I 10 film da non perdere di Mario Monicelli

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Di Davide Cossu

Mario Monicelli è unanimemente considerato, assieme a Dino Risi e Luigi Comencini, il padre della “commedia all’italiana“. Un genere cinematografico genuino e popolarissimo, centrato sui vizi e le virtù degli italiani, mostrati sullo schermo senza pudori. Un genere in cui tutti, nel bene e nel male, hanno riconosciuto le (molte) miserie e grandezze del carattere nazionale.

Lo spartiacque della carriera di Monicelli arriva nel 1958 con l’irresistibile “I soliti ignoti“: la storia di un’improbabile banda di scassinatori alle prese col colpo della vita, con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e il cameo dell’immenso Totò. L’anno successivo esce “La grande guerra” con Gassman e l’altro mattatore della commedia italiana, Alberto Sordi. Un affresco tragicomico della Prima Guerra Mondiale che premiò il regista con il Leone d’oro al Festival di Venezia.

I grandi successi di Mario Monicelli

La fama di Monicelli presso il pubblico è legata alla nascita di due serie di film amate da generazioni. Nel 1966 esordisce, con “L’armata Brancaleone“, la figura del condottiero sfortunato Brancaleone da Norcia (sempre interpretato da Gassman). Il film, cui seguirà “Brancaleone alle crociate“, è ambientato in un Medioevo straccione popolato da personaggi farseschi; il lavoro sulla lingua, un italiano immaginario mischiato al latino maccheronico, è opera del duo di sceneggiatori Age & Scarpelli, in collaborazione col regista. Ancor più fortunato è il filone delle “zingarate” dei compari di “Amici miei“, con Ugo Tognazzi e Philippe Noiret, seguito sette anni dopo da “Amici miei – Atto II“.

Altri capolavori del regista seguiranno negli anni: la satira sulla destra golpista di “Vogliamo i colonnelli“, con Tognazzi; “La ragazza con la pistola“, interpretato da Monica Vitti; “Un borghese piccolo piccolo” e “Il marchese del Grillo“, entrambi con Alberto Sordi nel ruolo di mattatore; la feroce commedia borghese di “Speriamo che sia femmina“, con un grande cast internazionale (Catherine Deneuve, Liv Ullmann e Philippe Noiret).

Davide Cossu

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