Il 24 febbraio 2003 se ne andava a causa di una polmonite Alberto Sordi. Stiamo parlando di uno dei maggiori interpreti della commedia italiana assieme a Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Ugo Tognazzi capace di regalarci pagine indimenticabili del nostro cinema. E’ anche uno dei grandi esponenti della romanità cinematografica con Aldo Fabrizi e Anna Magnani.
Alberto Sordi, gli inizi e la svolta
La carriera di Alberto Sordi , o “Albertone” come molti affettuosamente lo ricordano, inizia con piccoli ruoli secondari, come comparsa e come doppiatore in cui ebbe notevolmente successo prestando la voce al grande Oliver Hardy del leggendario duo comico Stanlio e Ollio. Il primo riscontro cinematografico arrivò per lui quando fu scelto dal maestro Federico Fellini per “Lo sceicco bianco” e “I vitelloni” nei primi anni 50’. Ma la vera propria svolta accadde con i successivi film di Steno “Un giorno in pretura” ed “Un americano a Roma”.
Il grande successo
In particolare quest’ultimo film, il primo da protagonista di Alberto Sordi, lo consacrò al grande pubblico con l’interpretazione di Nando, un logorroico ragazzo indolente e scansafatiche ossessionato dal mito americano, un personaggio nato con il film “Un giorno in pretura” e poi riproposto in questo capolavoro cinematografico mondiale.
Alberto Sordi, la commedia italiana e i ruoli drammatici
La popolarità di Alberto Sordi crebbe a dismisura fino ad entrare definitivamente nell’immaginario collettivo con l’avvento della commedia all’italiana di cui divenne uno dei maggiori interpreti grazie a film memorabili come “Il vigile” e “Il medico della mutua” in cui interpreta l’italiano medio prepotente con i deboli e servile con i potenti. Nello stesso periodo però Alberto Sordi regala anche grandi interpretazioni drammatiche come quella del barbiere che diventa eroe nel capolavoro di Mario Monicelli “La grande guerra”.
Il marchese del Grillo e l’ultimo Alberto Sordi
Nonostante negli anni 80’ il suo personaggio sembrasse in declino, ci regalò ancora alcune indimenticabili interpretazioni come quella ne “Il marchese del Grillo” di Mario Monicelli dove ricopre contemporaneamente il ruolo di un beffardo marchese ed un suo sosia popolano, regalandoci scene indimenticabili come quella della rissa nella taverna.
L’ultimo film di Albertone
L’ultima apparizione cinematografica del grande “Albertone” è del 1998, 5 anni prima di andarsene, con il film da lui stesso diretto “Incontri proibiti”, presentato fuori concorso a Venezia dove interpreta un anziano ingegnere che si innamora di una donna più giovane.