Antoine de Saint-Exupéry: la familiarità e la dolcezza delle sue parole

Foto dell'autore

Di Martina Puzone

Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry è uno degli autori francesi più noti in tutto il mondo. Nato a Lione il 29 giugno del 1900, è morto il 31 luglio del 1944 nel Mar Tirreno. La sua morte avvenne mentre stava viaggiando su di un aereo, colpito da un caccia tedesco e precipitato. La sua fama è dovuta non solo all’attività da scrittore, ma da aviatore. Cresciuto in una famiglia di nobili origini, perde suo padre, un visconte, all’età di quattro anni. La sua infanzia è stata tuttavia felice, cresciuto da sua madre insieme ai suoi fratelli nel castello di Saint-Maurice-de-Rémens.

Antoine de Saint-Exupéry: Corriere del Sud

Antoine de Saint-Exupèry - Photo Credits Ilprimatonazionale.it
Alcune tra le opere più emozionanti del noto scrittore francese Antoine de Saint-Exupèry

Courrier Sud è il primo libro dello scrittore, pubblicato nel 1929. Da qui il destino dell’autore cambia, entra a far parte completamente del mondo letterario attraverso questa storia d’amore e solitudine, che narra la tragica storia tra un pilota e una donna che ama e che perde. Il protagonista è Jacques Bernis, pilota sulla linea Tolosa-Dakar, trova nell’aviazione postale un ambiente difficile che gli permette di allontanarsi dalle preoccupazioni e responsabilità. Un giorno rivede l’amore della sua vita, Geneviève (donna amata anche dal narratore), ormai sposata e madre.

Geneviève dopo la morte di suo figlio si rifugia tra le braccia di Bernis. Il loro amore adolescenziale mal si adatta alle loro personalità divenute adulte: i giorni diventano monotoni e privi di felicità e alchimia, così tornano a Parigi. Il protagonista svolge un lavoro pericoloso come lo scrittore e questo renderà difficile la relazione con l’amata dalla quale si separa. Proprio per questo motivo, la donna che nella realtà ha ispirato il personaggio di Geneviève, Louise de Vilmorin, interrompe la sua relazione con Saint-Exupèry arrecandogli molta tristezza.

Bernis diventa l’emblema dell’uomo solitario che trova conforto solo sul suo aereo, un uomo semplice e pieno di segreti. Genieviève è completamente diversa, estroversa, fragile e forte, tenera, ma fugge dalla solitudine. Anche se gli amanti non possono stare insieme nella vita, staranno insieme nella morte.

Terra degli Uomini

Il titolo originale è Terres des Hommes, pubblicato nel 1939, è un’opera molto intima dello scrittore. Inizialmente può sembrare un racconto autobiografico, man mano assume un tono molto più riflessivo e poetico, rivelando la profondità dello spirito dello scrittore. Antoine de Saint-Exupéry racconta l’esperienza dei suoi primi voli di tirocinio necessari per poter pilotare gli aerei dell’Aéropostale (futura Air France). Queste esperienza consisteva in prove, brevi voli, lezioni di meteorologia e il “timore dei monti di Spagna che ancora non conoscevamo”.

Sono una serie di racconti che presentano spunti e riflessioni sull’autore su temi ai quali tiene: l’uomo è responsabile del suo destino e di quello degli altri, visti come suoi fratelli; la Terra, considerata maestra di coraggio; in ultimo, la Morte considerata un approdo sereno con lo scopo di riunire gli uomini. Un diario di viaggio che racconta la difficoltà e la meraviglia di essere uomini nelle avversità, nella fatica e nella gioia. L’autore, al comando del suo aeroplano, vola sul nostro pianeta per consegnarci una storia molto commovente, che altro non è quella di essere uomini. Nel 1939 l’Académie Française lo nomina miglior romanzo.

Lettera a un ostaggio

Intitolato Lettre à un otage, è stato pubblicato nel 1944 e da un punto di vista letterario, filosofico ed emotivo, rappresenta il punto più alto della sua scrittura. Scritta durante il suo viaggio d’esilio verso gli Stati Uniti, il testo nasce dalla preoccupazione dell’autore per il pericolo dell’esasperazione verso l’intolleranza portata a galla dalla guerra. Inizialmente era destinato a diventare la prefazione di Trentatre giorni, scritto dal suo amico Léon Werth, ma l’opera viene rimaneggiata dall’autore per eliminare ogni riferimento esplicito all’amico, perché la sua opera rimase inedita.

