Enya, la cantante che non ama i tour

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Di Alessandro Carugini

Tantissimi auguri a Enya, la nota musicista e cantante irlandese. Dietro questa figura un po’ angelica, ruota in realtà un trio composto da lei, che compone, suona e canta, Nicky Ryan, produttore e arrangiatore, e Roma Ryan, che scrive i testi e le adatta nelle diverse lingue. Un bel connubio che ha portato la cantante a vendere più di 80 milioni di album, oltre ad essere la cantante irlandese più famosa nel mondo. Enya non ha mai fatto un tour, ma risulta essere la cantante femminile più ricca in Irlanda e UK. In carriera ha vinto di tutto, tra cui quattro Grammy Awards, sei World Music Awards, due lauree honoris causa e una nomination al Premio Oscar e al Golden Globe.

Lo stile musicale inimitabile di Enya

Enya cresce in una famiglia di musicisti: la madre è maestra di musica, mentre il padre suonava in un gruppo folk tradizionale di musica celtica. Fin da piccola cresce ascoltando le favole celtiche cantate in gaelico, dove draghi, maghi e cavalieri si sfidavano per salvare giovani principesse in pericolo. Si iscrive al Loreto’s College di Millford e inizia a studiare musica classica, con particolare dedizione allo studio del pianoforte.

Lo stile musicale di Enya è fortemente caratterizzato da un folk celtico malinconico ed etereo che mescola sapientemente i miti dei celti e la musica sacra, creando un mash up tra i suoni medievali, elettronica moderna e la new age, rendendo tutto molto personale ed innovativo. Ascoltando queste sonorità si viene trasportati in una dimensione senza tempo, una sorta di trip dal quale non vorremmo più tornare indietro perché cullati da suoni celestiali e sognanti.

Inoltre le numerose sperimentazioni sulla voce, con i famosi “multivocals”, grazie alla duttile voce della cantante che ha un timbro lieve ma allo stesso tempo potente, creano qui grandi muri sonori corali che l’avrebbero portata al successo in tutto il mondo. L’overdub conferisce ai brani un sound caratteristico e riconoscibile. Si dice che per ottenere questo effetto sia necessario sovrapporre la voce della cantante anche 500 volte.

Un’altra particolarità è che le canzoni di Enya sono cantate interamente in irlandese o latino e l’inglese è spesso mescolato con altre lingue e solo in alcuni casi è la lingua principale del brano. Nella sua carriera la cantante irlandese ha composto tre brani ispirati al “Il Signore degli Anelli” di J. R. R. Tolkien: “Lothlórien”, un brano interamente strumentale, “May It Be”, cantata in inglese ed in Quenya, e “Aníron” che è completamente cantata in Sindarin. Per chi non conosce nel dettaglio il libro di Tolkien, Quenya e Sindarin sono due lingue inventate apposta dallo scrittore inglese per il suo romanze. Per gli appassionati, invece, queste ultime due tracce fanno parte della colonna sonora del film girato da Peter Jackson. Il brano “May It Be” ha ricevuto una nomination all’Oscar nel 2002 come miglior canzone.

Enya, la donna celtica

L’artista, timida e riservata, non parla mai di se ed evita di farsi vedere in pubblico. Con molta probabilità a causa degli atti di stalking subiti negli anni 80 tra cui quello di un italiano che si è accoltellato per attirare la sua attenzione. Enya ha sempre detto, tramite comunicati stampa o interviste concordate, di “essere felice della sua totale dedizione alla propria musica.” Dalla fine degli anni 90 vive nel castello Manderley una dimora dell’ottocento in stile vittoriano sul Mare d’Irlanda. Il suo vicino di casa è l’amico Bono Vox.

Sembra che Enya non abbia figli, mariti, fidanzati… Ha sempre dichiarato che la voglia di essere indipendente e, soprattutto, la musica, siano stati un ostacolo alle sue relazioni sentimentali.

L’artista ha partecipato a diversi spettacoli dal vivo ed in televisione, ha partecipato ad eventi e cerimonie, ed ha sempre cantato in playback, a parte alcune, rare, occasioni, a causa della complessità dei suoi brani. Sebbene non abbia mai fatto un concerto o una tournée per promuovere i propri lavori discografici, ha talvolta espresso il desiderio di farlo, per poter vincere un’importante sfida con se stessa.

Guida all’ascolto: la discografia di Enya

1985 – The Frog Prince

1987 – Enya

1988 – Watermark

1991 – Shepherd Moons

1992 – The Celts

1995 – The Memory of Trees

1997 – Paint the Sky with Stars

2000 – A Day Without Rain

2005 – Amarantine

2008 – And Winter Came…

2009 – The Very Best of Enya

2015 – Dark Sky Island

Alessandro Carugini