Luciano Ligabue: 62 anni di grande musica

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Di Redazione Metropolitan

Il 13 Marzo 1960, nella cittadina emiliana di Correggio, nacque un bambino chiamato Luciano Riccardo, il quale sarebbe in seguito divenuto uno dei più grandi cantautori della nostra generazione, conosciuto dai più, semplicemente, con il nome di Ligabue.

A 62 anni, Luciano Ligabue è ormai diventato un’icona nel mondo della musica, vincendo diversi premi e raggiungendo, con il concerto di 165.264 persone a Campovolo, il record europeo di spettatori paganti per un singolo artista. E oggi, per il suo compleanno, ne ripercorriamo la carriera, immergendoci nelle note rock di uno dei migliori musicisti italiani.

Ligabue: le origini

Conseguito il diploma di ragioneria, Luciano Ligabue si ritrovò a svolgere diversi lavori, divenendo ragioniere, bracciante, metalmeccanico, commerciante, conduttore radiofonico e, perfino, consigliere comunale. Ma, nonostante questi continui cambi di rotta, l’artista si dedicò sempre alla musica, tanto che il suo primo singolo, “Cento lampioni”, venne concepito sin dal 1978 ma mai pubblicato. Inizialmente membro della band “Orazero”, Ligabue creò con loro la sua prima traccia ufficiale nel 1988, “Anime in plexiglass/ Bar Mario”, titolo che venne poi riutilizzati negli album successivi dell’artista. Solo successivamente venne scoperto da Pierangelo Bertoli, il quale lo spinse a incidere, insieme al nuovo gruppo “i Clan Destino” il suo primo disco di nome “Ligabue”, nel quale vennero incise le famosissime tracce “Balliamo sul mondo”, “Sogni di rock and roll” e “Non è tempo per noi”.

Dopo il successo del primo disco, nel 1991 Ligabue incise il secondo album, “Lambrusco coltelli rose & pop corn”, e riuscì a replicare il successo ottenuto precedentemente grazie a singoli come “Urlando contro il cielo” e Libera nos a malo”. Non ancora soddisfatto delle sue fatiche, l’artista decise di portare a compimento, l’anno successivo, il suo terzo album di nome “Sopravvissuti e sopravviventi”, il quale però non ebbe il successo sperato nonostante il singolo radiofonico “Ho messo via”. Questo calo delle vendite portò il musicista verso una brutta crisi, culminata nell’allontanamento dal suo produttore e dalla band.
Nel 1994 venne pubblicato “A che ora è la fine del mondo?”, un disco di sole otto tracce che venne giudicato dallo stesso cantautore un insieme di “schegge sparse” e che vide come traccia preponderante la cover di “It’s the End of The World” dei R.E.M.

La fine degli anni ’90, il 2000 e l’apice del successo

Il successo venne raggiunto con l’album del 1995 “Buon compleanno Elvis”, contenente le canzoni “Hai un momento Dio?”, “Leggero” e la famosissima “Certe notti”. Questo disco, più vicino al rock ‘n roll americano, venne acclamato dalla critica e fu particolarmente osannato dal suo pubblico. Oltre a vincere la Targa Tenco per “Certe notti” e il Disco di Platino Europeo, Luciano riuscì a vendere 1 200 000 copie, scalando vertiginosamente le classifiche. Il momento di splendore dell’artista continuò nel 1997 con “Su e giù dal palco” e, nel 1998, con “Radiofreccia”. Nel 1999, infine, venne pubblicato “Miss Mondo”, il sesto disco firmato Ligabue che, ancora una volta, arrivò al primo posto nelle classifiche italiane grazie ai brani “Una vita da mediano”, “Si viene e si va” e “Almeno credo”.

Nel secondo anno del nuovo millennio, l’artista si rimise in gioco con “Fuori come va?”, una sorta di ritorno alle origini per Luciano. “Eri bellissima”, “Ti sento” e “Questa è la mia vita” furono alcuni dei singoli più apprezzati nel 2002 e divennero canzoni basilari nel repertorio del cantautore.
Inoltre, nel 2005, per festeggiare i quindici anni di carriera, Luciano organizzò il primo dei tanti concerti a Campovolo, raggiungendo i 165 264 spettatori paganti e creando uno show di quasi tre ore di durata.

Da “Nome e cognome” a “7”

L’ottavo disco, “Nome e cognome”, rappresentò un vero bum di successo per il cantautore, soprattutto grazie ai brani intimistici “L’amore conta”, “Le donne lo sanno”, “Cosa vuoi che sia” e il ruggente “Happy Hour”. Dal 2005 al 2010 Ligabue si dedicò ad altre iniziative ed elaborò lentamente “Arrivederci mostro!”, disco con all’interno “Un colpo all’anima”, “Caro il mio Francesco” e “Quando canterai la tua canzone”. Il suo duro lavoro venne premiato con il certificato multi-platino e 120 000 copie vendute. L’assenza dell’artista si avvertì nei tre anni successivi, fino all’uscita di “Mondovisione” il 26 Novembre del 2013.
L’album ebbe persino più successo dei lavori precedentemente realizzati da Ligabue, battendo ogni record con oltre 350 000 copie vendute e ben 7 dischi di platino.

Per concludere, dal 2016 a oggi, Luciano Ligabue ha pubblicato altri due lavori, “Made in Italy” e “7”, entrambi album che hanno ricevuto un discreto apprezzamento, pur non raggiungendo la fama dei precedenti. E, nonostante i 30 anni di carriera, il cantautore emiliano non riesce a deludere i suoi fans. Perciò, non possiamo far altro che aspettare il prossimo Campovolo e rimanere per l’ennesima volta ammaliati dalle canzoni del grande Ligabue.

Monica Blesi.
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