Mary J. Blige, cicatrici, passioni e trionfi della diva R&B

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Di Redazione Metropolitan

Per la prima volta, oggi sarà una donna la protagonista assoluta della nostra rubrica Black Urban. E che donna! Una cantautrice statunitense che, tra mille ostacoli e con tenacia, dal Bronx è arrivata sino a Hollywood. Un’artista completa, che è anche attrice, modella e produttrice discografica, ha vinto ben 9 Grammy Awards e per due volte è stata candidata ai premi Oscar. Stiamo parlando di Mary J. Blige, una delle voci più note e potenti della scena hip hop e R&B. Ripercorriamo insieme la vita e la carriera di questa diva in attività da quasi trent’anni.

La dura infanzia di Mary J. Blige

Forte. Potente. Orgogliosa. Passionale. Se dovessimo descrivere con poche parole un’artista come Mary J. Blige, non potremmo evitare di usare aggettivi come questi. La diva ha appena compiuto cinquant’anni. Ma il tempo non ha intaccato né il suo talento né il suo fascino. La sua voce è sempre una delle più belle dell’R&B. E il suo fisico è ancora invidiabilmente statuario. Ha tenuto a ricordarcelo giusto un paio di giorni fa, postando sui social degli scatti in bikini, per accogliere senza paura il “temuto” giro di boa. Scoprire chi era Mary Jane prima di arrivare al meritato successo, fa crescere ancora di più la nostra stima nei suoi confronti.

L’artista statunitense nasce l’11 Gennaio del 1971 ed è originaria del Bronx, come molti altri protagonisti del mondo hip hop. Fin dall’infanzia la sua vita non è semplice. Una serie di problemi familiari e di salute le lasciano delle cicatrici, fisiche e non. Quella più visibile, mai corretta, è la cicatrice che ancora oggi vediamo sotto il suo occhio sinistro. La star non ha mai confessato l’origine di questa ferita (un litigio? forse un incidente in tenera età?). A 5 anni Mary J. subisce la prima molestia sessuale, da un’amica di famiglia. Impara dunque la boxe, per sapersi difendere. Il padre, un alcolista e veterano del Vietnam con disturbi post-traumatici, lascia la sua famiglia a metà degli anni ’70. L’unica via d’uscita dai drammi quotidiani, per la giovanissima Blige, è la musica.

Mary J. Blige mostra la sua nota cicatrice sotto l'occhio sinistro, sulla cover della raccolta "Reflections a Retrospective" (2006) - photo credits: last.fm
Mary J. Blige mostra la sua nota cicatrice sotto l’occhio sinistro, sulla cover della raccolta “Reflections a Retrospective” (2006) – photo credits: last.fm

Mary J. Blige, il debutto

Abbandonato il liceo, Mary entra nel coro di una chiesa locale e decide di fare di questa sua precoce passione un vero lavoro. All’età di 18 anni, Mary Jane firma un contratto con la Uptown Records, che l’ha notata per una sua cover di Caught Up in the Rapture di Anita Baker. È l’artista più giovane e l’unica donna dell’etichetta. Il giovane produttore Sean Combs (noto con con lo pseudonimo Puff Daddy) si interessa a lei. La aiuta nella realizzazione del suo album d’esordio, What’s the 411?, che esce il 28 Luglio 1992.

Il disco presenta una grintosa e inedita fusione di hip hop, soul e R&B, che vale all’artista esordiente il titolo di “Queen of Hip Hop/Soul”. I suoi testi sono onesti, diretti. What’s the 411? si rivela un grande successo, trainato dalle hit You Remind Me e Real Love. Entrambi i singoli sono numero 1 nella classifica R&B e certificati dischi d’oro. Il primo album di Mary J. Blige raggiunge la top10 della Billboard 200 e solo negli Usa vende 3 milioni di copie. L’album è considerato uno dei più importanti ed influenti album R&B degli anni ’90. 

Mary J. Blige ft. Greg Nice, You Remind Me (1992)

Mary J. Blige, tra trionfi professionali e difficoltà personali

Parallelamente ai successi professionali, la vita privata dell’artista è invece complicata e molto tormentata. Comincia ad abusare di alcol e droga e cade in una profonda depressione. Vive una relazione tossica. Tutto questo confluisce dentro il suo secondo lavoro, My Life, uscito nel 1994. Anche questo secondo album molto più personale, si rivela un altro grande successo commerciale, ma non solo. Ai Grammy Awards dello stesso anno, l’album riceve una nomina nella categoria Best R&B Album.

