Dante Gabriel Rossetti, tre donne per cinque dipinti

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Di Redazione Metropolitan

Dante Gabriel Rossetti, poeta e pittore britannico, fondatore del movimento dei Preraffaelliti insieme ad altri artisti come Hunt, Millais e Brown. Di origini italiane, dedicò la sua straordinaria vita artistica alla ricerca della bellezza. Sempre in bilico tra mitologia e religione, la sua arte fu teatrale, romantica e ricca di simbolismo. Abbiamo scelto per voi, cinque delle sue opere pittoriche più belle e caratteristiche.

Dante Gabriel Rossetti e la Confraternita dei Preraffaelliti

Dante Gabriel Rossetti non ebbe una vita particolarmente lunga. Nato il 12 Maggio del 1828, morì a soli 54 anni il 10 Aprile 1882. Solo, depresso e tossicodipendente. Nonostante questo però, la sua produzione artistica, pittorica e poetica, fu straordinaria e particolarmente prolifica. Si dedica alla scrittura fin da giovanissimo. A 7 anni compone la sua prima opera: un poema drammatico. Passa poi l’adolescenza a tradurre in inglese “la Vita Nuova” di Dante, sua grande passione e modello artistico. In Dante, Rossetti vede l’incarnazione dell’intellettuale perfetto e il suo stile, “il dolce Stil Novo” rappresenta la massima aspirazione.

Insieme ad alcuni connazionali, artisti anche loro, Rossetti fonda la Confraternita Preraffaellita. Il neonato movimento artistico concepì un nuovo modo di vedere e di interpretare l’arte. Si rifanno ai modelli antichi, cercano di recuperare tradizioni e tematiche tipiche del medioevo. Segnano così un progetto di rifiuto nei confronti della pittura accademica di origine rinascimentale, proclamando degna di nota solo lo stile artistico in voga prima di Raffaello, appunto. Un atto di pura ribellione verso la contemporanea società Vittoriana. Il Movimento crea un’arte spirituale ma con protagoniste donne reali. La caratteristica principale delle opere dei Preraffaelliti è il colorismo acceso e la luminosità intensa, oltre ad un forte decorativismo. 

Dante Gabriel Rossetti, le donne, modelle ed amanti, simbolo di bellezza eterea

Dante Gabriel Rossetti è quindi considerato uno dei massimi esponenti di questo movimento di rottura. Molto suscettibile alle critiche, soprattutto quando si trattava di opere pittoriche, espose molto poco. I suoi quadri però, di straordinaria bellezza, sono il frutto della sua ricerca artistica. Sono il perfetto connubio tra elementi “spirituali” della tradizione dell’arte sacra italiana, da Giotto a Raffaello, e la passione del Romanticismo. Le sue rappresentazioni sono sensuali e terrene. Le donne che raffigura, dai lunghissimi capelli e dallo sguardo magnetico, sono la rappresentazione di una bellezza formale ma mai artefatta.

Ed è proprio la donna al centro delle rappresentazioni di Rossetti e dei Preraffaelliti in generale. Una donna, la cui bellezza e purezza si rifà allo stilema medievale del concetto di donna. Molto attento anche alla natura, spesso nei suoi quadri vediamo raffigurati fiori. Questi ultimi non sono posizionati a caso e la scelta del genere e della specie ha tutta una dietrologia simbolica. Nonostante possa sembrare che i volti femminili dipinti da Rossetti si assomiglino nella loro eterea bellezza, tante sono state le modelle e amanti del pittore poeta.

Lizzie Siddal, “Beata Beatrix”

Dante Gabriel Rossetti, 'Beata Beatrix', 1864-1870, Tate Britain, Londra
‘Beata Beatrix’, 1864-1870, Tate Britain, Londra

Lizzie fu l’unica donna che, nonostante i tradimenti, gli rimase accanto per quasi tutta la vita. Bella con dei lunghissimi capelli rossi, diventò sua moglie solo nel 1860. Di salute cagionevole si ammalò di polmonite quando dovette posare per l’”Ofelia” di Millais. Da questa malattia non si è più ripresa del tutto e pare che, stanca di vivere, si sia suicidata con una overdose di laudano. Alla sua morte Rossetti cade in depressione e la moglie diventa la sua ossessione pittorica.

“Beata Beatrix”, realizzato nel 1868-70, è la “santificazione” di Lizzie. La fonte letteraria che è servita da spunto al dipinto è la “Vita Nova”, opera di Dante Alighieri dedicata al suo amore giovanile per Beatrice. È evidente, infatti, il parallelismo tra il tragico sentimento lirico di Dante per la dipartita della donna amata e il profondo sconforto che assalì Rossetti dopo la morte della moglie. La donna, raffigurata in preda ad una sorta di estasi mistica, brilla grazie alla luce che la illumina da dietro.

Fanny Cornforth, “Lady Lilith” e “Bocca Baciata”

Bocca Baciata, 1859_photocredit:wikipedia
Bocca Baciata, 1859_photocredit:wikipedia

“Bocca Baciata”, è il primo quadro di Rossetti con una singola figura femminile rappresentata. Particolarità che diventerà il suo tratto distintivo. La modella è Fanny Cornforth, la bionda giovane amante del pittore. Il titolo si riferisce all’esperienza sessuale del soggetto ed è tratto dal proverbio italiano scritto sul retro del dipinto: “Bocca baciata non perde ventura, anzi rinnova come fa la luna”.

Lady Lilith, 1866-68_photocredit:wikipedia
Lady Lilith, 1866-68_photocredit:wikipedia

Anche per dipingere “Lady Lilith” nel 1866-68, Rossetti prende come modella Fanny (almeno per la prima versione). La ritrae nei panni della prima moglie di Adamo. Si spazzola i lussureggianti capelli e incarna la seduzione di una donna potente dal temperamento malvagio. Dietro il quadro Rossetti inserisce un poema: “Attenzione ai suoi capelli biondi, perché lei eccelle. Tutte le donne nella magia delle sue ciocche, E quando li avvolge intorno al collo di un giovane, non lo libererà mai più”.

Jane Burden, “Il sogno di Dante” e “The DayDream”

Il Sogno di Dante, 1871_photocredit:wikipedia
Il Sogno di Dante, 1871_photocredit:wikipedia

“Il sogno di Dante” viene dipinto da Rossetti nel 1871. Raffigura il sommo poeta, in piedi, davanti al letto dove giace Beatrice morente mentre stringe la mano di un angelo dal vestito rosso chinata per dare l’ultimo bacio. Ai lati ci sono due figure femminili in abito verde che reggono un drappo di stoffa con il quale coprono il corpo della morta. Il volto di Beatrice è quello di Jane Burden, moglie di William Morris e amante segreta di Rossetti.

Dante Gabriel Rossetti, The Daydream 1880 © Victoria and Albert Museum, London
Dante Gabriel Rossetti, The Daydream 1880 © Victoria and Albert Museum, London (particolare)

Del 1880, invece, è “The DayDream”. Rossetti dipinge su questo quadro ad olio una donna seduta su di un ramo di un sicomoro. Nella sua mano c’è un piccolo stelo di caprifoglio, un segno d’amore nell’età vittoriana. Questo potrebbe essere un’indicazione proprio della relazione segreta in cui l’artista era immerso con la bella donna bruna che ha prestato il volto al dipinto.

Ilaria Festa