Ormai “Strappare lungo i bordi” la serie animata di Zerocalcare su Netflix è diventata una vera e propria ossessione per tanti telespettatori. Zero, nei suoi discorsi prende spunto dai riferimenti dell’adolescenza.

Strappare lungo i bordi

“Strappare lungo i bordi” è una serie Tv animata di sei episodi da venti minuti ciascuno. Dal citazionismo alle espressioni colorite, dall’ironia pungente all’incontrovertibile destino, Zerocalcare riporta in Tv ciò che si legge nei suoi fumetti. Sono presenti la sua coscienza l’Armadillo, Secco, Sarah e tanti nuovi personaggi. Un racconto denso e al contempo veloce che lascia il segno e nel quale ognuno di noi può ritrovare un po’ del suo “io”. Rebibbia è l’ambientazione per eccellenza della serie: luogo in cui la periferia si incontra/scontra con la cultura e la lotta per la riqualificazione. Un Humus che rasenta l’animo della periferia e tutti i suoi pregi e difetti e che ingloba le esperienze di vita di Zero sin dalla adolescenza.

I riferimenti della serie

Come nei fumetti, i punti di riferimento di Zerocalcare sono tantissimi: si passa dai manga per arrivare al cinema di nicchia, dal punk all’epica, dal cinema commerciale alle elezioni. Tutto in un calderone di situazioni che non vanno, però, ad ostacolare l’andatura della serie. I riferimenti sono per lo più sparsi e presi come esempio da Zero in momenti di puro sarcasmo e ironia. Altri sono riferimenti che Zero non cita, ma che possiamo vedere sui muri in forma di scritte o murales o sui poster in camera sua. Tra gli altri, i riferimenti più importanti sono: Star Wars, Shrek, Drangonball, Cast Away, le canzoni de Gli Ultimi “Ragazzo malato”, le canzoni di Tiziano Ferro, gli album dei Pink Floyd e dei Velvet Underground, il Sergente Hartman.

Lorenzo Tassi

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