Padre di film che hanno fatto la storia del cinema americano, ispirazione per il cinema internazionale, artista complesso, riformatore e singolare, Francis Ford Coppola non può che essere descritto come una leggenda del nostro tempo. Introdotto al grande schermo nei primi anni sessanta, ha contributo alla nascita della Nuova Hollywood, rimanendo fedele alla sua aperta critica al sistema di produzione e alle sue dinamiche piramidali di potere. Tra titoli apprezzati dal pubblico e premiati dall’Academy, vediamo alcuni dei migliori film di uno dei più amati registi del nostro tempo.

Francis Ford Coppola: i film che hanno fatto la storia del cinema

Francis Coppola - Photo Credits: debaser.it

Francis Ford Coppola vanta, nel suo repertorio, una serie di titoli di incredibile spessore che vanno da The Outsiders a The Rainmaker e Tetro fino a Megalopolis, ultimo progetto sci-fi. Alcuni progetti hanno però irrimediabilmente segnato il passato ed il presente dell’artista. Tra tutti regna Apocalypse Now. Prodotto nel 1979, con protagonista un fantastico Marlon Brando, ha influenzato in maniera esplicita le tendenze cinematografiche dell’intera industria. È difficile pensare ad un altro film che abbia reso così chiara la propria volontà di fondare la sua intera struttura sulla celebrazione del caos come Apocalypse Now. Tra villaggi che bruciano ed aerei che governano i cieli, questo è un film di confine che parla di guerra. Il Vietnam vive nella mente e nella disperazione dell’uomo tanto quanto nella sua realtà.

Il padrino e Il padrino – Parte 2 parlano nuovamente di umanità. Di nuovo indimenticabile è Marlon Brando, nei panni di Don Vito Corleone, affiancato da un’altra colonna del cinema, Al Pacino, come Michael Corleone. Nel 1972, con il primo titolo, Coppola aveva creato una tappa di passaggio per chiunque avesse voluto avvicinarsi al cinema. Due anni più tardi raggiunge un gradino più alto. Al cuore del progetto — come l’amore per la famiglia si incroci con i traffici della mafia — si aggiunge una sovrapposizione temporale. Il pubblico viaggia su due binari paralleli: tra il presente di Michael ed il passato di un giovane Vito, interpretato da Robert De Niro. La scelta di non far incontrare sullo schermo gli attori mostra il percorso di due immagini speculari, inserite in un impero maledetto. I film sono legati insieme da decisioni di regia che creano una narrazione, dai toni bui, estremamente coerente.

Studio umano e completa rivisitazione di tematiche vecchie quanto il tempo: questo è ciò che Dracula di Bram Stoker rappresenta. Nel 1992 Coppola decide, non solo di proiettare sulla scena il romanzo di Stoker, ma di dargli una propria lettura. Il regista umanizza un Dracula sofferto che conosce le lacrime e la passione. La puntuale interpretazione di Gary Oldman, insieme all’abbandono della semplicità delle precedenti caratterizzazioni della figura del vampiro, rendono Dracula di Bram Stoker uno dei titoli più senza tempo della storia del cinema.

Se si parla di prove attoriali che hanno sfidato e vinto il passaggio del tempo, non si può non menzionare il lavoro di Gene Hackman in La Conversazione. Il genio di Coppola si manifesta nella creazione di un protagonista paranoico in questo thriller che, a distanza di anni, si riconferma estremamente attuale. L’ossessione dell’uomo invisibile per la vita degli altri e la paura di essere sorvegliato a sua volta, in questo dilemma morale, parlano di privacy in un mondo di cui non ci si può fidare. La perfetta costruzione di tensione che riflette la paronoia che inonda l’intero film è poi la ciliegina sulla torta di un progetto senza eguali.

Francesca Cramerotti

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