Dietro il filo dei suoi pensieri si sviluppa una linea melodica costante che viene guida dall’immagine del sorriso, reso possibile dalla coscienza e dall’impegno ad essere sempre ciò che si è, per se stessi e la comunità di cui si fa parte. Quest’opera è stata definita “il poema della restaurazione del sorriso“.

Il Piccolo Principe

Le Petit Prince è stato pubblicato nel 1945, arrivando in Italia nel 1949. Un libro importante, probabilmente tra i più letti al mondo grazie ad una serie di insegnamenti e significati che offre ai lettori. Scritto durate la Seconda guerra mondiale, le parole e le azioni dei protagonisti elargiscono messaggi di amore e tolleranza, mettendo soprattutto in luce il mondo visto attraverso la purezza degli occhi dei bambini. Il racconto è accompagnato dagli acquerelli dello stesso scrittore.

Il Piccolo Principe è articolato in sette capitoli brevi nei quali il principe incontra vari personaggi della storia. Tutto ha inizio quando un pilota di aerei precipita nel deserto del Sahara, dove incontra un bambino che afferma di essere un Piccolo Principe giunto dall’asteroide B-612 abitato solo da lui. In questo asteroide ci sono tre vulcani (uno inattivo) e una piccola rosa di cui si prende cura perché è la cosa alla quale tiene di più al mondo. Racconta di essersi allontanato dal suo asteroide per procurarsi una pecora da dare in pasto ai baobab, altrimenti avrebbero soffocato il suo pianeta. Dice anche che, essendosi allontanato dal suo pianeta, gli manca tanto la sua rosa.

Il Piccolo Principe: i personaggi

Il principe dice di aver incontrato vari personaggi nel suo viaggio: un re solitario che da ordini ai suoi sudditi, un uomo ubriaco che beve per dimenticare la sua vergogna nel bere, un uomo d’affari che conta le stelle, un geografo che non sa nulla del suo pianeta. L’ultimo personaggio consiglia al piccolo principe di visitare la Terra, infatti intraprende questo viaggio in cui fa la conoscenza di un serpente, di un piccolo fiore e giunge in un grande giardino di rose della stessa specie della sua rosa.

Il piccolo principe, scoprendo che al mondo esistono altre rose della sua specie, resta deluso. Un altro incontro importante è quello avvenuto con la volpe che chiede di essere addomesticata, facendo sì che il principe possa sentirsi meno solo, permettendogli di scoprire il valore dell’amicizia. Il pilota finisce le scorte d’acqua, i due protagonisti si incamminano in cerca del pozzo che trovano dopo una notta trascorsa nel deserto. Il pilota riesce ad aggiustare l’aereo, così facendo il principe può tornare sul suo pianeta.

Arriva, quindi, il momento di dire addio al piccolo pilota al quale chiede di osservare le stelle per ricordarsi di lui. Alla fine, il piccolo principe viene morso alla caviglia dal serpente, cadendo sulla spiaggia esanime. Il giorno seguente il pilota, al suo risveglio, si accorge che il principe non c’è più, immagina sia tornato al suo pianeta lontano.

Lettere a mia madre

Intitolato Lettres à sa Mère, l’opera viene pubblicata nel 1955. Il 31 luglio nel 1944, Antoine de Saint-Exupéry si trova in Corsica, dal cui aeroporto militare partì nell’ambito delle attività francesi in seno alla Seconda guerra mondiale. L’aereo, purtroppo, non giunge mai a destinazione e cadde nel Mar Tirreno. L’autore non sopravvisse, prima di partire scrisse una lettera a sua madre. Quelle parole le furono consegnate un anno dopo la morte di suo figlio.

Raccoglie la corrispondenza indirizzata alla “mamma adorata” tra il 1910-1944. In esse possiamo leggere alcune stagioni della vita del figlio: la fanciullezza, l’adolescenza, la giovinezza e la maturità. Questa raccolta presenta alcuni punti fondamentali che rendono unica la sua narrativa: la quotidianità minima e familiare, lo humor sbarazzino, la riflessione acuta, la levità festosa, la verità dei sentimenti.

Martina Puzone

Seguici su Google News