Iggy Pop: l’iguana del punk

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Di Alessandro Carugini

Iggy Pop, all’anagrafe James Newell Osterberg, nasce il 21 aprile 1947 a Muskegon. Appassionato di musica fin da piccolo, milita in alcune band come batterista già dalle superiori. Tra il 1963 ed il 1965 è il batterista degli Iguanas, una nota band locale. I suo soprannome Iggy è preso proprio da questa band: Iggy/Iguana. Nel 1965 diventa batterista dei The Prime Movers e successivamente cantante degli Psychedelic Stooges. La band è formata dai fratelli Ron e Scott Asheton, chitarra e batteria, e Dave Alexander al basso. La band cambierà nome in The Stooges e si scioglierà nel 1974. Dopo questa importante esperienza Iggy Pop intraprende l’attività da solista. Viene considerato una figura chiave per lo sviluppo futuro di vari generi musicali ma per tutti resta il padrino del punk.

The Stooges

Nel 1967 Iggy Pop andò a vedere a Michigan i Doors. Restò impressionato dall’esibizione di Jim Morrison. I suoi comportamenti estremi sul palco, pur facendo parte di una band di successo popolare, ispirarono il giovane Pop ad oltrepassare i limiti di quanto si potesse fare su un palco stesso. Iggy Pop fu il primo performer a praticare abitualmente lo stage diving e durante i concerti si rotolava su vetri rotti, si tagliava, provocava pesantemente il pubblico e vomitava sul palcoscenico. Tutto era portato all’eccesso.

Nel 1968 gli Stooges firmano un contratto con la Elektra Records. I primi due album in studio della band The Stooges, prodotto da John Cale, e Fun House, vendettero poche copie anche se acclamati dalla critica. Purtroppo il salto di qualità non avvenne in quanto la band si sciolse a causa della crescente dipendenza da eroina di Pop.

Nel 1971, Iggy Pop e David Bowie si incontrarono a New York ed il Duca Bianco decise di produrre un nuovo album degli Stooges in Inghilterra. James Williamson venne scritturato come chitarrista ma né Pop né Bowie rimasero soddisfatti dei musicisti provinati. Decisero di chiamare Ron Asheton e Scott Asheton dagli USA. Sarebbe stata una vera e propria reunion se non fosse stato che Dave Alexander, a causa del suo alcolismo, non poté unirsi agli altri. Le sedute di registrazione produssero Raw Power: un grandissimo album che non riscosse alcun successo commerciale. Dopo la pubblicazione dell’album, Scott Thurston si unì alla band per suonare le tastiera e Bowie continuò il suo supporto. I problemi di tossicodipendenza di Iggy persistevano e l’ultimo concerto degli Stooges si tramutò in una rissa tra la band ed un gruppo di bikers. Il tutto è ben documentato nell’album Metallic K.O. La band si sciolse nuovamente.

La carriera solista di Iggy Pop

La droga aveva preso il sopravvento sulla vita di Iggy Pop e ne stava bloccando la carriera. Incapace di controllarsi si auto ricoverò in un istituto di igiene mentale. Solo David Bowie andò a fargli visita in ospedale e nel 1976 lo portò con se durante il tour di Station to Station.

Bowie e Pop si trasferirono insieme a Berlino e nel 1977, Iggy firmò un contratto con la RCA e Bowie lo aiutò a comporre e produrre gli album “The Idiot” e “Lust for Life”, i più acclamati lavori solisti di Pop. Durante i concerti di Iggy Pop, Bowie suonò le tastiere. Le sue performance erano conosciute sin dai tempi degli Stooges per il loro violento impatto fisico; tuttavia, dopo una brutta caduta, ha dichiarato in un’intervista che non avrebbe più praticato lo stage diving. Passata la paura, ha comunque continuato tale pratica durante le sue esibizioni.

Nel 2003 ha collaborato con varie band, tra le quali i Sum 41 con cui ha inciso il singolo Little Know It All. Registra nel 2008 l’album “Preliminaires“, dai toni jazz, che uscì l’anno successivo mentre nel 2010 è presente come vocal guest nel brano We’re All Gonna Die di Slash. Collabora, inoltre, con il nostro Zucchero adattando i testi in inglese di alcuni dei brani di Chocabeck.

Nel 2012 pubblica l’album “Apres” contenente cover in francese e collabora con Kesha in Dirty Love. Nel 2016 viene pubblicato “Post Pop Depression”, in questo album Iggy Pop collabora con Josh Homme. I brani si caratterizzano per sonorità fresche e vivaci. Il grande Iggy appare in forma ed è ottimamente supportato dal gruppo che lo accompagna.

Nel 2019 esce il nuovo album “Free” dove il trombettista jazz Leron Thomas firma la maggioranza dei brani. Due anni dopo torna alla ribalta duettando con i Måneskin, ad una versione speciale di I Wanna Be Your Slave.

Il ritorno con gli Stooges

Gli Stooges si riuniscono una terza volta nel 2003. La nuova formazione include Pop alla voce, i fratelli Asheton alla chitarra e batteria, e il nuovo bassista Mike Watt. Nel 2004 riprendono l’attività live.

Grazie a questa reunion nel 2005 vengono ristampati i primi due album degli Stooges in una versione rimasterizzata e con un bonus disc contenente delle versioni alternative dei pezzi presenti nell’album originale. Iggy Pop ha partecipato al processo di produzione e missaggio delle nuove versioni degli album, dando un sound più aggressivo rispetto alle versioni originali.

Nel 2005 gli Stooges si esibirono in diversi festival in Inghilterra, a Leeds, a Reading e al All Tomorrow’s Parties all’Hammersmith Apollo di Londra. Questo show fu sold out e venne recensito in maniera entusiastica da parte della stampa specializzata. Poco dopo sono nominati per l’inserimento nella Rock and Roll Hall of Fame.

Il gruppo non solo continua a suonare dal vivo, ma nel 2007 entra in studio per registrare la cover “You Better Run”, che comparirà nell’album tributo a Junior Kimbrough. Sembra che la magia sia rinata e gli Stooges decidono di rinchiudersi in studio, sotto la supervisione di Steve Albini, per registrare del nuovo materiale che finirà nell’album “The Weirdness”.

Il 30 aprile 2013 esce il nuovo album della band “Ready to Die” che comprende 10 tiratissime canzoni. Con questo album gli Stooges ed Iggy Pop ritornano al punk iniziale.

Il 22 giugno 2016 la band si scioglierà definitivamente.

Alessandro Carugini

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