La Blige, inoltre, nel 1994 vince anche il suo primo Grammy. Il premio va al brano I’ll Be There for You/You’re All I Need to Get By, in collaborazione con Method Man, come Best Rap Performance by a Duo or Group. Grandi soddisfazioni continuano ad arrivare col quarto album, intitolato Mary (1999). Il disco riprende un po’ il sound anni ’70/’80. Vede la partecipazione di grandissimi nomi: Elton John, Aretha Franklin, George Michael (nella hit As), Eric Clapton e Lauryn Hill. Mary è certificato doppio disco di platino e vende 3,5 milioni di copie in tutto il mondo.

George Michael, Mary J. Blige, videoclip ufficiale del singolo As (1999)

No More Drama

Nel 2001, la Blige pubblica il suo quinto album in studio, No More Drama. Il disco riscuote un enorme successo di vendite, trainato soprattutto dal singolo Family Affair, una delle più grandi hit di sempre dell’artista. Quest’ultimo è il suo primo singolo numero uno della Billboard Hot 100, dove rimane per sei settimane consecutive. La produzione dell’opera vanta, tra gli altri, nomi quali Dr Dre e Missy Elliott e tra le collaborazioni Pharrell Williams, Eve, Sting (come autore). 

L’ispirazione di No More Drama viene direttamente dalle esperienze vissute in prima persona dalla cantante, soprattutto quelle negative. Il titolo del disco si riferisce proprio al superamento di queste difficoltà, tramite un processo di catarsi. L’album non attingere però solo ai risvolti drammatici della vita privata della Blige. Presenta anche alcuni testi molto impegnati dal punto di vista sociale, che si schierano apertamente contro la guerra e la violenza.

Mary J. Blige, videoclip ufficiale del singolo Family Affair (2001)

The Breakthrough e gli altri lavori più recenti

Dopo un lieve calo di vendite e d’apprezzamento da parte della critica, la carriera di Mary J. Blige riprende il volo nel 2006, col settimo album, The Breakthrough. Il brano di maggior spicco è One, il duetto della Blige con gli U2, cover della celebre hit della band irlandese del 1991. Il singolo raggiunge il successo oltreoceano, arrivando alla prima posizione in molti paesi europei, tra cui anche l’Italia. Anche coi lavori successivi, la cantante statunitense continua a racimolare premi e collaborare con artisti importanti. Nel 2010 conosce un altro grande successo italiano, grazie al duetto con Tiziano Ferro, Each Tear. I due, nello stesso anno, sono ospiti della 60^ edizione del Festival di Sanremo, per promuovere il singolo.

Tra i suoi 13 album in studio, troviamo anche una raccolta di cover natalizie, A Mary Christmas, uscito nel 2013. L’ultimo lavoro in studio della cantante, è Strength of a Woman (2017), che include featuring con Kanye West e Missy Elliott. Il primo singolo, Thick of It, ha mantenuto il primo posto nella classifica Urban AC per 16 settimane consecutive. Nel 2019, l’artista ha ricevuto il premio BET alla carriera e ha completato un tour estivo negli Stati Uniti con il rapper newyorkese Nas. L’iconica regina dell’hip hop, è diventata una figura di ispirazione e trasformazione. Blige si è consolidata come una superstar globale attirando una fanbase estremamente fedele. Ad oggi ha venduto oltre 50 milioni di album in tutto il mondo.

Mary J. Blige ft. U2, videoclip ufficiale del singolo One (2006)

Mary J. Blige, una carriera non solo musicale

Tra il 2011 e il 2013, la cantante è attiva anche nel panorama televisivo. Partecipando come mentore e aiutante dei giudici dei programmi American Idol, The X Factor e The Voice. Mary Jane recita inoltre in alcuni film e serie televisive. In quest’ambito, il suo ruolo più importante è quello di Florence Jackson nel film di successo di Netflix del 2017 Mudbound. L’artista riceve il plauso della critica e due nomination all’Oscar, come Migliore attrice non protagonista e Miglior canzone originale. Si cimenta anche nel cinema, comparendo in pellicole come Rock of Ages (2012), Un Natale speciale a New York (2013) e Chris Brown: Welcome to My Life (2017), documentario sul noto cantante e ballerino.

Dal punto di vista della produzione, la Blige ha lanciato la sua società di produzione, Blue Butterfly. Nel 2010, Blige ha lanciato il suo primo profumo, chiamato My Life: il successo della fragranza ha battuto i record di vendita in poche ore. Nello stesso anno, l’artista Blige ha creato anche una linea di occhiali da sole chiamata “Melodies by MJB”. Infine, Mary J. è stata modella per diverse campagne pubblicitarie, dalla Pepsi a Burger King, da MAC Cosmetics a Foot Locker.

A cura di Valeria Salamone

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