Bob Geldolf, l’uomo e l’artista dietro il Live Aid

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Di Alessandro Carugini

Compie oggi 71 anni Bob Geldof, nato a Dún Laoghaire nel 1951. Cantante, attore e attivista irlandese, ha fondato i Boomtown Rats, con i quali fu spesso in vetta alle classifiche britanniche, nel 1975, ma è conosciuto in tutto il mondo per il suo impegno a favore della lotta contro la fame e le malattie in Africa. Questo impegno, culminato nel Live Aid, negli anni lo ha portato a trascurare la carriera musicale. E’ il protagonista nel film “Pink Floyd The Wall” di Alan Parker.

La carriera musicale di Bob Geldof: i Boomtown Rats

Copyright Centro Culturale Irlandese

Nel 1975, cinque amici, fondano il gruppo “The Nightlife Thugs”. Bob Geldof viene invitato a diventare il manager del gruppo. Dopo qualche tempo, il chitarrista Garry Roberts, allora anche cantante, gli chiede di diventare cantante e frontman. Prima di salire sul palco per il loro primo concerto ufficiale, i ragazzi cambiano nome alla band diventando i “Boomtown Rats“, ispirato dal nome della banda menzionata nell’autobiografia di Woody Guthrie. Nel 1976 si trasferiscono a Londra e vengono subito assorbiti dal movimento punk. L’anno successivo pubblicano il primo singolo “Lookin’ After No. 1” e partecipano a Top of the Pops. Nel settembre dello stesso anno pubblicano il primo lp, dal titolo “The Boomtown Rats”.

Nel 1978 esce il secondo album “Tonic for the Troops”, che contiene “Rat Trap” che raggiunge il primo posto in classifica. Si tratta della prima canzone new wave a centrare tale obiettivo. I Boomtown Rats diventano la prima band irlandese a raggiungere la vetta delle classifiche inglesi.

Il 1979 pubblicano il terzo album “The Fine Art of Surfacing”. Questo disco contiene il singolo “I Don’t Like Mondays”, il loro brano di più famoso, che vince anche due Ivor Novello Awards.

Il quarto album “Mondo Bongo”, esce nel 1981 ed è prodotto da Tony Visconti, lo stesso anno il chitarrista Gerry Cott lascia la band.

V Deep”, quinto album della band, esce nel 1982. Questo lavoro in studio si rivelerà un vero e proprio flop discografico. Nel frattempo Bob Geldof recita come protagonista nel film “Pink Floyd The Wall”.

La Columbia Records, l’anno successivo, si rifiuta di pubblicare il loro sesto album: “In the Long Grass”, che sarà pubblicato l’anno seguente dalla Ensign Records, la casa discografica che gli ha lanciati agli esordi.

Il 13 luglio del 1985 i Boomtown Rats si esibiscono per l’ultima volta insieme al Live Aid. La band si ritrova senza contratto e decidono di sciogliersi nel 1986 avviandosi in carriere separate.

A ventisette anni dallo scioglimento, il gruppo si riunisce e si esibisce al festival dell’Isola di Wight e poi parte per un tour del Regno Unito e dell’Irlanda.

Il 13 marzo 2020 esce “Citizens of Boomtown”, il primo album di inediti dopo trentasei anni.

L’impegno politico

Nel 1984, assieme al cantante ed amico Midge Ure, scrisse la canzone “Do They Know It’s Christmas?” che venne cantata dai migliori artisti britannici dell’epoca riuniti in un super gruppo battezzato Band Aid. Il singolo vendette moltissimo e tutti i proventi andarono in aiuto dell’Etiopia, colpita dalla carestia. Sulla base di quell’esperienza, anche un gruppo di artisti americani volle portare il proprio contributo e nel 1985 crearono USA for Africa, un’altra super band formata da ben 45 celebrità della musica pop tra cui spiccano: Michael Jackson, Lionel Richie, Stevie Wonder e Bruce Springsteen. Il super gruppo americano canta “We Are the World”, prodotta da Quincy Jones. I proventi raccolti con questo brano furono devoluti, anche in questo caso, alla popolazione Etiope.

Sull’onda di queste esperienze, e con l’aiuto di molti altri artisti, Bob si dedicò anima e corpo all’organizzazione del Live Aid, il più grande evento rock trasmesso in mondovisione. La data scelta fu il 13 luglio 1985 in due diversi continenti: lo stadio di Wembley a Londra e lo stadio JFK di Filadelfia. A questa manifestazione parteciparono le maggiori personalità del mondo della musica e dello spettacolo.

Nel ventesimo anniversario del Live Aid, Bob Geldof, ha promosso una nuova edizione dell’evento, con il nome di Live 8: 10 concerti organizzati per il luglio del 2005, uno in ogni Nazione appartenente al G8. Anche questa iniziativa ha riunito milioni di persone convinte dal progetto. Nello stesso anno ha difeso l’operato in Africa del Presidente USA George W. Bush definendolo “migliore di quello di ogni altro presidente statunitense“. Sempre nel 2005 aderisce al progetto per la realizzazione del film Soldiers of Peace, un’enorme produzione che coinvolge 14 Paesi del Mondo.

Nel 2008 è stato consulente sulla povertà del Partito Conservatore britannico.

La travagliata vita privata di Bob Geldof

Dopo 10 anni di fidanzamento, Bob Geldof sposa la giornalista Paula Yates. Dalla loro unione sono nate 3 figlie: Fifi Trixibelle, Peaches Honeyblossom e Little Pixie.

Geldof e la Yates si separano nel 1996. Lei lo lasciò per Michael Hutchence, il leader degli Inxs, che nel novembre dello stesso anno, si suicidò a Sydney, dopo aver parlato al telefono sia con la compagna Paula che con lo stesso Geldof.  Nel 2000 Paula Yates morì di overdose, stessa sorte che toccò alla figlia Peaches nel 2014. Un dolore che ha segnato profondamente il musicista e che lo ha spinto ancora di più ad una vita ritirata ed introspettiva. Oggi vive a Londra con la sua compagna Jeanne Marine, un’attrice francese.

Oggi Bob Geldof continua ad essere “l’uomo del Live Aid”: una celebrità con tanti onori ed onorificenze.

Alessandro Carugini

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