Obama sul palco di Cop26 ha tenuto un discorso in cui ha accusato i Paesi e i Leader che hanno affossato l’Accordo di Parigi di 6 anni fa. Nel mente Greenpeace parla di una bozza bluff, in cui non ci sarebbe nessun riferimento alle fonti fossili.

Il discorso di Obama alla Cop26

L’ex presidente americano Obama ha tenuto un discorso all’inizio della seconda settimana di lavori della Cop26. Obama si è rivolto ai giovani, che al suo discorso hanno risposto “We want action” (vogliamo i fatti). L’ex presidente era stato decisivo durante la Cop21 di Parigi, che ha portato alla firma degli Accordi sul clima del 2015. L’atteggiamento di Obama a Glasgow è diverso, perché l’ex presidente ha affermato che “ci sono momenti in cui sono scoraggiato. Quando il futuro sembra oscuro, ho dubbi che l’umanità possa agire prima che sia troppo tardi”. Per superare questi momenti di scoraggiamento, Obama “dico a me stesso che il cinismo è il rifugio dei codardi”. Durante il suo discorso non ha risparmiato critiche nei confronti dei Paesi che “non hanno rispettato gli impegni presi”.

Nel suo discorso Obama accusa “il mio successore”, non nominando mai Trump direttamente, che ha portato allo stallo, quando ha deciso di uscire unilateralmente dall’Accordo di Parigi. La settimana scorsa anche Biden si era scusato per l’uscita degli USA, che però “sono rientrati nell’Accordo. Il governo statunitense è di nuovo impegnato a pronto a riprendere la leadership”. Obama ha poi continuato accusando Cina e Russia, colpevoli di aver boicottato Glasgow. La decisione di Putin e di Xi Jinpig è stata definita da Obama “particolarmente scoraggiante”, che rivela “una pericolosa assenza di senso dell’emergenza, la volontà di mantenere lo statu quo da parte di entrambi”.

La bozza bluff letta da Greenpeace

Greenpeace ha avuto l’accesso alla bozza delle conclusioni finali ed è stata per l’Ong una doccia fredda. Solitamente le bozze sono molto più ambiziose risetto al testo finale, che deve essere emendato e ridimensionato. Questa volta è diverso. La bozza è striminzita, essendo composta da solamente 850 parole e se dovesse essere confermata, sparirebbe ogni riferimento al ruolo dei combustibili fossili nel riscaldamento climatico. Inoltre, nella bozza non si parla di nessuna strada per la riduzione della dipendenza dell’economia mondiale da carbone, petrolio e gas. Per Jennifer Morgan, direttrice esecutiva di Greenpeace International, “per mantenere in vita l’obiettivo di 1,5 gradi, devono assolutamente essere aggiunte al testo queste parole: uscire dai combustibili fossili”.

I giovani accusano Obama di non aver mantenuto la promessa

I giovani hanno rinfacciato a Obama di non aver mantenuto la promessa, quando era presidente, di finanziare con almeno 100 miliardi di dollari l’anno la transizione e l’adattamento nei paesi poveri. Questi paesi non sono responsabili del riscaldamento climatico ma ne subiscono le conseguenze in prima linea. La promessa fatta da Obama e poi non mantenuta è stata ripresa a Glasgow e fissata per il 2023. L’attivista Vanessa Nakate ha accusato gli USA: “Gli USA hanno tradito e questo costerà vite in Africa“.

Obama ha detto di capire i giovani, dicendo “avete ragione ad essere frustrati. Siete cresciuti vedendo che molti adulti in posizione di fare qualcosa o si comportano come se il problema non esistesse o rifiutano di prendere le difficili decisione necessarie per farvi fronte.” L’ex presidente ha mosso delle critiche nei confronti delle modalità di azione del movimento mondiale di protesta. Per lui la soluzione è di votare, votare “come se la vostra vita ne dipendesse”, perché solo i Governi possono fare qualcosa. Urla, tweet, blocchi di strade e hashtag non bastano per far cambiare le mentalità, ma bisogna “persuadere la gente che non è d’accordo o semplicemente indifferente”.

La delegazione del Parlamento Europeo a Cop26

Per il Parlamento Europeo è importante discutere sul cambiamento climatico, per questo ha inviato una delegazione a Glasgow, dove parteciperà ai lavori fino al 13 novembre. “Il mondo deve alzare le ambizioni climatiche, ha dichiarato il presidente della delegazione, Pascal Canfin, non possiamo lasciare questa Cop con una traiettoria a 2,7 gradi, come è il caso attualmente. L’Europa deve mostrare l’esempio e utilizzare gli strumenti climatici a disposizione, come il meccanismo di aggiustamento carbone alle frontiere, per rimodellare la mondializzazione in modo rispettoso del clima”.

L’Europarlamento è più ambizioso rispetto alla Commissione guidata da Canfin. Il 28 novembre l’Europarlamento ha dichiarato l’emergenza climatica e ha spinto per il Green Deal, impegnandosi per la neutralità climatica nel 2050. Ieri è stata presentata l’iniziativa StopGlobalWarming.eu, una petizione che propone di fissare un prezzo minimo alle emissioni di Co2, detassando il lavoro.

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