Il nono canto del Paradiso ideato da Dante Alighieri si svolge nel cielo di Venere, dove risiedono gli spiriti amanti. Il canto risolve un percorso iniziato con il discorso di Giustiniano, e si può dividere in alcune sequenze narrative dove compaiono diverse anime.
Nono canto del Paradiso: la profezia di Carlo Martello
Nella prima parte del canto, Carlo Martello profetizza la sorte che avranno i suoi discendenti, ma raccomanda a Dante di non farne parola una volta tornato sulla Terra. Nello stesso tempo Dante si rivolge agli uomini, accusandoli di essere eccessivamente attratti dai beni terreni.
Dante incontra Cunizza Da Romano
Dopo aver parlato con Carlo Martello, Dante incontra l’anima di Cunizza Da Romano, sorella del tirannico signore Ezzelino III che governa Marca Trevigiana. Quest’anima confessa che durante la sua vita ha subito l’influsso di Venere. Infine indica a Dante un altro spirito vicino a sè.
Dante incontra il poeta Folchetto di Marsiglia
Lo spirito che Cunizza ha indicato a Dante è un poeta come lui. Si tratta di Folchetto di Marsiglia, vescovo di Tolosa che ha partecipato alla crociata contro gli Albigesi. Il peccato di Folchetto è stato quello di essere stato anch’egli influenzato da Venere sulla Terra. Pentitosi ha poi rivolto il suo amore verso il bene divino.
L’anima di Raab incontra Dante
Anche Folchetto indica a Dante un’altra anima vicino a sè. Si tratta di Raab, prostituta di Gerico, che adesso può stare con le anime del Paradiso perché ha contribuito ad aiutare l’impresa di Giosuè in Terrasanta.
L’invettiva finale di Folchetto di Marsiglia
Il Canto nove si conclude con un’invettiva di Folchetto di Marsiglia contro il clero, interessato solo ad accumulare ricchezza sulla Terra, invece di occuparsi del bene divino. Infine egli profetizza un intervento da parte della Provvidenza divina, unica speranza per liberare Roma dal governo corrotto.
Sonia Faseli