Intervista a Barbara Ferraro organizzatrice, insieme a Cecilia Mancini, dell’Ucci Ucci, se ti trovo ti leggo!’’ la festa della lettura organizzata e interamente finanziata dalla libreria indipendente  Il Giardino Incartato. La seconda edizione del Festival, tenutosi da venerdì 16 a domenica 18 Settembre, si è appena conclusa. Interventi, ospiti di prestigio e qualità in un’ottica di inclusione e confronto.

Intervista a Barbara Ferraro: la letteratura dell’infanzia oggi, il suo cambiamento e il ruolo della scuola

Intervista Barbara Ferraro
Credits: laChicca Ufficio Stampa
  • M:M: Qual è la genesi e perché nasce il Festival ‘’Ucci Ucci, se ti trovo ti leggo!’’ ?

Barbara Ferraro: Quello di fare un festival dedicato alla letteratura per l’infanzia e l’adolescenza era un desiderio che coltivavamo da tempo Al Giardino Incartato. Due anni fa abbiamo deciso che era il momento perfetto per cominciare a metterlo in pratica. Uscivamo da un momento di distanza e privazioni, avremmo ricominciato con un momento di cura, convivialità, allegria. Così è nato Ucci, ucci! Se ti trovo, ti leggo! Per spargere semi che fossero di cultura, socialità, ma anche gioia, condivisione.

  • M.M.:Com’è cambiata la letteratura dell’infanzia, nel tempo, e la sua fruizione?

Barbara Ferraro: La letteratura per l’infanzia attraversa, secondo la mia esperienza ormai ventennale, fasi alterne. Da un inizio in cui gli scaffali erano popolati da grandi libri raffinatissimi a libri molto pop, con il risultato di una cultura per pochi o molto superficiale, a una fase di nascita di piccole case editrici e librerie indipendenti che hanno aperto l’orizzonte e quindi allargato offerta e opportunità, passando per qualche intoppo mainstream. Oggi a scaffale si può esporre letteratura di altissima qualità, facendo ben attenzione a effettuare una selezione con competenza ma soprattutto pensando ai lettori finali.

  • M.M: Che ne pensa del ruolo della scuola, oggi, sul processo di incentivare la creatività e la lettura?

Barbara Ferraro: Ritengo che la scuola sia ancora troppo limitata dai cardini su cui si muove, che sono istituzionali; laddove si incontra un corpo docente illuminato la scuola può (deve) svolgere un ruolo rilevante, soprattutto perché la cultura sia di tutti e tutte e i libri di qualità raggiungano anche i luoghi e le persone con meno possibilità.

  • M.M: Le dinamiche della società moderna hanno contribuito, nei ragazzi, alla perdita di interesse verso la letteratura rispetto al passato?

Barbara Ferraro: Credo che questo sia un falso mito. Non condivido gli assolutismi e probabilmente il mio parere dipende anche da questo. Credo che un buon lettore, se il lavoro di librai, bibliotecari, docenti e promotori è stato ben fatto, una volta formatosi non si lasci limitare nel coltivare il proprio interesse da altri interessi di natura del tutto diversa. Non dimentichiamoci poi che per i bambini piccoli le scelte sono effettuate dai genitori, per cui se c’è una responsabilità da ricercare non indagherei tra i ragazzi ma nel contesto in cui si muovono.

  • M.M: Ci parli dei suoi albi illustrati. A chi si rivolgono?

 Barbara Ferraro: Ho la fortuna di aver scritto per bambine e bambini grandi, così come per piccolissimi. Direi che non ho un lettore ideale, piuttosto cerco di essere una scrittrice ideale, ponendomi nella posizione (splendida) di essere portatrice di divertimento, tempo di qualità, profondità di pensiero.

  • M.M: Ci può già annunciare se ci sarà una terza edizione del ‘’Ucci Ucci, se ti trovo ti leggo!’’ o anticiparci qualche novità?

Barbara Ferraro: Ci sarà certamente una terza edizione, sebbene avessimo giurato a noi stesse di non pensarci prima di gennaio, abbiamo già ideato qualcosa. L’ottica è sempre la stessa, per il festival come per la libreria: mettere in contatto i bambini e le bambine con autori, libri, illustratori. Scoprire la fatica, la passione, la magia dietro a ogni libro. Costruire ponti, spalancare le porte alla curiosità, all’accoglienza.

Stella Grillo

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