Emma Watson, dal set di Harry Potter alla battaglia per i diritti umani

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Di Redazione Metropolitan

Nata il 15 Aprile del 1990 a Parigi, Emma Charlotte Duerre Watson non soltanto è una delle attrici più importanti del momento, ma anche una delle attiviste più impegnate nella battaglia per i diritti umani.

A soli 32 anni, Emma Watson è capace di smuovere il mondo con il suo carisma e la sua determinazione. Al suo attivo, oltre a diversi film di successo mondiale, tra cui un ruolo indimenticabile nella saga di “Harry Potter”, vi sono anche una laurea in Letteratura inglese presso l’Università Brown e una nomina da ricercatrice ospite presso l’Università di Oxford.

Emma Watson: da Hermione Grager all’attivismo sociale e politico

Da sempre innamorata della recitazione, Emma ottiene il suo primo incarico importante dopo l’audizione per il ruolo di Hermione Granger in “Harry Potter e la pietra filosofale”, nel 1999. Questo personaggio, divenuto iconico nella storia del cinema e della letteratura, l’ha accompagnata per 10 anni, dal 2001 al 2011, dandole la possibilità di acquisire un enorme successo mediatico anche grazie ai crescenti riconoscimenti della saga. Eppure, sin dagli anni dell’ascesa nel mondo del cinema, la giovane attrice comincia ad interessarsi al sociale e al politico, tanto che, nel 2009, viene chiamata come consulente creativo dal marchio di moda equo-solidale People Tree. Successivamente, oltre a creare una linea di moda etica per le collezioni primavera/estate del 2010 e 2011, la Watson partecipa insieme ai colleghi Rupert Grint e Daniel Radcliffe alla campagna dell’Associazione Librari Americani READ.

Dopo la fine delle riprese di “Harry Potter”, Emma ha continuato la sua sfavillante carriera in progetti come “Noi siamo infinito”, “Noah” e il live action Disney de “La bella e la bestia”, pellicola in cui interpreta alla perfezione Belle e si cimenta nel canto, una sfida mai affrontata per l’attrice. Infine, negli ultimi anni la sua presenza è stata fondamentale nel film di Greta Gerwin “Piccole donne”, nel quale riveste il ruolo della dolce sorella maggiore Meg March. Nonostante gli impegni, però, il suo impegno da attivista non si è mai fermato. Nominata Goodwill Ambassador dall’UN Women, l’organizzazione delle Nazioni Unite, la giovane si è occupata della parità di genere e dell’uguaglianza sociale per rendere il mondo un posto più giusto e lanciare un messaggio ai più giovani fans che la seguono sin dalla tenera età.

Una donna che si batte per la libertà di genere

Divenuta femminista a seguito del discorso pronunciato nel 2014 in occasione dell’intervista con l’attivista Malala Yousafzai, la Watson ha persino aperto un club virtuale di letteratura femminista sulla piattaforma di Goodreads e ha visitato Malawi in missione per UN Women al fine di eliminare il matrimonio forzato delle minorenni, pratica particolarmente comune nel luogo. Negli ultimi anni ha, infine, donato un milione di sterline a favore di una fondazione per le donne vittime di abusi sessuali sul posto di lavoro, alternando il suo impegno alla pubblicazione di post sui social media per sensibilizzare il suo pubblico riguardo le importanti problematiche della società moderna.

L’intelligenza e la tenacia di Emma Watson sono, insomma, assolutamente incredibili, tanto che la stessa rivista “Time” l’ha inserita nella lista delle 100 persone più influenti del mondo. E, in un momento storico caotico come il nostro, l’esempio dell’attrice è indispensabile per far sì che anche i più giovani possano attivarsi per rendere il mondo un posto migliore, pulito, sostenibile e, soprattutto, equo per ogni uomo, donna o bambino.

Monica Blesi

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