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Settembre 8, 2024, domenica

Come Il ragazzo e l’airone è riuscito a vincere l’Oscar

Da decenni il maestro Miyazaki fa sognare il pubblico con le sue fiabe che ricordano agli adulti l’importanza della scintilla dell’infanzia. Ancora una volta, il fumettista e fondatore dello studio cinematografico Studio Ghibli regala con Il ragazzo e l’airone nuovi significati da scogliere. Il film d’animazione vince agli Oscar 2024 e fa guadagnare a Hayao Miyazaki la sua seconda statuetta, terza con il premio onorario alla carriera conferitogli nel 2015, dopo la prima conquistata grazie a La città incantata nel 2003.

Il ragazzo e l’airone: Oscar per Miyazaki

Il ragazzo e l'airone - Photo Credits: Studio Ghibli

Solo fortuna. Questa è stata la spiegazione data da Toshio Suzuki, produttore di Il ragazzo e l’airone e co-fondatore di Studio Ghibli, a seguito della vittoria per Miglior film d’animazione. Ma critici, appassionati e fan del genere sanno che non è stata la fortuna il motivo della vittoria. La pellicola aveva già aperto le porte degli Oscar 2024 con il suo trionfo alle premiazioni precedenti. I Golden Globe e la giuria dei BAFTA avevano, infatti, già premiato il film nella stessa categoria inaugurando una stagione di successi.

I premi vinti si uniscono ad un successo di pubblico ancora crescente. Il ragazzo e l’airone diventa il film d’animazione dei record. Gli amanti dello Studio Ghibli, dopo aver aspettato 10 anni per un ritorno che sembrava una mera illusione, hanno invaso le sale cinematografiche di tutto il mondo. In Nord America, la pellicola diventa il quarto film anime nella storia del cinema per numero di incassi. Guadagna invece la prima posizione in Italia, con 5,4 milioni di euro e quasi 800 mila presenze solo nei primi 15 giorni di proiezione. Dopo 7 anni di lavorazione — come i suoi precedenti lavori siamo davanti ad un disegno a mano in 2D — quello che, come dichiarato dall’autore, doveva essere un ultimo regalo per suo nipote diventa un regalo per il mondo intero.

La trama ed un doppio Miyazaki

La guerra porta distruzione a Tokyo e priva il giovane Mahito della sua amata madre. Due anni dopo il funerario evento, il protagonista e suo padre, si trasferiscono dalla città alla campagna. Qui li attende la zia del ragazzo, sorella della defunta mamma ed ora promessa sposa del padre, da cui aspetta un figlio. Mahito si ritrova catapultato in un mondo nuovo fatto di personaggi che fatica a far entrare nel suo piccolo universo personale. Ciò che lo distrae dai suoi malesseri è un airone cenerino che, parlandogli in continuazione, lo invita ad entrare in un mondo magico in cui i piani spaziali e temporali si sovrappongono. Con l’obiettivo di salvare la matrigna, il giovane esplora la dimensione magica, superando sfide, ostacoli ed incontrando anche la madre perduta che, nella sua versione bambina, regala al figlio un nuovo spiraglio di luce.

Il mondo alternativo costruito dal maestro Miyazaki è composto come un grande puzzle in cui elementi allegorici e fantastici si fondono in un reticolato eterogeneo. Al caos contenutistico viene data una linea semantica coerente che tiene insieme i pezzi di una storia bellissima. Il demiurgo che governa l’universo è la personificazione di questa linea. Questo personaggio regna come artefice originario in cerca di un successore davanti alla possibile distruzione dell’opera da lui creata. Rappresentato come un signore anziano intento ad organizzare figure geometriche sulla superficie di un tavolo, questo sembra proprio uno specchio dell’autore del film. L’artista infatti nel 2013, durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con un annuncio diretto, dichiarava il ritiro dalla scene. Invece, Il ragazzo e l’airone torna dopo Si alza il vento come un nuovo, tanto atteso, dono.

Antidoto contro il mondo

Il successo di Il ragazzo e l’airone, così come quello di ogni altro film precedente, nasce dalla speciale abilità del maestro Hayao Miyazaki di donare al suo pubblico un antidoto contro il mondo. In una realtà fatta di adulti che richiede distacco e velocità, Miyazaki rivendica il ruolo dei bambini. Mahito ha 12 anni ed è solo uno dei molti protagonisti bambini dei film prodotti dallo Studio Ghibli. Questi sono veri e propri eroi che riescono a vedere ciò che gli uomini non vedono, che vincono con la loro ingenuità, bontà e spirito di avventura.

Il mondo di Miyazaki è un mondo di stupore e curiosità che serve come palcoscenico per la crescita dei personaggi e come tramite per far capir loro che maturare non significa perdere la magia, augurandogli di costruire un proprio universo fatto di idee e non di gabbie pre-costruite. La vita è dinamica come le persone che la abitano, niente è bianco o nero. L’airone cenerino, quasi spaventoso all’inizio del film, viene presentato come “cattivo” della storia per poi tramutarsi in un compagno di avventura per il protagonista. Il pubblico è invitato a spiccare il volo, a liberarsi della gravità per vivere la fantasia in prima persona. Mahito cresce e scopre se stesso scoprendo anche le persone intorno a sé ed il pubblico, testimone ed insieme co-protagonista di questo viaggio, abbandona il cemento per i prati verdi, rigenerandosi.

Francesca Cramerotti

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