Charles Baudelaire, il genio eterno

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Di Giusy Celeste

Charles Baudelaire, il genio eterno. Charles Baudelaire è un pilastro della letteratura mondiale. Poeta per eccellenza del XIX secolo, esponente cardine del simbolismo ed anticipatore del decadentismo, ma anche scrittore, traduttore, giornalista, critico letterario, un intellettuale con la “i” maiuscola. La produzione baudleriana ha ispirato l’animo e dunque la produzione di molti scrittori, in particolare i cosiddetti “poeti maledetti”. La sua opera più importante “I fiori del male” è ritenuta uno dei classici della letteratura mondiale.

Charles Baudelaire, il padre del modernismo: il vero significato de “I fiori del male”

“È necessario che vi dica (…) che in questo libro atroce ho messo tutto il mio cuore, tutta la mia tenerezza, tutta la mia religione(…), tutto il mio odio? È vero che io stesso scriverei il contrario, sarei pronto a giurare sui miei grandi dèi che si tratta di un libro di arte pura, di finzione, di gioco; e mentirei spudoratamente.

Riportato da R. Jean, Baudelaire, in Storia della letteratura francese, Milano, Principato, 1981

Baudelaire è da molti considerato il padre del modernismo. Lui stesso usa il termine “modernità” per indicare la capacità dell’artista di riscontrare nel luogo in cui vive da un lato la decadenza e dall’altro la bellezza umana. Molti hanno provato a trovare elementi del Romanticismo nei suoi scritti ma con scarsi risultati. Ne “I fiori del male” c’è infatti una spersonalizzazione dell’opera, ossia la scelta di non inserire elementi autobiografici tipici della corrente romantica. Baudelaire pertanto non inserisce date alle sue liriche e non segue un percorso biografico ma tematico. Ogni opera per Charles deve avere una struttura, una architettura che ne indichi l’inizio e la fine.

Charles Baudelaire, il padre del modernismo: tra simbolismo e eternità

Il titolo “Fiori del male” sta ad indicare la presenza di elementi positivi, quali i fiori, nel male, come a dire: “Anche il male ha i suoi fiori”. Questa visione alquanto distorta deriva dall’ossimorico intento di coniugare lo Spleen o angoscia di vivere all’Ideal o ideale divino composto da corrispondenze divine di amore e bellezza alle quali è possibile giungere solo tramite l’ideale, il sogno. Il poeta cerca di fuggire dalla morte e dunque dalla imperfezione della vita attraverso l’imperfezione stessa ossia mediante l’utilizzo di alcol e droghe; una modalità alquanto incoerente con l’intento di porsi contro Dio per poi ritornarvici attraverso l’amore per la bellezza.

Riscontrate le tematiche ora si può comprendere come il titolo ha un significato molto più profondo: il fiore è detto “del male” perché viene dalla terra, dalla naturamaligna”; il fiore dunque è la bellezza che nasce dalla sofferenza. Il simbolismo di Baudelaire si origina da una tematica super attuale che ne garantisce la caratteristiche della modernità, tipica di tutti i classici della letteratura mondiale: la critica alla mercificazione dell’anima. Baudelaire si chiedeva come fosse possibile comprendere la poesia, frutto dell’interiorità, in una società sempre più commercializzata e volta all’esteriorità. La genialità di un vero artista sta proprio nel mettere il cuore prima di qualsiasi preconcetto dovuto al tempo in cui vive. Questo lo rende comprensibile in tutte le epoche e di conseguenza sempre attuale, in una parola eterno

Giusy Celeste

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