Alla scadenza dell’ultimatum di mercoledì di Elon Musk, che aveva dato tempo ai dipendenti fino a ieri pomeriggio, se volevano conservare il posto di lavoro, si moltiplicano le dimissioni da Twitter.
I dipendenti avrebbero dovuto essere disposti ad adattarsi a un’irriducibile cultura del lavoro fatta di orari lunghi. Al contrario, avrebbero dovuto lasciare. Concedersi fino in fondo, incondizionatamente, o andarsene.
L’ultimatum di Musk: «Se volete restare aspettatevi lunghe ore ad alta intensità»
Mercoledì scorso, in una lettera all’azienda, Musk, proprietario e capo di Twitter per tre settimane, ha detto:
“Se volete restare aspettatevi lunghe ore ad alta intensità. Solo con una performance eccezionale sarà possibile creare una Twitter 2.0“.
Musk ha chiesto di esprimere formalmente il loro desiderio di partecipare alla nuova Twitter tramite un link. I dipendenti hanno avuto tempo fino a giovedì pomeriggio per cliccare sulla casella “sì”, pena l’abbandono di Twitter con un compenso corrispondente a tre mesi di stipendio:
“Chi non lo farà entro le 17 di giovedì 17 novembre riceverà tre mesi di liquidazione e sarà lasciato andare”.
Il miliardario ha comprato la piattaforma social per 44 miliardi di dollari a fine ottobre. Secondo la visione di Musk, i manager devono incontrare i dipendenti di persona una volta alla settimana o almeno una volta al mese. Potrebbero essere licenziati se consentono ai lavoratori non “eccezionali” o quantomeno “eccellenti” di lavorare da remoto. Musk ha dato l’ultimatum a livello aziendale dopo che aveva già licenziato, senza preavviso, dirigenti chiave della società. Circa 3.700 persone, metà dei dipendenti a tempo pieno, e ridotto il numero di appaltatori che lavorano con l’azienda.
Il licenziamento di massa di Musk
Il licenziamento di massa dei dipendenti di Twitter, ha ridotto nettamente le dimensioni dell’azienda rispetto a fine ottobre. Come ha affermato un ingegnere dimissionario, interpellato da CNBC, le dimissioni hanno colpito parti importanti delle attività di engineering informatico dell’azienda.
Ha dichiarato:
“Interi team che rappresentano infrastrutture critiche stanno volontariamente lasciando l’azienda, esponendola al rischio di non poter recuperare. Siamo professionisti qualificati con molte opzioni, Elon non ci ha dato motivi per restare e molti per andarcene“.
Ad alcuni dei migliori ingegneri che hanno deciso di dimettersi, Musk avrebbe chiesto di prendere in considerazione la possibilità di restare.
Dipendenti licenziati da Twitter: i messaggi dei dipendenti
Da giovedì sera, in seguito alla notizia dell’ondata di licenziamenti, è in tendenza l’hashtag: “#RipTwitter“: “Riposa in pace Twitter”. Musk “ha risposto” pubblicando un tweet in cui si vede una lapide con il logo della piattaforma. Secondo Zoe Schiffer, giornalista del media specializzato Platformer, giovedì pomeriggio Twitter ha avvertito tutti i dipendenti che gli uffici erano temporaneamente chiusi e inaccessibili, anche con badge.
In una chat di gruppo interna, molti ingegneri e altri dipendenti hanno pubblicato messaggi di addio, prima della scadenza dell’aut aut di Musk, fissato per le 17 di giovedì (23 italiane). Andrea Horst, il cui profilo LinkedIn mostra ancora “Supply chain manager (survivor) at Twitter“, ha twittato: “Potrei essere eccezionale, ma non sono incondizionato”, con l’hashtag “#lovewhereyouworked”, ovvero “Ama il posto dove hai lavorato”, come tanti altri dipendenti che annunciano la loro scelta.
Mariapaola Trombetta
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