Cina, è morto a 96 anni Jiang Zemin

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Di Mariapaola Trombetta

Si è spento a 96 anni Jiang Zemin, a seguito di una grave malattia, la leucemia. Era uno dei leader «immortali» della Cina.

Fu il leader della Cina negli anni Novanta e nei primi anni Duemila. Fino a pochi anni fa, ha avuto grande influenza nella politica cinese. Era stato segretario generale del Partito comunista, capo di Stato e presidente della Commissione militare centrale, le stesse cariche che ha oggi Xi Jinping

Xi Jinping e Jiang Zemin: uguali ma opposti

Xi Jinping e Jiang Zemin -Photo Credits: epochtimes.it
Xi Jinping e Jiang Zemin -Photo Credits: epochtimes.it

Jiang Zemin e Xi Jinping , nonostante avessero ricoperto le stesse cariche, sono due personaggi molto diversi, per caratteristiche umane e politiche. Rappresentano due fasi storiche opposte

Quella di Jiang era una Cina che voleva rassicurare il mondosfruttare l’apertura all’economia di mercato per inseguire senza proclami il sogno di diventare superpotenzaMetodi molto meno rassicuranti sono invece utilizzati da Xi Jinping, che gestisce una superpotenza. Con Xi Jinping il sistema è diverso: niente più dirigenza collegiale, ridimensionamento delle fazioni, ed emarginazione progressiva dei vecchi compagni dirigenti.

Le cariche di Jiang Zemin

Tra le cariche ricoperte da Jiang Zemin: la carica più importante del Paese, quella di segretario generale del Partito comunista cinese, tra il 1989 e il 2002, e presidente della Cina tra il 1993 e il 2003. Jiang Zemin, è stato capo del Partito a Shanghai. Non esercitava un potere assoluto. Fu scelto e chiamato a Pechino dai compagni come esecutore e poi continuatore delle riforme di Deng.

All’età di 76 anni, nel 2002, lasciò la carica di segretario generale del Partito a Hu Jintao. Aveva terminato due mandati e si era attenuto al «suggerimento» di Deng. Jiang tenne per altri due anni, fino al 2004, la carica di Presidente della Commissione militare centrale. Jiang era stato leader all’ombra di Deng, per poi cercare di proiettare la sua ombra su Hu Jintao. Nonostanta l’anziana età, ultra novantenne, Jiang era rimasto il capo riconosciuto della cosiddetta «Fazione di Shanghai».

Jiang Zemin e la crisi di Tienanmen

Subito dopo la crisi di Tienanmen, finita con il massacro di migliaia di studenti che chiedevano solo un governo più decente, Jiang Zemin era arrivato al vertice del Partito nel giugno 1989. Questa scelta era stata un compromesso ispirato dall’astuto Deng Xiaoping, che aveva fatto sparare sui ragazzi di Piazza Tienanmen, ma aveva anche dettato la nuova rotta per la Repubblica popolare: «la grande apertura al mercato con caratteristiche socialiste cinesi». Era stato nominato leader nelle settimane successive al massacro, ed il suo compito fu quello di stabilizzare il Paese, in un momento in cui la società civile era molto scossa.

Jiang mantenne una politica di rigida chiusura all’interno del paese. Furono represse minoranze e organizzazioni non allineate, come per esempio il culto religioso di Falun Gong e le proteste in Tibet. Con Jiang, il paese si trasformò nella prima potenza manifatturiera mondiale. La Cina visse un periodo di crescita ed espansione economica eccezionali.

Mariapaola Trombetta

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