Syd Barrett, il diamante pazzo dei Pink Floyd

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Di Alessandro Carugini

Roger Keith Syd Barrett era un’artista ecclettico e geniale. Syd, voce e chitarra, nel 1965 fonda i Pink Floyd insieme a Roger Waters, Nick Mason e Richard Wright, suoi compagni di studio. Ma l’idillio con gli amici dura poco. Syd Barrett viene prima affiancato e poi sostituito da David Gilmour, amico di Nick Mason, per poi scomparire fino alla sua morte.

Chi era Syd Barrett

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Il personaggio di Syd Barrett è leggendario e iconico allo stesso tempo! Nonostante abbia trascorso solo gli anni più psichedelici con i Pink Floyd, dal 1965 al 1968, è lui ad inventare una delle band più influenti del panorama musicale di tutti i tempi.

Il suono dei primi Pink Floyd, con lo psichedelico primo album “The Pipers at the Gates of Dawn“, si deve in larga parte proprio a Syd Barrett. Purtroppo Syd mostra i primi segni di squilibrio non presentandosi ai concerti oppure rimanendo fermo sul palco senza suonare con lo sguardo perso nel vuoto, chiudendosi sempre più in se stesso. Un po’ alla volta viene affiancato e sostituito da Gilmour, fino all’abbandono definitivo dal gruppo avvenuto: la band aveva si stava recando con il furgone nel locale dove avrebbe tenuto un concerto quella stessa sera. Mancava Syd e qualcuno disse: “non dobbiamo passare a prendere Syd a casa sua?“. Nessuno rispose e nessuno passò a prendere Syd. Qualche tempo dopo, Barrett, si presentò ad un altro show dei Pink Floyd al quale però non era stato invitato. Gli altri lo allontanarono dal palco invitandolo ad andarsene. Probabilmente è in questo modo che la storia fra Syd, il diamante pazzo, ed i Pink Floyd si interrompe. L’atteggiamento della band è comprensibile in quanto il comportamento di Syd era una minaccia per la sopravvivenza del gruppo.

La carriera solista

Il genio di Syd Barrett è veramente qualcosa di raro e tra il maggio e luglio del 1968, Peter Jenner un manager e discografico della EMI, portò Barrett in studio. L’idea era quella di registrare nuovo materiale da pubblicare come solista. Il risultato furono delle versioni embrionali di canzoni che avrebbero visto la luce su due LP a nome Barrett e due lunghe improvvisazioni: Rhamadan e Lanky. Purtroppo i problemi di Barrett si stavano sempre più aggravando e non era più in grado di suonare. A volte dimenticava la chitarra, in altri momenti rompeva l’attrezzatura messa a disposizione dalla EMI, altre volte non riusciva a tenere in mano neanche il plettro. Da agosto Barrett si presentava sempre meno in studio. Con fatica Syd realizza due dischi: “The Madcap Laughs” e “Barrett”. A queste due produzioni va aggiunta una raccolta dal titolo “Opel” del 1988. Da segnalare che nel primo disco contribuiscono anche Roger Waters e David Gilmour. La copertina ritrae Barrett nella sua camera completamente priva di arredi che egli stesso dipinse con strisce arancioni e viola. La ragazza nuda sullo sfondo è la sua fidanzata. Il fotografo raccontò che non era prevista la sua presenza e che la donna era per i fatti suoi, nuda, in cucina. Ad un certo punto passando, si soffermò e vennero scattate alcune foto. Per la serie “carpe diem“. Purtroppo il percorso musicale di Barrett si è interrotto troppo presto a causa dell’abuso di droghe e della sua fragile condizione mentale.

“Wish You Were Here”, Syd

All’inizio dell’estate del 1975 i Pink Floyd si trovano negli Abbey Road Studios per registrare alcuni nuovi brani che finiranno nel loro nono album: “Wish You Were Here“. Mentre sono lì che provano, ricevono la visita di un uomo grassottello e calvo. L’uomo entra in studio con delle buste della spesa in mano e si comporta in modo bizzarro. Tutti si guardano per capire chi sia questo strambo personaggio. Alla fine Waters scoppia a piangere: aveva riconosciuto l’amico Syd. Barrett chiede di suonare la chitarra e i ragazzi gli fanno ascoltare la title track, dedicata proprio a lui. L’ex compenonte dei Pink Floyd ascolta il pezzo e risponde: “Suona come una canzone vecchia….“. Vanno tutti a pranzo insieme e poi, cosi come è comparso, Syd scompare di nuovo nel silenzio, senza dire nulla. Nick Mason qualche anno dopo ricorderà così quell’incontro: “Scioccante è la parola giusta. Stavamo lavorando in studio e quando sono entrato nella sala di regia ho trovato questo strano ed enorme ragazzo. Non l’avevo riconosciuto. È dovuto intervenire David che mi ha detto ‘Nick, sai chi è questo ragazzo? È Syd’. A quel punto lo riconobbi ma non so come spiegare, è stato davvero scioccante”.

Shine On Syd

Da allora di Syd Barrett si persero le tracce. Era tornato a vivere nella sua vecchia casa a Cambridge assieme alla madre. Negli ultimi anni si faceva chiamare semplicemente Roger e continuò a vivere a Cambridge, ormai solo, in seguito alla morte della madre, isolato da tutto ciò che poteva ricordargli il passato. I suoi vecchi compagni non lo contattarono più.

Nel 2005, durante il Live 8 che vide l’eccezionale reunion dei Pink Floyd, Roger Waters ricordò l’ex compagno, dedicandogli l’esecuzione di “Wish You Were Here”: “Comunque, stiamo facendo questo per tutti coloro che non sono qui. In particolare, naturalmente, per Syd.

Purtroppo Syd Barrett muore il 7 luglio del 2006 per un tumore. La notizia viene pubblica il 9 luglio.

Addio “Crazy Diamond”.

Alessandro Carugini

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