Ivan Graziani è stato uno dei più grandi cantautori italiani e, a differenza di molti suoi colleghi, anche un formidabile e talentuoso chitarrista. Chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo dal vivo, ha potuto apprezzarlo pienamente. Oggi, lo ricordiamo come un talento cristallino, uno dei migliori musicisti a 360 gradi, che la musica italiana abbia mai avuto. Andiamo a riscoprire la usa carriera artistica attraverso i suoi più grandi successi.

Due parole su Ivan Graziani

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Nato a Teramo, ha frequentato e studiato in un istituto d’arte ad Ascoli Piceno, ma già a 18 anni il suo talento chitarristico appariva cristallino ed entrò nella band la “Nino Dale and his Modernists”. Qualche tempo dopo lascerà il gruppo per continuare negli studi presso l’Università di Urbino.

La sua carriera nel mondo musicale riprenderà nel 1966, quando creerà la sua band: Ivan e i Saggi, nome che poi cambierà in Anima Sound.

Nel 1972 inizierà la sua carriera solista ma che inspiegabilmente non lo collocherà mai nell’olimpo dei migliori cantautori o rocker italiani. Al suo posto sono sempre stati preferiti talenti molto meno limpidi del suo. Come spesso accade in questi casi, solo dopo la morte, viene dato il giusto merito alle persone. Con questi brani omaggeremo, e ripercorremmo, la musica di Ivan Graziani.

Lugano Addio

Brano del 1977, tratto dall’album “I lupi”, è il primo grande successo di Ivan. Questo pezzo è contraddistinto da una grande melodia, e racconta dell’incontro tra due mondi diversi, tipico degli amori giovanili, quelli che durano una sola estate. Un brano che nel ricordo dei propri padri e del proprio passato, descrive una realtà così vicina ma allo stesso lontana, dove ognuno di noi può immedesimarsi.

Pigro

Pubblicata nell’album “Pigro” del 1978, in questa canzone Ivan Graziani mostra tutto il suo indiscutibile talento chitarristico con una scrittura non banale. Uno dei pezzi della musica italiana che è stato fonte di ispirazione di tanti musicisti a venire. Un brano immortale che merita un ascolto in loop.

Monna Lisa

Ancora un brano tratto dal fortunatissimo lp “Pigro”. Un brano blues che racconto del furto del famosissimo dipinto di Leonardo Da Vinci. Il basso e la chitarra sono i protagonisti assoluti insieme all’opera d’arte.

Fuoco Sulla Collina

Nel 1979 Ivan Graziani pubblica l’album “Agnese dolce Agnese” e questa canzone è uno dei suoi capolavori assoluti. La melodia, la musica ed il testo si combinano perfettamente tra di loro. Il testo è pieno di simboli: il protagonista immagina il fuoco, una scena di guerra, che non sono altro che la ricerca di una fantastica via di fuga dalla realtà contadina, schietta, dura nella quale vive.

Agnese

Non poteva mancare la canzone dedicata alla protagonista del disco uscito nel 1979. In questa canzone il cantautore abruzzese prende spunto dal “Rondò dalla Sonatina in Sol maggiore op. 36 n. 5” di Muzio Clementi, confezionandoci sopra un testo malinconico, nostalgico e delicato. Il cantante ricorda il passato, una compagna di giochi e di gite in bicicletta, probabilmente durante una vacanza estiva ma il ricordo stride con la realtà che sta vivendo in quel momento. Infatti si trova in una città grigia, in inverno, nella quale si ritrova solo e a bere. Ivan ricorda questo rapporto fatto di confidenze intime da parte della ragazza, alle quali lui, timido, non sapeva come reagire, rimpiangendo di non averla mai baciata.

Firenze – Canzone Triste

Siamo nel 1980 ed esce l’ottavo lavoro in studio di Ivan Graziani: “Viaggi e Intemperie”. In questo album è presente la notissima “Firenze – canzone triste” un successo senza tempo. La musica è completamente al servizio del testo che racconta un incontro con l’enigmatica Isabella.

Signorina

1981, esce l’album “Seni e Coseni”. Anche in questa canzone la protagonista è una donna, la professoressa Lulù. Il pianoforte fa da tappeto musicale a questa storia d’amore segreta tra l’insegnante ed un suo allievo, raccontata con una dolcezza ed una sensibilità, che erano proprie di Ivan.

Il Chitarrista

Ivan Graziani” è il decimo album del cantautore di Teramo ed è uscito nel 1983. Questo brano è un ritorno al rock con una storia nella quale non si può fare a meno di immaginarselo con in mano la sua chitarra elettrica mentre si esibisce su un palco.

Lucetta Tra Le Stelle

Ivan è molto prolifico e nel 1984 pubblica “Nove”. In questa canzone il nostro cantautore mostra una gran voce ed una notevole capacità interpretativa. Questo brano è molto diverso rispetto alla sua passata produzione, nonostante anche in questo caso la protagonista sia una donna, Lucetta, che viene descritta tra la sua vita ordinaria e quella immaginata.

Maledette Malelingue

Siamo nel 1994 e Ivan sdi presenta sul palco del Festival di Sanremo con questo brano, che sarà poi pubblicato nell’album “Malelingue”. Un pezzo rock, intenso, dove la piccola provincia viene descritta con una serie di dettagli e particolarità, che siamo subito catapultati nella realtà che vive Federica, la protagonista del pezzo. Una realtà malata, dove le supposizioni ed il chiacchiericcio, piano piano, diventano verità inconfutabili, arrivando perfino a distruggere la vita delle persone.

Poppe Poppe Poppe

Ancora un brano tratto da “Malelingue” ed ancora una volta le donne sono le protagoniste. Donne che lui ha sempre raccontato con rispetto. Anche in questo brano, che narra di un’ossessione abbastanza frequente tra gli uomini.

Il lascito di Ivan Graziani

Ivan Graziani muore il 1º gennaio 1997a Novafeltria. Con lui vengono seppelliti, nel cimitero locale, la sua Gibson, che chiamava “mamma chitarra”, ed il suo gilet di pelle customizzato con un gancio che potesse sorreggere la chitarra. Nel 1999 esce il disco postumo “Per sempre Ivan”, contenente materiale inedito ed alcuni suoi brani interpretati da Renato Zero, Antonello Venditti, Biagio Antonacci, Umberto Tozzi e Alex Baroni.

La raccolta “Firenze-Lugano no stop” del 2004 contiene gli inediti “Giuliana e Il lupo” e “Il Bracconiere”. Un altro brano inedito, “Non credere”, registrato 1969, esce come CD singolo.

Nel 2012 è stato pubblicato l’album “Tributo a Ivan Graziani”, a cui hanno partecipato anche Filippo Graziani, i Marlene Kuntz e Simone Cristicchi.

Alessandro Carugini

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