Santa Barbara protettrice dei Vigili del fuoco e della Marina

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Di Sabrina Baiocco

Si festeggia oggi Santa Barbara ricordata per coraggio, fede e assenza di paura dimostrata in situazioni di pericolo. E’ dichiarata patrona dei Vigili del Fuoco, della Marina e protettrice dei pompieri. Secondo la tradizione muore nel 306 d.C. dopo essere stata torturata, bruciata viva e decapitata per la sua conversione al cattolicesimo. La leggenda narra della determinazione di Barbara che la porta a superare anche il fuoco con la forza della fede in Dio. Il 4 Dicembre a bordo delle Unità Navali della Marina Militare si dona un fascio di rose rosse al 1º Direttore del Tiro di bordo. La festività è molto sentita anche in sud America, Asia, Europa e Stati Uniti.

La leggenda di Santa Barbara

santa barbara festeggiata dai vigili del fuoco
Vigili del fuoco in festa il giorno di Santa Barbara

Nasce a Nicomedia nel 273 d.C. Vive in provincia di Rieti con il padre Dioscoro, uomo di religione pagana e collaboratore dell’imperatore Massimiano Erculeo. Barbara, sotto richiesta del padre, era destinata in sposa al prefetto di Nicomedia. Lei rifiuta questo matrimonio da subito. E’ molto bella e ha molti pretendenti. Per questo motivo il padre costruisce una torre per farci rinchiudere la bellissima figlia, che però non ha alcuna intenzione di sposarsi. Si converte al cattolicesimo scaturendo le ire del padre. Prima di essere segregata Barbara voleva essere battezzata, si reca dunque in una piscina d’acqua vicino alla torre e ci si immerge per tre volte dicendo: “Battezzasi Barbara nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

La torre aveva due finestre, ma Barbara ne volle far costruire una terza in onore della Santissima Trinità. Il padre pagano, quando seppe della conversione della figlia, decise di ucciderla. Ella riuscì a fuggire, sgattaiolando fra le pareti della torre, ma venne subito dopo ricatturata dal padre. Nella prigione dove era segregata un giorno si scatenò un incendio ma Black ragazza ne uscì incredibilmente indenne. E’ condotta in seguito in tribunale dal padre affinchè fosse condannata in quanto cristiana.

La morte di Barbara

Il processo iniziò il 2 Dicembre del 290 d.C. durante il quale Barbara difese la propria religione ed esortò il padre e i presenti a rifiutare la religione pagana. Il prefetto cercò in un primo momento di convincerla riconvertirsi ma non ebbe successo. Così ordina di torturarla avvolgendola in panni ruvidi per farla sanguinare.

Durante la notte inspiegabilmente Barbara guarì dalle ferite. Il giorno dopo le sono inflitte pesanti torture: fu marchiata con dei ferri roventi e le venne dato fuoco su tutto il corpo. Le fiamme però, come per miracolo, si spensero quasi subito. E’ portata nei giorni seguenti in giro per la città completamente nuda ma al suo ritorno era miracolosamente vestita e guarita dalle ferite.

Infine il 4 di Dicembre il prefetto le fece tagliare la testa dal padre stesso. Subito dopo la decapitazione una pioggia di  fuoco e fulmini scesero dal cielo colpendo Dioscoro e bruciandolo vivo. Di lui non si trovarono nemmeno le ceneri. La tradizione invoca Santa Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa.

La celebrazione del mito

L’imperatore Giustino trasferì le reliquie della martire dall’Egitto a Costantinopoli. Successivamente i veneziani le portarono nella chiesa di San Giovanni Evangelista a Torcello.  La credenza della Santa si diffuse molto anche in Italia, probabilmente in epoca bizantina. A Roma si vociferava ai tempi, che San Gregorio Magno, quando ancora era monaco, andasse a pregare nell’oratorio di Santa Barbara. La leggenda ha davvero poco riscontro storico. In alcuni scritti la sua uccisione avviene durante l’impero di Massimino il Trace nel 235 o di Massimiano nel 286. Altre volte le vicende si sarebbero svolte  sotto il regno di Massimino Daia nel 308. La località in cui si svolgono i fatti in alcuni manoscritti è Antiochia e in altri è Paflagonia.

Nella traduzione latina Barbara sarebbe nata  in Toscana:  “In Tuscia natale sanctae Barbarae virginis et martyris sub Maximiano imperatore“. La leggenda della Santa si era diffusa già dall’antichità sia in Oriente che in Occidente. Nel IX sec. sono costruiti in onore della Santa alcuni oratori. La sua protezione riguarda tutte le persone che con il loro lavoro sono in pericolo di morte come: carpentieri, minatori, artificieri e ad oggi anche i vigili del fuoco. Nelle navi da guerra il posto in cui sono nascoste le munizioni è chiamato Santa Barbara.

In onore a Santa Barbara

Alla Santa sono dedicate le caserme: “Santa Barbara” dell’esercito italiano di Anzio e la sede della Brigata RISTA – EW, la Caserma della scuola di artiglieria contraerei di Sabaudia e la Caserma sede dell’Artiglieria a Cavallo di Milano.  Si evoca il suo mito per contrastare la morte improvvisa contro le esplosioni e i fulmini. Nella giornata in onore della Santa si spara a salve in aria e si visitano le caserme dei vigili del fuoco.

La loro preghiera recita ” La nostra vita è il fuoco, la nostra fede è Dio per Santa Barbara martire”.

Sabrina Baiocco

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