Chiara Galiazzo, artista attenta alle piccole cose

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Di Redazione Metropolitan

Chiara Galiazzo, conosciuta più semplicemente come Chiara, ha intrapreso la carriera da cantante grazie alla vittoria ottenuta a X-Factor nel 2012. Tre partecipazioni al Festival di Sanremo e cinque album all’attivo, l’ultimo uscito lo scorso 3 luglio. La cantante padovana nell’ultimo periodo ha mostrato particolare interesse nei confronti delle tematiche legate all’ambiente. Motivo per cui anche il suo ultimo disco prende il nome di Bonsai.

Chiara Galiazzo, gli inizi e il successo a X-Factor

Chiara Galiazzo nasce a Padova, il 12 agosto 1986 e nonostante la passione musicale affiori sin dai primi anni di vita, decide di dedicarsi in un primo momento allo studio. Infatti, si laurea in economia nel 2012 ma continua a coltivare la passione per il canto tanto da riuscire a passare i provini per il talent show X-factor. Viene presa nella categoria Over 25, capitanata da Morgan, e riuscirà a sbaragliare tutta la concorrenza vincendo la sesta edizione del programma.

Firma il suo primo contratto discografico con la Sony Music e incide il primo album, Due Respiri. Il singolo, omonimo dell’album, viene scritto, tra gli altri, da Eros Ramazzotti e ottiene un successo strepitoso, tanto da ricevere il disco multiplatino da parte della Fimi.

Chiara Galiazzo – Due respiri (Videoclip ufficiale 2012)

Le partecipazioni a Sanremo e le grandi collaborazioni

Dopo il trionfo musicale durante il talent show di Sky, Chiara partecipa al Festival di Sanremo nel 2013. Con Il futuro che sarà, scritto da Francesco Bianconi dei Baustelle, si aggiudica l’ottava posizione nella classifica finale. Durante la settimana sanremese esce il suo secondo lavoro discografico Un posto nel mondo. L’album ottiene il disco d’oro e porta le firme di numerosi artisti italiani, tra cui Ermal Meta, Fiorella Mannoia e Neffa. Nello stesso anno, insieme a Fiorella Mannoia, incide Mille passi, uno dei singoli più apprezzati del disco.

Qualche mese più tardi anche Mika decide di chiamarla a duettare nella versione italiana del brano Stardust, con il quale conquisteranno un risultato clamoroso,venendo certificato quattro volte disco di platino. Nel 2014 torna sulle scene con un nuovo album dal titolo Un giorno di sole. Il disco vedrà una riedizione a febbraio del 2015 quando Chiara parteciperà per la seconda volta al Festival di Sanremo. Il brano presentato sul palco dell’Ariston è Straordinario, scritto da Ermal Meta e Gianni Pollex, con cui ottiene un nuovo disco di platino.

Chiara Galiazzo
Chiara Galiazzo e Mika ph: Luca Marenda

Nello stesso anno la cantante padovana viene chiamata da Antonella Clerici per partecipare come giurata nella trasmissione di Rai 1, Ti lascio una canzone. Dopo due anni impiegati nella realizzazione del nuovo album, partecipa nel 2017 al nuovo Festival di Sanremo con il brano Nessun posto è casa mia. Il nuovo disco che prende il nome dalla canzone presentata all’Ariston, si discosta dai precedenti in favore di arrangiamenti tipicamente pop.

Chiara Galiazzo, un nuovo inizio e Bonsai

A seguito del tiepido successo ottenuto con l’ultima partecipazione al Festival di Sanremo, Chiara decide di tornare in studio e dedicarsi alla realizzazione di nuova musica. Proietta il proprio talento verso tematiche e sonorità differenti: nasce il singolo Pioggia Viola, in collaborazione con J-Ax. Una canzone liberamente ispirata alla sua vita, reinterpretata in modo libero e del tutto sincero. Un primo passo verso il nuovo progetto discografico uscito lo scorso 3 luglio, Bonsai.

Chiara Galiazzo – Non avevano ragione i Maya (Videoclip ufficiale 2020)

Il disco si prefissa l’arduo compito di inondare di pazienza chi lo ascolterà. Inoltre è il primo album in cui Chiara firma tutte le canzoni presenti, insieme a grandi artisti e producer del momento come Mahmood e Dario Faini. Tra queste anche il suo ultimo singolo, Non avevano ragione i Maya.

Il bonsai ti insegna la pazienza e la cura per le piccole cose. La pazienza posso dire di averla sempre avuta, sin da quando, da giovanissima, mi affacciavo a questo mondo, che non conoscevo, e che puntualmente mi chiudeva tutte le porte – racconta l’artista. In seguito, la pazienza mi sarebbe servita un sacco di altre volte. Come fare le cose grandi in piccolo è il sottotitolo. Nell’ultimo periodo credo di non essere stata l’unica a pensare che la cura dedicata alle piccole cose sia l’unico atto che possa ripararci davvero dalle fragilità della nostra esistenza.

A cura di Maria Zanghì

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