Activision, la società produttrice di famosi videogiochi torna nel mirino della giustizia.
Lo stato della California ha iniziato a luglio una causa legale contro Activision Blizzard
Activision Blizzard è un’azienda statunitense produttrice e distributrice di videogiochi. La società è nata dalla fusione tra Activision e Blizzard Entertainment. La fusione è stata annunciata il 2 dicembre 2007, con un valore stimato di 18,8 miliardi di dollari. Produttori di giochi di fama mondiale come Call of Duty e Overwatch sono ora sotto il mirino della giustizia, le accuse? Molestie sessuali e sessismo, a quanto riporta Hd Blog.
In seguito a un’indagine durata due anni, nel luglio 2021 lo Stato della California ha mosso una causa legale nei confronti di Activision Blizzard, con le accuse di molestie sessuali e discriminazione nei confronti dei dipendenti di sesso femminile. Un’inchiesta del Wall Street Journal ci aggiorna un po’ sulla “bufera” collegata a queste accuse. Secondo la testata statunitense, dagli inizi di luglio ben 37 dipendenti si sono licenziati (non è perfettamente chiaro se è stata una scelta volontaria o meno). I portavoce della società non hanno confermato il numero, ma hanno detto che altri 44 dipendenti sono stati sanzionati.
Activision Blizzard avrebbe raccolto circa 700 segnalazioni dei dipendenti. Di nuovo, la società non ha confermato la cifra, ma ha detto di averne analizzate e risolte oltre il 90%. A quanto pare, verso fine 2021 la società stava pensando di compilare un rapporto su tutto l’accaduto e rilasciarlo pubblicamente, ma l’amministratore delegato Bobby Kotick, anche lui personalmente accusato di comportamenti inappropriati, avrebbe rifiutato, dicendo che un documento del genere non avrebbe fatto altro che ingigantire il problema più del dovuto.
In molti prendono le distanze da Activision Blizzard
La denuncia è partita da parte del DFEH (Department of Fair Employment and Housing) della California. Da quel momento, molti dipendenti della società si sono fatti avanti raccontando la loro storia. Lo scorso settembre, Activision Blizzard ha raggiunto un accordo con la Commissione per le pari opportunità secondo cui avrebbe pagato 18 milioni di dollari, ma il DFEH ha contestatp. Kotick rimane al timone della società nonostante la situazione ed una petizione di 1500 firme organizzata dai dipendenti che chiedeva le sue dimissioni. Molte sono state le prese di posizione importanti, tra cui anche quelle di Nintendo, Sony o Microsoft. Anche durante i The Game Awards 2021 si sono prese le distanze doverose dall’azienda.
Enrica Nardecchia