Emily Brontë, la sorella prodigio

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Di Giusy Celeste

Il 30 Luglio 1818, a Thornton, nacque Emily Jane Brontë, una famosa scrittrice britannica. La sua opera più importante, considerata il classico mondiale per eccellenza dell’età vittoriana, fu “Cime Tempestose”, datata 1847, anno prima della sua morte, avvenuta a soli 30 anni per tubercolosi. Viene ricordata anche perchè sorella minore di Charlotte Brontë, la nota autrice britannica del romanzo Jane Eyre.

Emily Brontë, la sorella prodigio: biografia

“Il mio gran pensiero, nella vita, è lui. Se tutto il resto perisse e lui restasse, io potrei continuare a esistere; ma se tutto il resto durasse e lui fosse annientato, il mondo diverrebbe, per me, qualche cosa di immensamente estraneo: avrei l’impressione di non farne più parte.”

Emily Brontë

Quinta di sei figli, Emily nacque nel 1818 nello Yorkshire sotto il segno del leone. Prima di lei c’erano: Maria, Elizabeth, Charlotte e Branwell; dopo solo Anne nata nel 1820 e morta un anno dopo di lei, nel 1849. Quando Emily aveva due anni suo padre, Patrick, ottenne la carica di curato perpetuo, per questo la famiglia si trasferì a Haworth. Un anno dopo, nel 1821, sua madre morì e la famiglia fu affidata alle cure di Tabitha Aykroyd detta “Tabby”, una governante vedova di mezza età. Dal 1824 le prime tre sorelle, Maria, Elizabeth e Charlotte, iniziarono a studiare presso la Clergy’s Daughters School di Cowan Bridge. Sfortunatamente si trattava di un istituto dalle condizioni igienico-sanitarie piuttosto precarie; questo portò Maria nel 1825 ad ammalarsi di tubercolosi. A Maggio purtroppo morì e un mese dopo fu seguita da sua sorella Elizabeth.

Successivamente nell’istituto si manifestò una violenta epidemia di tifo, e questo convinse Patrick a riportare a casa Charlotte ed Emily. Durante il periodo di studio, tuttavia, Emily si distinse grandemente nel collegio, divenendo presto la “favorita di tutta la scuola”, come scrisse Elizabeth Gaskell nel libro “The life of Charlotte Brontë”. Sembrava che lei e tutti i suoi fratelli avessero sviluppato sin da piccolissimi un talento letterario innato. Essi avevano creato un gioco che prevedeva che ognuno di loro facesse finta di possedere un’isola. Così erano soliti immaginare storie. Si racconta che loro padre gli regalò una scatola di soldatini; con questi riuscivano a creare fantasiose favole ricche di affascinanti avventure. Da ciò nacque il famoso ciclo narrativo dei ragazzi Brontë dal titolo “Young Men”. Insieme scrissero anche “Our Fellows” e “Tales of Islanders”.

Ultimi anni e morte

Nel 1838 Emily iniziò a lavorare come insegnate nel Western Yorkshire, precisamente presso la scuola di Law Hill, per circa sette mesi. Poi tornò a Haworth, dove si dedicò alla scrittura, alla pittura e al pianoforte. Nel 1842 partì per Bruxelles con la sorella Charlotte con l’intento di studiare lingue in una scuola privata. Dopo un anno, però, rientrò per il funerale della zia Elizabeth, sorella della mamma. Terminata la funzione, mentre Charlotte ritornò in Belgio, lei decise di restare. Sin dall’inizio del 1848 Emily si trovava nello stadio terminale della malattia che la portò alla morte (tubercolosi). L’immagine di donna coraggiosa e forte si sviluppò ancor più quando si venne a conoscenza del modo in cui aveva affrontato la malattia: senza cure, senza medicine, senza aiuto. Rifiutava che qualcuno facesse le cose al suo posto anche se sentiva mancare l’aria. Decise di chiamare il medico solo qualche ora prima del decesso, poco prima di entrare in agonia.

“Ho sognato nella mia vita, sogni che son rimasti sempre con me, e che hanno cambiato le mie idee; son passati attraverso il tempo ed attraverso me, come il vino attraverso l’acqua, ed hanno alterato il colore della mia mente.”

Emily Brontë

Giusy Celeste