Attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, oggi Joseph Gordon-Levitt compie 42 anni. Dagli spot pubblicitari, al cinema indipendente fino a diventare il volto del mainstream: ripercorriamo insieme la carriera del giovane attore dai lunghi capelli corvini.

Joseph Gordon – Levitt, il bambino dai lunghi capelli

Joseph Gordon-Levitt in "10 cose che odio di te" (1999) - Photo Credits cinemablend.com
Joseph Gordon-Levitt in “10 cose che odio di te” (1999) – Photo Credits cinemablend.com

Figlio degli attivisti politici, Dennis Levitt e Jane Gordon, e di origini ebraiche, Joseph si affaccia al mondo dell’arte a quattro anni, interpretando lo Spaventapasseri in una rappresentazione scolastica del “Mago di Oz”. Dopo essere stato notato da un agente, il piccolo realizzò una serie di spot pubblicitari per il burro d’arachidi “Sunny Jim”, “Cocoa Puffs”, “Pop-Tarts” e “Kinney Shoes”.

Il bambino dai lunghi capelli si fa subito notare: a sei anni inizia la sua carriera da attore degli schermi recitando in diverse produzioni televisive, come “Stranger on My Land” (1988), “Casa Keaton” (1982) e “La signora in giallo” (1984).

Il primo debutto cinematografico è nel 1992 nella versione infantile del personaggio di Craig Sheffer in “In mezzo scorre il fiume”, film tratto dal romanzo autobiografico dello scrittore Norman Maclean.

La sua fama arriva nel 1996, recitando nella sitcom “Una famiglia del terzo tipo” in cui il ragazzino ebreo recita, come nota il San Francisco Chronicle, “la parte di un extraterrestre che finge di essere un ragazzino ebreo”. Nel 1999 è uno dei protagonisti di “10 cose che odio di te”, una commedia adolescenziale ispirata a “La bisbetica domata” di William Shakespeare.

Il successo non è inizialmente apprezzato dal giovane che a 19 anni decide di lasciare momentaneamente la recitazione, decidendo di frequentare il corso di storia, poesia e letteratura francesi alla Columbia University.

I “buoni film” di Joseph Gordon – Levitt

Il ritorno sugli schermi di Joseph corrisponde alla sua volontà di fare “buoni film”.

Torna sugli schermi interpretando personaggi complessi e profondi, come Lyle in “Manic” (2001), un giovane ragazzo mandato in manicomio a causa dei suoi attacchi d’ira; Neil, un giovane prostituto gay vittima di abusi sessuali in “Mysterious Skin” (2004), e Brendan in Brick – Dose mortale” (2005), un adolescente che rimane coinvolto nel giro della droga.

Come afferma Boston Herald, questi film hanno etichettato Joseph come “l’astro nascente nel circuito del cinema indipendente”.

La scelta dei “buoni film” si rivela vincente: con “Sguardo nel vuoto” (2007), l’attore conquista il favore della critica e del pubblico, segnando ufficialmente il passaggio dal cinema indipendente al cinema mainstream e consegnando il suo volto alla storia del cinema. Nello stesso anno, interpreta il killer psicopatico in “Killshot”, ed uno dei personaggi di “Stop Loss”, film sulle vicende di soldati americani in ritorno dal confine iraniano.

Il volto del mainstream

A fine anni 2000 il volto di Joseph è ufficialmente riconoscibile: nel 2009 con “(500) giorni insieme”, ottiene uno spazio nel cuore delle adolescenti (e non solo) e una candidatura al Golden Globe, interpretando Tom, il povero innamorato dell’ambigua e sfuggente Sole, interpretata da Zooey Deschanel.

La prossima vittima del fascino di Joseph è il grande pubblico: nel 2010 esce “Inception”, il kolossal di Christopher Nolan, in cui l’attore recita al fianco di Leonardo di Caprio e un’altra giovane promessa proveniente dal cinema indipendente, Elliot Page. Nolan, chiamerà Joseph anche per interpretare la parte di Blake in “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” (2012).

Tra i due film di Nolan, nel 2011 esce “50 e 50”, la prima “commedia” americana sul cancro, in cui l’interpretazione di Joseph riesce a commuovere attraverso la dolcezza sofferente del protagonista.

Tra recitazione e regia

Nel 2012 l’attore decide di offrire al pubblico un altro lato artistico: “Don Jon”, è il titolo del debutto alla regia dell’attore.

Torna sugli schermi nel 2014 con “Sin City – Una donna per cui uccidere”  e “The Walk” (2015) di Robert Zemeckis nei panni di Philippe Petit, noto funambolo francese, che il 7 agosto 1974 attraversa, senza alcuna protezione, un cavo d’acciaio sospeso tra le Torri Gemelle del World Trade Center.

Nel 2016 veste i panni di un altro personaggio noto: Edward Snowden, il coraggioso informatico che svela al mondo informazioni top secret dei programmi di sorveglianza di massa del governo americano. La vita dell’informatico è ricostrutita nel film “Snowden” diretto da Oliver Stone.

Nel 2020 recita nel film candidato agli Oscar come “miglior film”: “Il processo ai Chicago 7”, un’opera che indaga sugli avvenimenti del processo ai cosiddetti Chicago Seven, un gruppo di attivisti che si battè contro la guerra del Vietnam.

Nel 2021 esce “Mr. Corman” su AppleTv+, una serie scritta, diretta ed interpretata dallo stesso Joseph che veste i panni di un insegnante che non riesce a rassegnarsi all’età adulta.

Martina Capitani

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