Una delle canzoni più belle di Pino Daniele e della storia della musica italiana, Napule è designa il debutto televisivo, nell’estate del 1977, di uno dei cantautori napoletani più amati nel Paese.
Pino Daniele, poliedrico musicista classe ’55, si appassiona alla musica in tenera età e da quel momento, per fortuna, non abbandona più il suo sogno di diventare cantante.
Nonostante le difficoltà economiche della famiglia, il giovane Pino inizia sin dalla maggiore età ad esibirsi nei locali cercando di raggiungere il suo obiettivo e il suo talento lo porta lontano.
Innumerevoli sono i brani di Pino Daniele che ancora oggi, a distanza di 5 anni dalla sua scomparsa, ascoltiamo senza stancarci mai. Poesie in musica che la voce unica di Pino rende perle indiscutibili nel panorama musicale italiano.
Basti pensare a canzoni come Quanno chiove, Je so’ pazzo, A me me piace ‘o blues, Quando, Allora sì e la sopracitata Napule è.
Canzoni in cui traspare l’amore del cantautore per la sua città, Napoli, nelle sue bellezze e contraddizioni.
“Tarumbò”, l’inedito stile di Pino Daniele
La musica di Pino Daniele è inoltre frutto dell’amore spassionato del cantante per il blues, il jazz e il rock. La sua passione per i più svariati generi musicali, da Elvis Presley a Roberto Murolo, da Louis Armstrong a George Benson, ha dato origine a un nuovo stile. Uno stile unico denominato da lui stesso “tarumbò“, prodotto della mescolanza di tarantella e blues.
Insomma, Pino Daniele è un uomo che alla musica italiana ha lasciato un patrimonio inestimabile, riuscendo ad arrivare al cuore di tutti con la sua voce magistrale.
Negli anni la sua carriera si è arricchita di innumerevoli collaborazioni con artisti di fama internazionale. In oltre quarant’anni ha lavorato con Franco Battiato, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Ralph Towner, Yellowjackets, Mike Mainieri, Claudio Baglioni, Danilo Rea e Mel Collins. Inoltre ha suonato nei palcoscenici più importanti al mondo, come al Festival di Varadero a Cuba o al Teatro Olympia di Parigi. Non sono altresì mancate esibizioni con artisti di fama come Pat Metheny, Eric Clapton, Chick Corea, Robert Randolph, Bob Berg e Joe Bonamassa. Per ultimo ma assolutamente non meno importante c’è da ricordare che l’esordiente Pino degli anni ’80 aprì il concerto di Bob Marley.
Pino Daniele, una morte improvvisa
Un artista, Pino Daniele, la cui improvvisa scomparsa per infarto ha spezzato il cuore degli italiani. A Napoli una folla di circa 100.000 persone si è riunita in Piazza del Plebiscito la sera del 6 gennaio, due giorni dopo la morte, per commemorarlo cantando in coro le sue canzoni.
Quando ci lascia un cantautore del calibro di Pino, l’assenza è solo fisica: nel cuore e nell’anima della gente la sua musica, la sua voce, la sua poesia restano immortali.
Pino Daniele è un artista che ci insegna che se crediamo nei nostri sogni possiamo realizzarli: con costanza, determinazione e “cazzimma” i desideri diventano realtà.
Dopo il successo del suo primo album, Terra Mia, Pino non si è più fermato: ha pubblicato 47 album di cui 25 in studio, 5 live e 18 raccolte. La sua sete e fame di musica era implacabile e di questo non possiamo far altro che essere grati, tanto che la sua musica riecheggia ancora forte come allora. E solo quando ci sentiamo appagati dalle note di canzoni meravigliose come quelle di Pino Daniele, allora “(…) sì ca vale ‘a pena ‘e vivere e suffrì’, e allora sì ca vale ‘a pena ‘e crescere e capi.“ – Allora sì, Pino Daniele -.
Nicole Ceccucci