Era il 19 agosto del 2008 e da lì in poi il mondo della musica pop non sarebbe stato più lo stesso. Lady Gaga pubblica il suo disco di esordio The Fame ed esplode un modo tutto nuovo di costruire, cantare e suonare la musica nel mondo. L’album continua a essere uno dei più venduti al mondo, con le sue oltre 15 milioni di copie e, a distanza di 12 anni, Lady Gaga continua a far brillare le classifiche musicali.

The Fame e l’esordio musicale di Lady Gaga

Tutto ha inizio nell’agosto del 2008 con la prima pubblicazione di The Fame, l’album di esordio di Stefani Germanotta, vero nome di Lady Gaga. La cantautrice statunitense, ma di origini italiane, dopo aver passato buona parte della propria vita a scrivere canzoni per altre artiste americane, come Britney Spears e le Pussycat Dolls , decide di dedicarsi alla scrittura personale e nel corso di due anni crea le 14 tracce presenti in The Fame. Con i due produttori pluripremiati, RedOne e Martin Kierszenbaum, Gaga ha portato avanti una rivoluzione musicale.

L’artista si è fatta conoscere sin da subito grazie al suo look appariscente e trasgressivo, ma anche e soprattutto perché, a differenza dei colleghi, ha da sempre scritto musica e testi autonomamente. Ispirata dai grandi miti musicali, come i Queen e David Bowie, lo stile di Gaga viaggia tra la dance, l’elettro-pop e la disco. Dai grandi maestri del passato prende soprattutto la voglia di innovazione. Con l’incursione della tecnica del synthpop, tipico sottogenere dello stile New wave, caratterizzato da diverse fusioni stilistiche, Gaga propone qualcosa di nuovo e particolarmente curioso.

Il successo di The Fame

The Fame è incentrato sul fatto che chiunque può sentirsi famoso. La Pop culture è arte. Non ti rende figo odiare la cultura pop, così l’ho accolta e la potete sentire dappertutto in The Fame. Ma è una fama condivisibile. Voglio invitare tutti voi alla festa. Voglio che la gente si senta parte di questo stile di vita.

Parla così Lady Gaga del suo esordio con The Fame. I testi autobiografici e il racconto minuzioso delle sue esperienze lo rendono uno degli album più intimi e autentici della cantautrice statunitense. I temi viaggiano tra le ambizioni edonistiche, caratteristica della vita dell’artista (stile di vita attraente e dedito alla ricchezza e alla vanità), e le descrizioni di storie d’amore più leggere e spensierate. Il successo arriva subito, in modo indescrivibile, tanto che Billoboard lo inserisce come settimo migliore album a livello di risultati nella classifica statunitense.

Lady Gaga – Just Dance (Videoclip ufficiale 2008)

Da Poker Face a Paparazzi, lo stile Gaga irrompe in tutto il mondo

Il primo singolo, Just Dance, raggiunge da subito la vetta delle classifiche mondiali grazie all’innovazione data dalle tecniche usate, come il sintetizzatore che renderà Lady Gaga nuova icona della musica elettronica. Apri pista del disco, Just Dance parla di una serata in discoteca in cui l’unica cosa che conta davvero è divertirsi, anche a costo di star male. È stato incoronato otto volte disco di platino dalla Recording Industry Association of America per aver venduto otto milioni di copie con lo streaming.

Ma la vera rivoluzione Gaga avviene con la pubblicazione di Poker Face. È qui che viene fuori il vero stile dell’artista americana: robotizzazione della voce, innovazione con l’entrata nel mondo della ripetizione con i continui richiami al suo nome e al titolo del brano all’interno di tutta la canzone. Poker Face diventa immediatamente una hit planetaria: si impone da subito alla numero uno delle classifiche di oltre venti Paesi e riesce a conquistare l’ambito Grammy come “Migliore registrazione Dance“.

Lady Gaga – Poker Face (Videoclip ufficiale 2008)

I successivi singoli descrivono le varie facce stilistiche dell’artista. Come LoveGame in cui Gaga descrive dettagliatamente i suoi desideri sessuali, passando per Eh, Eh (Nothing Else I Can Say) dove, invece, viene raccontata, in modo più leggero, la rottura con il fidanzato. Fino ad arrivare a un altro tormentone come Paparazzi: considerata una delle canzoni più memorabili dell’album. Il brano è presentato come una sorta di monologo interiore in cui viene descritto un amore ossessivo e la disperata voglia di fama, esageratamente agognata.

A cura di Maria Zanghì

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