Stasera in tv: “L’acchiappasogni”, Stephen King in salsa aliena

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Stasera in tv; L’acchiappasogni (2003), regia di Lawrence Kasdan, autore di numerosi episodi della saga Star Wars (L’impero colpisce ancora, Il ritorno dello Jedi, Il risveglio della forza); egli firma la sceneggiatura del film insieme all’altrettanto celebre William Goldman (Tutti gli uomini del presidente, Il maratoneta, La storia fantastica), adattando l’omonimo romanzo di Stephen King. Il libro mescola elementi più tradizionalmente associati all’autore, come i poteri paranormali e le esperienze traumatiche dell’infanzia, ad un plot di invasione aliena ai tratti “body horror”. Il film non risparmia niente in quanto di più viscido e intenzionalmente grottesco possa essere rappresentato. La narrazione confusa e priva di tensione non trasmette gli elementi fondamentali della storia, la quale si sviluppa, senza che lo spettatore capisca o possa anticipare cosa stia succedendo.

Jonesy (Damian Lewis), Beaver (Jason Lee), Pete (Timothy Olyphant), and Henry (Thomas Jane) sono quattro amici dotati di uno straordinario dono di telepatia; questo è in qualche modo legato all’amicizia che da piccoli hanno stretto con Douglas (Donald  Wahlberg), un ragazzo affetto da disabilità mentale. I quattro amici si riuniscono in un cottage in montagna, per andare a caccia. Durate una battuta, incombono in un uomo che, perdutosi nel bosco, sta per morire congelato. I giovani lo portano a casa per salvarlo, ma lo sconosciuto presenta degli strani segni di disturbo digestivo. Egli è in realtà attaccato da un’entità aliena, che, nella forma di vermi, si riproduce attraverso i corpi degli esseri umani per poi uscirne, attraverso una defecazione. Tutta l’aera geografica vicina è in realtà infetta ed isolata in quarantena, sotto il minacciante controllo del colonnello Abraham Curtis (Morgan Freeman).

Stasera in tv: L’acchiappasogni, non il solito Stephen King

La prima mezzora del film è caratterizzata dagli elementi più tipici dell’immaginario di King. Quattro giovani adulti sono intimamente legati da un’infanzia sconvolta dall’incontro con il sovrannaturale, qui simboleggiato da Douglas; il dono della telepatia li rende “strani”, dirà lo stesso Henry, che nel frattempo è diventato un prodigioso psicologo. La connessione tra gli uomini è completamente sviluppata nel subconscio; a tal punto che essi riescono perfino a condividere, ed in un certo senso vivere, in uno spazio mentale. Questo è addirittura fisicamente rappresentato dalla “cabina della memoria” di Jonesy, una stanza che non è solo una metafora, ma un reale archivio di collezione dei ricordi della sua vita. La telepatia non è solo potere, ma è soprattutto simbolo di empatia ed umanità, come dimostrato dal fatto che essa rappresenta un “dono” che il piccolo Douglas ha regalato ai ragazzi, per ringraziarli della loro amicizia.

L’approfondimento psicologico ed il significato umano del potere sovrannaturale, non saranno ulteriormente spiegati nel film, ma rimarranno giusto degli agenti di azione, dei meri radar di comunicazione per poter distruggere il mostro. Quale sia esattamente il ruolo di Douglas, la sua connessione con gli alieni, ed il motivo per cui in generale questi invasori reagiscono in modo diverso rispetto ai vari personaggi, rimane un mistero. I protagonisti si muovono in qua e là, superando ostacoli imminenti, avanzando ad intuizioni, come quella di “usare” Douglas come miglior mezzo di ricezione e comunicazione, senza capire il grande disegno di fondo. Gli scontri, del resto, avvengono in modo estemporaneo, e senza alcun gioco di attesa con il nemico; l’alieno decide di mangiarti o meno perché gli prende così.

Stasera in tv: "L'acchiappasogni" - Photo Credits: hespool.net
Stasera in tv: “L’acchiappasogni”-Photo Credits: hespool.net

Un film per stomaci forti

L’acchiappasogni, stasera in tv-Quando gli amici sono riuniti nel cottage, il divertente Beaver scherza sul fatto che non esistono film “realistici”, in cui ci si disfi dell’obbligatorio glamour e si osi parlare di aspetti meno esteticamente gratificanti della vita, come gli odori e quant’altro. Dichiarazione metacinematografica e manifesto di un film che si immerge nella dimensione scatologica, senza alcun rimorso. “Merda, Beaver!” esclamerà Henry, quando troverà il cadavere dell’amico mezzo risucchiato dal wc. Tra scritte di urine sulla neve, alieni vermi che attaccano le parti intime, per essere uccisi con un pronto balzo su un fuoco brucia-testicoli, si sguazza sullo slapstick ed il cattivo gusto, con uno spirito grottesco, che pervade, con accenti diversi, un po’ tutte le linee narrative. Il colonnello interpretato da Morgan Freeman con autoironica intensità è una militare macchietta, che spara sui sottoposti che gli mentono e “vuole fare il culo a tutti”.

Egli pianifica l’emiminazione di tutti i malati, salvo poi ammettere al collega di essere fuso. Anticlimatico anche il finale, con il dovere di eliminazione del mostro abitante nel corpo di Jonesy. L’apice drammatico di tutto il film è squalificato dai toni dell’understatement “Mi sa che ti sparo…Giusto per essere sicuro” dice Henry al suo migliore amico, prima di doverlo tragicamente sacrificare. Ma il trionfo del maldestro, forse volontario è dato dalle prime scene in cui Jonesy è “posseduto” dall’alieno; perchè perdersi in sottigliezze quando lo sdobbiamento della personalità e il dibattito tra le due voci può essere mostrato attraverso lo schematico cambio d’asse dell’inquadratura, destra-cattivo, sinistra-buono? E perchè non aggiungerci poi un cambiamento di voce stridula, la cui crudeltà è simboleggiata dall’acquisizione di un accento brittanico? I misteri si infittiscono, ma nessuno è svelato. Stasera in tv: L’acchiappasogni, su Rai 4, alle 21.20.

Sara Livrieri

Seguici su

Facebook

Metropolitan Magazine

Instagram

Twitter