Bambi: live action di un devastante capolavoro

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Di Redazione Metropolitan

La Disney sta lavorando al remake live action Bambi

Il film d’animazione Disney Bambi, del 1942, si aggiunge alla lista dei moderni remake live action.

Che vi piacciano o meno, la Disney sembra determinata ad alimentare l’onda di remake live action dei quali sembra impossibile fare una classifica. Bambi, uscito negli USA nel 1942 ed arrivato in Italia solo nel 1948, si aggiunge alla lista dei prossimi remake realizzati dalla casa di Topolino.

Il film sarà prodotto dalla Depth of Field, di proprietà di Chris Weitz, Paul Weitz e Andrew Miano. Questa si occuperà anche di un altro remake live action Disney: Pinocchio, per il quale è stato recentemente confermato il regista. Al lavoro sulla scrittura del nuovo film su Bambi ci sono Genevra Robertson-Dwort (Captain Marvel) e Lindsey Beer (Chaos Walking).

Un poster di "Bambi" in cui è rappresentata la prima scena del film.
Uno dei primi poster del film – Photo credit: dal web

Sembra che la Disney progetti di realizzare Bambi mantenendo lo stile dei passati live action come Il libro della giungla (2016) e Il re leone (2019). Per quanto riguarda la trama del classico si è consapevoli che sia meno coinvolgente rispetto ad altre famose storie della stessa casa, ma non sembra esserci l’intenzione di ampliare la narrazione.

Bambi: un devastante capolavoro

“Devastante”

Bambi “ha uno shock primario che tormenta ancora vecchietti che lo hanno visto 40, 50, 65 anni fa”, recita il Time dopo averlo collocato nella top 25 dei film horror di tutti i tempi. Il motivo è proprio per quella scena tranquilla sulla candida neve in cui il piccolo cerbiatto scopre, insieme alla madre, il primo segno della rinascita della primavera. Si tratta di un’immagine così pulita, pacifica, che ci rende completamente vulnerabili per ciò che succede entro il minuto successivo.

Bambi e la madre sulla neve.
Photo credit: animationscreencaps.com

All’improvviso una musica angosciante (non a caso intitolata “La tragedia”) va a riempire quelle immagini pulite. Possiamo percepire che succederà qualcosa e, che sia la prima o la decima volta che vediamo il film, continueremo a sperare che prima o poi i due animali sentano i nostri avvertimenti dal divano e si mettano in salvo.

Probabilmente proprio questa è la ragione per cui non vedi da tempo, o comunque non molto spesso, questo classico Disney. Insomma, chi ha voglia di rimanere traumatizzato ogni volta nello scoprire che Bambi “deve essere coraggioso ed imparare a vivere da solo”?

“Capolavoro”

Il film, però, ha anche un lato stupendo da non sottovalutare: l’animazione. Ad esempio, la scena accompagnata dalla musica “Pioggerella di primavera” è stata definita un “capolavoro di osservazione e delicatezza che combina cura per il realismo naturale e per l’antropomorfismo non esagerato”.

La fine della pioggia nella scena "Pioggerella di primavera" in "Bambi".
Una caratteristica di “Bambi” è che la musica accompagna ogni elemento naturale. Ogni goccia d’acqua della scena “Pioggerella di primavera” porta un suono: forte in presenza di fulmini e leggero mentre scopriamo le ultime goccioline sui rami. – Photo credit: animationscreencaps.com

La realizzazione del classico animato Bambi è stata lunga per diversi motivi, tra cui l’immensa ricerca di precisione e realismo nei disegni. Gli animatori hanno preso lezioni dal pittore Rico Lebrun per imparare a realizzare gli animali in modo realistico. La ricerca del giusto tratto non si è limitata ad una lezione frontale: gli addetti ai lavori hanno visitato zoo, visto esemplari reali e addirittura analizzato la carcassa di un cerbiatto trovato dalle autorità forestali.

Alcuni disegnatori hanno passato giornate nelle foreste del Vermont e del Maine per rappresentare al meglio gli sfondi che avrebbero accompagnato Bambi nelle sue avventure. Alla fine, questo risultato era fin troppo buono: i lavori avevano troppi dettagli e per l’occhio era facile distrarsi. Insomma, più che uno sfondo animato, sembravano proprio dei quadri. Per aggiustare la tecnica si sono ispirati ai dipinti impressionisti di Tyrus Wong, un animatore cinese.

Bambi nella foresta da adulto.
Photo credit: animationscreencaps.com

Bambi: perché fare il live action?

Dopo la notizia del remake di Bambi, anche i fan dei live action storcono il naso. Un po’ influenzati dal ricordo dolceamaro del classico e anche un po’ delusi dal recente look del cugino Il re leone, trovare una ragione per difendere l’idea Disney diventa sempre più difficile. Alla domanda qui sopra, non si può che rispondere con altre domande, nell’attesa di valutare il prodotto finito.

Quando è uscito, Bambi, aveva toccato l’apice per quanto riguarda l’animazione, vorranno raggiungere nuovamente altissimi livelli con l’utilizzo dei più moderni effetti speciali?
Essendo ormai un classico piuttosto vecchio (ha quasi 80 anni), può essere una buona mossa per riproporlo alle nuove generazioni?
Siccome molto probabilmente la maggior parte degli spettatori ricorda più la parte “devastante” che quella del “capolavoro”, il remake può aiutare a far rivalutare questo lato artistico?

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