La carriera di Fiorella Mannoia tra Sanremo e interpretazioni

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Di Redazione Metropolitan

Fiorella Mannoia si distingue nel panorama musicale italiano per il suo inconfondibile timbro vocale; la cantante romana, infatti, ha ottenuto numerosi riconoscimenti sia per i suoi brani, sia per le interpretazioni di canzoni di altri artisti.

Nel Club Tenco è la cantante femminile con il maggior numero di premi vinti: sei Targhe Tenco a pari merito con Ivano Fossati e Fabrizio De André. Comincia la sua carriera con il Festival di Castrocaro nel 1968, ottenendo il primo contratto discografico. In seguito, incide dei 45 giri con diverse etichette, prima di approdare sul palco dell’Ariston di Sanremo.

Fiorella Mannoia: i primi successi

Nel 1981 avviene la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo con il brano “Caffè nero bollente”, classificandosi all’undicesimo posto; nonostante non fosse sul podio, la canzone è una delle più celebri della cantante. Due anni più tardi partecipa al Festivalbar con “Torneranno gli angeli”, inclusa nel suo album omonimo prodotto da Mario Lavezzi. L’Ariston la riaccoglie nel 1984 con il successo “Come si cambia” e nel 1985 è nuovamente al Festivalbar, dove il brano “L’aiuola” arriva secondo posto.

Il suo più celebre successo, però, rimane “Quello che le donne non dicono”, presentato a Sanremo nel 1987 e per il quale riceve il Premio della Critica. L’anno successivo vince Un Disco per L’Estate con il singolo “Il tempo non torna più”, appartenente all’album “Canzoni per parlare”, scritto in parte da Enrico Ruggeri; grazie a questo disco, Fiorella vince la sua prima Targa Tenco come miglior interprete.

Gli anni novanta e duemila

L’album “I treni a vapore” del 1992 porta, tra le firme, anche quella di Ivano Fossati; dal disco vengono estratti i singoli “I venti del cuore” e “Il cielo d’Irlanda”; con “Gente comune” pubblicato nel 1994, invece, collabora con Samuele Bersani e ottiene ben due dischi di Platino. Il primo album live della cantante “Certe piccole voci” viene rilasciato nel 1999 e comprende il brano “Sally” di Vasco Rossi, una delle interpretazioni più popolari della Mannoia.

L’1 febbraio 2001 l’album “Fragile” comprende il brano scritto da FossatiFotogramma”, “L’uccisione di Babbo Natale” composto da Francesco De Gregori e un’interpretazione de “Il Pescatore”, successo di De André. Nel 2006 la cantante omaggia la musica popolare brasiliana con il disco “Onda tropicale”, da cui viene estratto il singolo “Senza un frammento” in duetto con il cantautore Djavan.

Sud”, l’omaggio a Dalla e il ritorno all’Ariston

La Mannoia si cimenta con la scrittura dei brani nell’album “Sud” pubblicato nel 2012. Tra le canzoni del disco ricordiamo “In Viaggio”, una struggente lettera scritta da una madre ad una figlia in partenza dal Sud in cerca di fortuna. Altri singoli presenti sono “Io non ho paura” e “Non è un film” in duetto con Frankie Hi-Nrgy. Nel 2013 esce “A te”, un album tributo a Lucio Dalla in cui sono coinvolti altri cantanti, come Ron e Alessandra Amoroso. <<Glielo dovevo, io personalmente>> commenta Fiorella in un’intervista.

Dopo trent’anni dall’ultima volta, la cantante torna al Festival di Sanremo nel 2017 con il brano “Che sia benedetta”, che si classifica al secondo posto. La canzone raggiunge il podio anche nella classifica FIMI e viene certificato disco di Platino. Gli ultimi lavori discografici di Fiorella Mannoia sono gli album “Personale” del 2019 e “Padroni di niente” del 2020.

Flavia Carrogu

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