. Il focus di oggi è dedicato a questo straordinario pittore a 381 anni dalla sua morte.

Rubens ha un forte legame con l’Italia che visita da giovanissimo e che influenza molto il suo stile artistico. Il suo viaggio nel Belpaese gli fa conoscere artisti come Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Caravaggio. Rimane in Italia per otto anni alla corte di Filippo II, per conto del Duca di Mantova Vincenzo Gonzaga. Grazie a Rubens le prime basi della pittura barocca, grandiosa e sovrabbondante, trovano spazio anche in Italia. Una personalità viva e geniale.

Pieter Paul Rubens: vita e formazione artistica

Pieter Paul Rubens, Minerva protegge la Pace da Marte_Photocredit:NationalGallery Londra
Pieter Paul Rubens, Minerva protegge la Pace da Marte_Photocredit:NationalGallery Londra

Rubens nasce a Siegen, in Germania, il 28 giugno 1577. Il padre è un avvocato calvinista e, a causa delle persecuzioni spagnole contro i protestanti, è costretto a trasferirsi a Colonia con tutta la famiglia. Nel 1589 si sposta ad Anversa. Rubens studia il latino, dedicandosi alle materie umanistiche. Fa poi il suo apprendistato come pittore dal maestro Tobias Verhaeght ma già a ventuno anni poteva considerarsi un artista indipendente, tanto da iscriversi alla corporazione dei pittori come maestro.

La sua vera e propria formazione avvenne però in Italia tra il 1600 e il 1608. Un primo soggiorno a Venezia lo mette in contatto con la pittura di Tiziano, Tintoretto e Veronese. In seguito si trasferisce a Mantova, a Genova e infine a Roma. Qui, oltre a conoscere la grande pittura rinascimentale, resta colpito dal classicismo dei Carracci e dal realismo di Caravaggio. Il suo ritorno ad Anversa, nel 1609, fu causato dalla malattia della madre. In Fiandra, Rubens sviluppa uno stile del tutto personale, ma fortemente influenzato dalle esperienze artistiche avute in Italia.

Nella sua celebre casa-bottega, lavora instancabilmente, aiutandosi con una folta schiera di aiutanti e di allievi per fare fronte alle numerose commissioni che gli giungevano da ogni parte d’Europa. Tra i suoi “clienti” più importanti ci furono il re spagnolo Filippo IV, Carlo I di Inghilterra, i nobili genovesi e la madre del re di Francia, Maria de’ Medici. A metà degli anni Trenta del Seicento l’artista era considerato uno degli uomini più celebri d’Europa, possedeva un ingente patrimonio e una maestosa villa ad Anversa, città che gli rese onore fino agli ultimi giorni. Muore infatti proprio ad Anversa il 30 Maggio del 1640.

Il trionfo della pittura del Seicento

Pieter Paul Rubens, Il trionfo di Enrico IV_photocredit:restaurars
Pieter Paul Rubens, Il trionfo di Enrico IV_photocredit:restaurars

La pittura di Rubens si caratterizza per la minuta analisi dei particolari, tipica della tradizione fiamminga, e per un uso del colore e del disegno di impronta rinascimentale. La ricchissima produzione rubensiana si caratterizza per il ricorso frequente a temi cari alla mitologia.  I personaggi sono rappresentati con una straordinaria resa plastica dei corpi e si agitano con spinti da una forza centrifuga e centripeta, in uno scenario altrettanto in movimento.

Rubens esprime la grandezza del potere politico e religioso con una pittura barocca, grandiosa e trionfale nella composizione d’insieme. Nelle opere di Rubens solitamente sono riprodotte scene affollate, dinamiche, impetuose, c’è molta teatralità. Utilizza colori vivi, intensi e brillanti. I corpi sono corpi carnosi, sovrabbondanti, che esprimono benessere e prosperità anche quando devono “servire” per rappresentare personaggi altolocati o di natura divina e religiosa. Altra sua caratteristica sono i volti dei personaggi dipinti, estremamente veritieri, probabilmente presi dalla “strada”.

Pieter Paul Rubens, I quattro continenti_photocredit:restaurars
Pieter Paul Rubens, I quattro continenti_photocredit:restaurars

A proposito di questo, nonostante gran parte delle opere di Rubens siano a tema sacro, l’artista fiammingo nutriva una grande passione per le belle donne, formose e floride. Una delle caratteristiche peculiari nelle opere di Rubens è infatti proprio la sensualità delle figure femminili, spesso discinte e dalle forme rotonde. Questo perché probabilmente l’opulenza fisica, serviva ad esprimere l’opulenza materiale dei soggetti rappresentati.

Rubens si dimostra una vera e propria forza della natura. Un artista con una personalità molto forte. É quello che oggi potremmo definire un uomo di mondo, un gentiluomo brillante, dalle capacità diplomatiche eccezionali e con una spiccata ironia.“Il mio talento – scrive l’artista – è così fatto che nessuna opera, per quanto vasta possa essere per la quantità e la varietà delle cose da rappresentare, ha ancora superato il mio coraggio”.  A Monaco, nella Alte Pinakothek, sono conservate il più alto numero di opere di questo genio esuberante dell’arte barocca.

Ilaria Festa

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