Palermo. Casa di riposo lager, anziani picchiati ed insultati. Tutto ha inizio cinque mesi fa, quando un’anziana, ospite della casa di riposo, è riuscita a telefonare, svelando le continue violenze. Così è partita l’indagine della Guardia di Finanza. Una telecamera nascosta nella casa “I nonnini di Enza” ha registrato scene agghiaccianti: “Ti prendo a bastonate, ti ammazzo a legnate”, urlavano gli inservienti. “Cosa inutile, prostituta, devi buttare il sangue, tanto se muori che mi interessa”. Stamattina, è scattato il blitz per liberare gli ospiti, in tutto otto anziani, della comunità alloggio, che si trova in viale Lazio 129, nel centro del capoluogo siciliano.
Sono stati notificati gli arresti domiciliari al presidente dell’associazione che gestisce la struttura, Vincenza Alfano, 28 anni, e agli assistenti, Maria Grazia Ingrassia, 56 anni, Carmelina Ingrassia, 52 e Mariano Ingrassia, 63. Le indagini del Dipartimento fasce deboli della Procura coordinato dall’aggiunto Laura Vaccaro contestano le accuse di maltrattamenti e lesioni personali, ma anche violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Viene contestato anche il mancato rispetto di tutte le norme anti Covid, questa mattina gli anziani saranno sottoposti a tampone e visite mediche.
Palermo. Casa di riposo lager. Le indagini
Il gip Cristina Lo Bue ha disposto il sequestro della struttura, affidata al momento ad un amministratore giudiziario. “Il ricorso a forme di violenza fisica e morale da parte degli indagati non ha assunto carattere episodico ma costituisce espressione di un consolidato modus operandi contrassegnato dal sistematico ricorso a forme di prevaricazione e sopraffazione nei confronti degli anziani ospiti, spinti fino ad atti di vile aggressione alla loro sfera di integrità fisica, oltre al loro patrimonio morale”.
“Era un vero e proprio lager per gli anziani“, dice il generale Antonio Quintavalle Cecere, il comandante provinciale delle Fiamme Gialle. “Vivere in quella casa era un vero inferno, mi maltrattavano, mi picchiavano di continuo con calci alle gambe e pugni. Un giorno mi hanno anche chiuso in una stanza, togliendomi il telefono, per evitare che chiamassi la polizia”. Queste le drammatiche parole dell’anziana testimone.
L’appello ai familiari
“Ci siamo trovati davanti uno spaccato di nefandezze veramente deprimente. Una situazione che suscita profonda indignazione perché le vittime sono anziani, i soggetti più fragili e indifesi, che in questa fase di emergenza sanitaria dovrebbero essere ancora più accuditi”. dice il colonnello Gianluca Angelini, il comandante del nucleo di polizia economico finanziaria. La Guardia di Finanza, poi, lancia un accorato appello ai parenti degli ospiti di queste strutture: “Fate sentire sempre e costantemente la vostra presenza sia nei confronti del proprio congiunto che del personale. In questi contesti il controllo sociale, ancor prima e a prescindere da quello giudiziario, riveste un ruolo determinante e imprescindibile”. Nel giro di dieci mesi, è la seconda casa lager per anziani scoperta dalla Finanza a Palermo.
L’ultima inchiesta ha fatto emergere anche un terribile sospetto: “Ogni tanto mi davano dell’acqua amara e poi mi sentivo stordita”, ha raccontato la donna che ha denunciato. E’ assai probabile che agli anziani, ospiti della struttura, venissero somministrati farmaci per farli addormentare.
Stefano Vori