Audrey Hepburn è stata un’attrice inglese diventata una delle icone più durature dello schermo durante il ventesimo secolo. Nata a Bruxelles, il 4 maggio 1929, suo padre, Joseph Hepburn-Rushton, era un banchiere inglese e sua madre, Ella Van Heemstra, era una baronessa olandese. Durante i primi anni di vita di Audrey ha viaggiato tra Inghilterra, Belgio e Paesi Bassi a causa del lavoro di suo padre. Un evento che ebbe un profondo effetto su l’attrice, fu il divorzio dei suoi genitori.
Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1939, sua madre decise di tornare nel suo paese natale, i Paesi Bassi, perché neutrale. Pensava che questi ultimi sarebbero rimasti tali, ma sfortunatamente il 10 maggio 1940, i Paesi Bassi furono invasi dai nazisti tedeschi. Durante questo periodo Audrey Hepburn soffrì di malnutrizione, fattore che influì permanentemente sul suo peso.
La carriera di Audrey Hepburn
Dopo la guerra, nel 1945, Audrey aveva 15 anni, si trasferì a Londra con la sua famiglia, dove iniziò a studiare danza grazie a una borsa di studio. La sua corporatura snella e la sua grazia le permise di iniziare a lavorare come modella. Un’iconica fotografia scattata dal fotografo britannico Angus McBeam, l’ha aiutata a spingerla nel mondo del palcoscenico e dello schermo.
All’inizio degli anni Cinquanta Audrey Hepburn cominciò a prendere lezioni di recitazione e a interpretare piccole parti nei film britannici. Il suo primo ruolo importante è stato Linda Farrell in “Monte Carlo Baby” nel 1951. A seguire il suo esordio in “Vacanze romane” nel 1953 grazie al quale ha ricevuto un Oscar per il suo ruolo. Nel 1954 ha ricevuto un’altra nomination all’Oscar come migliore attrice per la sua interpretazione in “Sabrina” e a seguire un’altra per il suo ruolo di Natasha Rostow in “Guerra e pace“, nel 1956.
“Colazione da Tiffany” con Audrey Hepburn
L’apice della sua carriera l’ha raggiunto grazie al suo ruolo in “Colazione da Tiffany” nel 1961, che le procurò un’altra nomination all’Oscar. Il film narra di un’ingenua ragazza di nome Holly Golightly, interpretata da Audrey, che si innamora dello scrittore in difficoltà Paul Varjak. Questo personaggio ha permesso all’attrice di permanere nella memoria dello spettatore e attribuirgli il merito come icona di stile. La sua influenza sulla cultura popolare, ha dato il via ad un nuovo tipo di collaborazione nel settore moda, ovvero il rapporto tra celebrità e designer.
Il connubio Givenchy-Hepburn ha dato vita all’iconica immagine di un’attrice senza tempo. Questa astuta opportunità di marketing è nata dalla prima collaborazione per “Sabrina”, andando ben oltre il semplice rapporto di lavoro ma instaurandosi una vera amicizia, coronata da “Colazione da Tiffany”. Non capita spesso che il momento più memorabile di un film arrivi nei primi 30 secondi, ma l’immagine di Audrey Hepburn che scende da un taxi in un lungo vestito nero e caffè in una mano, per sbirciare dalla finestra di Tiffany è sicuramente tra questi.
Oltre la recitazione
Dopo il suo ritiro dalle scene, Audrey Hepburn ha dedicato la maggior parte del suo tempo ad aiutare i bambini in America Latina e in Africa. Nel 1988 divenne ambasciatrice presso il Fondo Unicef delle Nazioni Unite. Il suo impegno benefico è stato riconosciuto dal presidente George Bush sia per il suo contributo come attrice, che come ambasciatrice per i diritti dei bambini con la Presidential Medal of Freedom. Nel 1991 le fu diagnosticato un cancro al colon, morì il 20 gennaio 1993 a Tolcheney, in Svizzera.
Silvia Colaiacomo