Domenico Modugno detto ”Mr Volare”, il re della musica italiana

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Di Giusy Celeste

Il 6 Agosto 1994 si spense a Lampedusa Domenico Modugno, un famoso cantautore italiano, rimasto nelle menti di generazioni per la sua “Nel blu dipinto di blu”. Durante la sua carriera ha composto 230 canzoni, recitato in 38 film, condotto vari programmi televisivi e vinto per ben quattro volte il Festival di Sanremo. Modugno fu uno dei pochi cantanti italiani, insieme a Renato Carosone, ad aver venduto dischi negli Stati Uniti senza averli incisi in lingua inglese. Secondo la SIAE “Nel blu dipinto di blu” è la canzone italiana più eseguita nel mondo dal 1958 ad oggi.

Domenico Modugno detto “Mr Volare”, il re della musica italiana: biografia

“Penso che un sogno così non ritorni mai più/ Mi dipingevo le mani e la faccia di blu/ Poi d’improvviso venivo dal vento rapito/ E incominciavo a volare nel cielo infinito”.

“Nel blu, dipinto di blu” – Domenico Modugno

Domenico Modugno nacque il 9 Gennaio 1928 a Polignano a Mare (Bari). Suo padre si chiamava Cosimo, ed era un comandante del Corpo delle Guardie Municipali. Da lui Modugno imparò a suonare la chitarra e la fisarmonica. A soli 19 anni scappò di casa e si diresse a Torino per cambiare vita; qui iniziò facendo il gommista e il cameriere. Dopo aver terminato il servizio militare decise di trasferirsi a Roma, in cerca di fortuna: il suo sogno era quello di intraprendere una carriera artistica.

Una volta nella capitale, Domenico si iscrisse ad un concorso per attori presso il “Centro sperimentale di Cinematografia” e qui vincerà una borsa di studio come migliore allievo della sezione recitazione. Nel 1951 recitò nel film di Edoardo De Filippo dal titolo “Filumena Marturano”, sarà il primo di molti. Nel 1953 partecipò ad un concorso radiofonico “Trampolino”. Successivamente Fulvio Palmieri, funzionario Rai, gli offrì la possibilità di partecipare ad alcune trasmissioni radiofoniche. In questo periodo Domenico era solito scrivere canzoni in dialetto pugliese.

Nel 1957 vinse il premio al Festival della canzone Napoletana con “Lazzarella” e l’anno successivo partecipò al Festival di Sanremo con “Nel blu, dipinto di blu”, vincendo. Lui fu la vera rivoluzione della musica italiana. La sua canzone, poi battezzata come “Volare”, fu tradotta in numerosissime lingue e vinse due Grammy Awards, uno come disco e uno come canzone dell’anno (1958). Negli Stati Uniti divenne così popolare che, durante una tournée, gli furono offerte le chiavi di Washington. Nel 1959 Modugno vinse nuovamente Sanremo con “Piove (Ciao, ciao bambina)”, e l’anno successivo giunse secondo in classifica con “Libero”.

Gli ultimi anni e la malattia

Nel 1962 vinse il Festival di Sanremo con la canzone “Addio…Addio” e nel 1964 il Festival di Napoli con “Tu si’ ‘na cosa grande”. Nel 1966 è ancora suo il primo posto a Sanremo con “Dio, come ti amo”. Quattro anni dopo interpretò “Liolà” di Luigi Pirandello. Grande amante della poesia, Modugno compose la musica per due opere di Salvatore Quasimodo: “Le morte chitarre” e “Ora che sale il giorno”. Per Pasolini, invece, scrisse la musica per “Cosa sono le nuvole”. Nel 1984, durante le prove della trasmissione “La luna del pozzoDomenico ebbe un ictus e la conseguente semi-paralisi lo portò ad abbandonare la sua carriera artistica. Nel 1986, iscrittosi al Partito Radicale, venne eletto come deputato. Si dedicò all’ospedale psichiatrico di Agrigento dove i malati vivevano in condizioni disumane. Il suo primo concerto dopo la malattia lo dedicò proprio a loro. Domenico morì nel 1994 a Lampedusa, in quella che era diventata la sua casa, con gli occhi rivolti al blu del mare.

“Ciao ciao bambina | un bacio ancora | e poi per sempre ti perderò | come una fiaba l’amore passa | c’era una volta | poi non c’è più”.

“Piove (Ciao, ciao bambina)”- Domenico Modugno

Giusy Celeste