Cinema

Stasera in tv: “Mystic River”, un neo-noir per un Clint Eastwood da brividi

Stasera in tv: Mystic River. Capolavoro di Clint Eastwood, lo sceneggiatore Brian Helgelan, premio Oscar nel 1997 per L.A Confidential, riprende il filone neo-noir, adattando un romanzo dello scrittore Dennis Lehane, a cui si devono anche gli straordinari Gone Baby Gone (Ben Affleck) e Shutter Island (Martin Scorsese). Clint Eastwood travolge i propri personaggi in un’ atmosfera apocalittica, filmandoli dall’alto, mangiati dal buio, offuscati da ombre o toccati da un’accecante luce mistica. Firmando, inoltre, per la prima volta in maniera ufficiale, una colonna sonora minimale, pura ed ossessionante. Meritatissimo Oscar e Sean Penn e Tim Robbins e nomina all’attrice Marcia Gay Harden, alla sceneggiatura, al miglior film e alla regia. Una scalata di tensione dall’ambiguità irresistibile, dal tocco antropologico e la confezione estetica estrema, per un film da brivido, semplicemente indimenticabile.  

Gli undicenni Jimmy Markum, Sean Devine e Dave Boyle giocano su una strada di un quartiere povero di Boston, quando un “poliziotto” li rimprovera, convincendo Dave a salire con lui in macchina. L’uomo è in realtà un pedofilo che rapisce Dave, abusando di lui, finché il ragazzino non riesce a scappare. Venticinque anni dopo Dave (Tim Robbins) è un uomo spezzato, timido ed emarginato. Jimmy (Sean Penn) è un venditore di liquori dal passato criminale e Sean (Kevin Bacon) è un investigatore di polizia di stato. Questi è chiamato a far luce sul brutale ed inspiegabile omicidio di Katie, la diciannovenne figlia di Jimmy, il quale, tuttavia, è molto incline a farsi giustizia da solo. Dave, dal canto suo, rimane implicato nell’inchiesta, come sospetto. I suoi modi loschi e la sua tramatica infanzia, risultano, al cinico occhio dei criminologi, come indice di possibile colpevolezza.

Stasera in tv: Mystic River, uno sguardo mistico sul dolore degli uomini

Mystic River si apre sull’ episodio di violenza, che segna per sempre il destino dei tre ragazzini. Una tragedia che non sarebbe forse avvenuta, se Dave avesse esitato di più a seguire il “poliziotto”. O se quest’ultimo non avesse potuto approfittare del momento di noia in cui i tre si erano messi a scrivere sul cemento, essendo la palla d’hockey casualmente finita nella fogna, per rimproverarli. E se fosse salito Jimmy o Sean sulla macchina? La vita è un insieme di incidenti incontrollabili contro cui l’uomo è impotente. La trama si sviluppa a colpi di fatali coincidenze. Indizi favorevoli o confusionari, malintesi che faranno il corso di un destino impietoso. Una bomba ad orologeria che si è installata con quel maledetto episodio di 25 anni prima ed ha segnato la morte spirituale di tutti e tre i protagonisti.

Il quartiere è una prigione e l’impotenza dei suoi abitanti è sottolineata da una regia che ne illustra gli spazi dall’alto. Ora mostrando il corpo martoriato della povera Katie, ora mostrando la disperata furia del padre, a malapena contenuta dalla polizia. Allo stile fatalista della plongée, che quasi imita l’occhio di Dio, si accompagna il tema visuale del misticismo. La terribile scoperta della morte di Katie è mostrata in montaggio alternato con la cerimonia della prima comunione della sorellina, in una terribile opposizione tra morte e nascita, deterioramento e purezza. Una luce abbagliante accarezza i personaggi, quasi accecandoli, quando si trovano vicino a delle finestre o nella sala di attesa dell’obitorio. La sovraesposizione e i bagliori evocano quindi una dimensione sovrannaturale, l’unica forse, che possa salvare l’essere umano, altrimenti vittima delle circostanze del caso.

Stasera in tv: "Mystic River"- Photo Credits: tv.aladin.info
Stasera in tv: “Mystic River”- Photo Credits: tv.aladin.info

Limitarsi a sopravvivere, essere l’ombra di sé stessi

Lo stile dell’illuminazione è espressionista ed estremo. Ai fasci di luce, corrispondono delle ombre, che seguono o perseguitano gli individui, ne velano i volti, o sono talmente profonde da scavare, quasi mangiare, i loro profili. Tale estetica, tipica del noir, è tradizionalmente impiegata per segnalare l’ambiguità morale dei personaggi. In questo caso, essa sembra piuttosto una condizione esistenziale di annullamento ed invisibilità. Quando Dave scappa dai rapitori e torna a casa, gli amici ne potranno vedere solo la nera silhouette alla finestra. Da quel momento egli diventa l’ombra di sé stesso, annichilito in una esistenza di mera sopravvivenza. Egli si sente invisibile, afferma immerso nel buio, e disumanizzato come un vampiro. Sprofondato nelle tenebre, come quella fogna che quando era bambino ingoiava tutte le palle di hockey e che tanto gli fu fatale.

La stessa sorte di invisibilità toccherà alla moglie, in una fortissima scena finale, in cui la donna si renderà conto di essere stata inghiottita dalla violenza e omertà di un quartiere, che fa finta che ella non esista. Fa da pendant il silenzio, altro motivo del film. C’è, infatti, il silenzio del ragazzo sordomuto del quartiere e delle telefonate in cui la ex-moglie del detective Devine non dice una parola. O quello dell’omertà delle persone che non collaborano con la polizia e di chi nasconderà il sacrificio di un innocente.

Responsabilità collettiva e giustizia privata

L’omertà e la sfiducia sistematica nelle istituzioni caratterizzano un area abitativa ai limiti della città, in cui contano i giochi di potere interpersonali.Jimmy Markum non vuole che sua figlia frequenti Brendan Harris, perché suo padre era un poco di buono. La madre di Brendan, a sua volta, non vuole che egli frequenti la ragazza, in quanto suo padre Jimmy è un ladro, e “i suoi geni sono catttivi”. Le responsabilità si collettivizzano, le famiglie si vendicano contro le famiglie ed i loro componenti sono pronti a tutto pur di difendersi.

Un sistema che si affranca dalle istituzioni ed in cui vale la legge della giungla e del farsi giustizia da soli. Emblematica la vicenda delle due amiche Celeste e Annabeth, rispettive mogli di Dave e Jimmy. L’una vuole seguire le regole ed è destinata a soccombere, mentre l’altra, che considera “il proprio uomo come un re” e fa di tutto per proteggerlo, sopravviverà. Stasera in tv: Mystic River, su Iris, alle 21.00

Sara Livrieri

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