“Volare, oh oh, cantare, oh oh oh oh!“. Forse apparentemente banali, ma queste due parole sono tra le più conosciute al mondo grazie ad una sola persona: il grande Domenico Modugno.
Il suo nome echeggia ancora nel mondo della musica: padre della canzone leggera italiana, Modugno ha scritto oltre 230 brani, interpretato 38 film per il cinema e 7 per la televisione; ha recitato inoltre in teatro e partecipato a diversi programmi televisivi, oltre che essere stato deputato e dirigente del Partito radicale negli ultimi anni della sua vita -morì nel 1993-.
Non solo: Domenico Modugno ha vinto per ben 4 volte il Festival di Sanremo, la prima delle quali proprio con la sopracitata Nel blu dipinto di blu.
Tra le canzoni italiane più famose all’estero, Nel blu dipinto di blu, meglio conosciuta come Volare, garantì la vittoria a Modugno, in coppia con Johnny Dorelli, al Festival di Sanremo nel 1958.
Il brano da quel momento in poi “volò” letteralmente in giro per il mondo, incantando negli anni tutti i più grandi artisti che ne fecero esecuzioni da brivido. Tra questi vi sono Louis Armstrong, Ray Charles, Frank Sinatra, Dalida, The Platters, Frank Zappa, Luciano Pavarotti, Paul McCartney, Dean Martin, Gipsy Kings.
Domenico Modugno, “Nel blu dipinto di blu” e gli altri successi
Nel blu dipinto di blu non è solo una canzone: nel corso degli anni la sua forza dirompente, la sua capacità di unire, di liberare, di sognare, l’hanno resa una vera e propria istituzione per il nostro Paese. Non c’è italiano che non abbia mai canticchiato le parole che Domenico Modugno, ormai più di mezzo secolo fa, ha scritto e cantato. Parole che hanno portato la canzone italiana nel mondo, che hanno esportato il cantautorato prima così popolare, tradizionale e di conseguenza non commerciale al di là dei nostri confini.
Grazie a Domenico, per la musica leggera italiana, verso la fine degli anni Cinquanta si è aperto un nuovo capitolo: quello del cantautorato come firma stilistica del nostro fare musica. Cifra mai passata di moda e, anzi, tornata in voga negli ultimi anni con forza.
Ma Modugno non è solo Volare. E’ molto, molto altro. La sua carriera è costellata da molti altri brani tutt’oggi patrimonio della nostra cultura musicale e popolare.
Come dimenticare Vecchio Frak, Meraviglioso, Piove, Come prima più di prima, Tu si’ ‘na cosa grande. Già, perché il nostro Domenico era anche grande appassionato della canzone napoletana, e quest’ultimo brano è diventato un evergreen della nostra tradizione.
Negli anni Settanta “Mr. Volare” raggiunse il successo con un altro brano popolare, ispirato ad un sonetto di un poeta siciliano anonimo di metà Ottocento: Malarazza. Il sonetto era stato riscoperto da Dario Fo in quegli anni, tanto che lo aggiunse in un suo spettacolo. Per questo motivo Fo denunciò con accusa di plagio il cantautore, avendo utilizzato un testo da lui riscoperto e rielaborato.
Domenico Modugno, la sua influenza nel mondo della musica
Oltre 70 milioni di dischi venduti nel mondo, 30 album pubblicati, un successo sconfinato e senza precedenti per un cantautore italiano, Domenico Modugno ha segnato una svolta decisiva nel panorama musicale del nostro Paese.
Egli ha aperto la strada verso il genere italiano per eccellenza: il cantautorato. Di lì in poi avremo conosciuto personalità le cui canzoni hanno tracciato un segno indelebile nella nostra cultura, come Fabrizio de Andrè, Gino Paoli, Lucio Dalla, Lucio Battisti, Francesco De Gregori, Luigi Tenco, Rino Gaetano, Giorgio Gaber, Franco Battiato e così via. Impossibile nominarli tutti, poiché sono davvero innumerevoli gli artisti che, da Modugno in poi, hanno contribuito a rendere grande la canzone italiana.
E sono ancora tanti i giovani cantautori che si ispirano a Domenico Modugno e a chi lo ha succeduto.
Oggi il cantautorato è tornato in voga più che mai, forse per una sete nel ritrovare le proprie origini, di riscoprire la bellezza del passato, della poesia, della musica intima e sussurata, della voce come mezzo per comunicare, trasmettere e raccontare, oltre che cantare.
Grazie a Domenico Modugno e alle sue splendide poesie, alle sue canzoni divenute simbolo dell’Italia e degli italiani, ciò è possibile. Sdoganare la musica dalle convinzioni e dai limiti del passato è stato il vero grande dono che Modugno ha fatto al nostro Paese. Di questo e molto altro saremo sempre grati al nostro “meraviglioso” padre della canzone italiana.
Nicole Ceccucci