Non si placano in Russia le proteste contro il devastante conflitto russo-ucraino che prosegue incessantemente da quasi un anno. Oltre alle moltissime vittime di questo terribile e disumano scontro militare, dall’inizio della guerra si prevedono circa 20mila arresti in Russia.

Quasi 20mila arresti in Russia dall’inizio del conflitto

Il numero di persone in Russia contrarie alla guerra è maggiore di quanto sembri. Secondo i nostri calcoli, dalla fine di febbraio sono passati solo 18 giorni senza arresti. Cioè, quasi ogni giorno qualcuno protesta contro la guerra.

È quanto afferma l’avvocato di OVD-Info Daria Korolenko, in merito alle proteste contro una devastante guerra che prosegue senza sosta da quell’ormai lontano 24 febbraio 2022, l’inizio di un conflitto che ha provocato sinora – secondo una stima Onu del 6 dicembre6.702 vittime nel paese invaso, senza contare i feriti che sono migliaia.

In Russia, le proteste contro la guerra battono il record, per fermi e arresti, in dieci anni di manifestazioni di piazza. Le statistiche mostrano infatti una forte resistenza dei russi alla guerra e, come si legge sul sito di opposizione Ovd Info:

Dal primo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, migliaia di russi sono scesi in piazza per protestare e denunciare la guerra. Molti di loro hanno ricevuto multe, arresti e alcuni sono diventati imputati in procedimenti penali. Viorstka, insieme a OVD-Info, ha analizzato come i russi hanno protestato contro la guerra da febbraio.

I russi si schierano contro la guerra, gli arresti

Alcuni risultati mostrano che, dall’inizio degli attacchi – il 24 febbraio – circa 19.443 oppositori alla guerra sono stati arrestati, multati o detenuti in Russia, per essersi schierati apertamente contro il conflitto. Si tratta, appunto, di una cifra record negli ultimi 10 anni.

Parlando ancora di numeri, sarebbero stati avviati, ad oggi, più di 5mila procedimenti civili e perseguite 378 persone, di cui 7 minorenni. Inoltre, sono state emesse in totale 50 condanne, tra le quali rientra anche quella del famoso politico dell’opposizione russa Ilya Yashin, arrestato a Mosca il 27 giugno, e condannato a 8 anni e mezzo di carcere. L’accusa era quella di aver diffuso ciò che il governo russo considera “informazioni false”, in merito alle operazioni del proprio esercito in Ucraina.

Nonostante la retorica ufficiale delle autorità russe, fin dall’inizio degli scontri armati ha preso piede in Russia un’ampia campagna pubblica contro la guerra – in primo luogo su Internet – attraverso lettere, dichiarazioni e petizioni.

Al momento, si contano circa 100 iniziative di questo tipo provenienti da rappresentanti di varie professioni e altre associazioni di cittadini russi, che mostrano attivamente e con i mezzi in loro potere, tutta la propria contrarietà verso quel disumano scontro militare che non accenna a placarsi.

Serena Pala

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