Gabriella Ferri, te regalo mis ojos

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Di Alessandro Carugini

Maria Gabriella Ferri, è nata e cresciuta nel rione romano di Testaccio. Suo padre è un commerciante ambulante di dolci, ammiratore della canzone dialettale romana. Nella boutique dove lavora conosce Luisa De Santis e ne diviene amica: insieme danno vita a un duo. Con il nome di Luisa e Gabriella, cercano di riscoprire il repertorio folk romano.

Gabriella Ferri, dal Testaccio a Morricone

Gabriella Ferri, il flash mob di oggi è Ma Che Ce Frega - immagine web

I primi spettacoli, basati sul repertorio tradizionale della canzone romana, le portano a cantare fino a Milano. Qui vengono notate da Walter Guertler, che le mette sotto contratto e pubblicano il loro primo 45 giri con la Jolly, una rielaborazione del brano popolare La società dei magnaccioni. Subito dopo approdano in televisione nella trasmissione La fiera dei sogni con Mike Bongiorno, in cui presentano il singolo appena uscito. Il disco vende un milione e settecentomila copie, diventando uno degli inni dei giovani di quegli anni.

Luisa e Gabriella pubblicano il loro secondo 45 giri incidendo una loro personale versione di Ciuri ciuri e Vitti ‘na crozza. Anche questo secondo lavoro ottiene un discreto successo e le artiste sono spinte dalla Jolly ad incidere un terzo 45 giri. Il disco è composto da La povera Cecilia, una canzone tradizionale e nel lato B da È tutta robba mia, tratta dallo spettacolo La manfrina e musicata da Ennio Morricone.

Il duo però ha vita breve a causa di Luisa che non ama cantare in pubblico; Gabriella continua quindi da sola, incidendo un album nel 1966; nello stesso anno è in Canada per la tournée di uno spettacolo teatrale di musica popolare con la regia di Aldo Trionfo, assieme ad altri esponenti folk come Caterina Bueno, Otello Profazio e Lino Toffolo.

La carriera solista ed il successo

Dopo gli anni passati a Milano, Gabriella Ferri torna a Roma e approda al Bagaglino, di cui diventa la cantante ufficiale; incide un 45 giri nel 1968 per la ARC, È scesa ormai la sera, che in Italia non ha un grosso riscontro commerciale. Il lato b di questo singolo, Ti regalo gli occhi miei, raggiunge i vertici delle classifiche in Sudamerica e la cantante lo incide in lingua spagnola con il titolo Te regalo mis ojos, e ottiene altrettanti successi di vendite. La cantante intraprende così un tour nei paesi sudamericani con strepitoso successo, per poi tornare a esibirsi al Bagaglino con Enrico Montesano.

Nel 1968 firma un contratto con la RCA Italiana e l’anno successivo partecipa al Festival di Sanremo ma, nonostante presentasse, in coppia con Stevie Wonder, una bella canzone con sonorità beat e rhythm’n’blues, intitolata Se tu ragazzo mio, l’artista viene eliminata al primo turno e a Sanremo non tornerà mai più.

La canzone viene reinterpretata da molti altri artisti come I Camaleonti e Nada e spinge la RCA a pubblicare il secondo album della Ferri. Canzoni più moderne si affiancano a brani della tradizione come Ciccio Formaggio; il disco è importante anche per il tentativo di creare una nuova canzone romanesca che si riallacci alla tradizione. Collabora al disco Vittorio Nocenzi, il tastierista del Banco del Mutuo Soccorso.

Nel corso degli anni il suo fisico, da magro e sottile che era, si è andato via via irrobustendo e questo nuovo aspetto fa parlare di lei come di una mamma Roma che tiene testa a Claudio Villa: stornellando, i due si dicono le cose peggiori e Gabriella ne esce come l’erede di un genere romanesco che non è solo voce, ma anche aspetto.

Negli anni settanta aumentano le sue apparizioni televisive. La Ferri è interprete di due famosi varietà: Dove sta Zazà (1973) – la struggente sigla di chiusura, Sempre, composta da Mario Castellacci e Franco Pisano, sarà un altro suo grande successo – e Mazzabubù (1975), entrambi diretti da Antonello Falqui e scritti da Pier Francesco Pingitore, in cui dimostra anche le sue doti di intrattenitrice.

Ciao Gabriella

Dopo l’esperienza televisiva di Giochiamo al varieté (1980), sempre di Falqui, e l’incisione di un disco con alcune canzoni scritte per lei da Paolo Conte (1981). Gabriella Ferri si trasferisce per qualche tempo negli Stati Uniti d’America, lasciando televisione e cabaret per dedicarsi unicamente alla musica.

Rientrata in Italia, nel 1986 partecipa a Premiatissima presentando nel corso delle serate sei canzoni, alcune tratte dal suo repertorio, altre preparate appositamente per la trasmissione. Nel 1987 incide la sigla del varietà televisivo Biberon, in cui appare ancora accanto agli amici del Bagaglino.

Le sue due ultime uscite artistiche avvennero nel 1996 al Premio Tenco dove si esibì accompagnata dal chitarrista della Piccola Orchestra Avion Travel Fausto Mesolella, e nel luglio del 1997 con un concerto a Villa Celimontana a Roma davanti a 7.000 spettatori. Nello stesso anno incide un album, Ritorno al futuro.

Poi il ritiro definitivo dalle scene, anche a causa di ricadute nella grave depressione che la tormentava a fasi alterne da anni. Gabriella Ferri sembra ritrovare una nuova serenità quando nel 2002 riprende ad apparire in televisione, dapprima come ospite nella rubrica Cominciamo bene Prima, e poi nel varietà Buona Domenica, dove si esibisce cantando i suoi grandi successi.

Muore improvvisamente in seguito alla caduta da una finestra della sua casa di Corchiano (VT) il 3 aprile 2004, all’età di 61 anni. L’epitaffio sulla sua tomba recita la poesia del marito Seva Borzak: «Di notte i tuoi occhi brillavano più forte della luce di giorno, il tuo amore riscaldava più del sole»

Alessandro Carugini

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