‘Life On Mars?’, la più bella di tutte

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Di Alessandro Carugini

Life on Mars? è una delle canzoni simbolo di David Bowie. L’interpretazione vocale, l’arrangiamento del pianoforte composto da Rick Wakeman e l’atmosfera operistica creata da Mick Ronson, con gli 09archi e il crescendo di timpani sullo stile di ‘Così parlò Zarathustra’, hanno contribuito a promuovere questo brano allo status di classico, facendolo entrare di diritto nella cultura di massa.

La genesi di un capolavoro

Copyright Mick Rock

Life on Mars? risale al 1968 quando a David Bowie venne dato il compito di adattare il testo di una canzone francese di Claude François intitolata ‘Comme d’habitude’. Il Duca Bianco la trasformò in ‘Even a Fool Learns to Love’. Quetso inedito racconta di come la facile allegria di un clown veniva soggiogata dall’improvvisa scoperta dell’amore. Il brano non è accettato dall’editore francese della Decca Records e la traduzione è passata a Paul Anka che la tradusse in ‘My Way’: un successo planetario.

Qualche anno dopo, usando più o meno gli stessi accordi ma in modo del tutto diverso, Bowie rese omaggio a My Way e al suo più famoso interprete scrivendo Life On Mars?, motivo per cui nelle note di copertina dell’album Hunky Dory, accanto al titolo della canzone c’è la scritta “inspired by Frankie“.

Negli anni in molti si sono cimentati nel decifrare il testo di Life on Mars?, che sembra una sequenza di immagini apparentemente slegate: da John Lennon a Mickey Mouse, da Ibiza ai Norfolk Broads fino all’inno patriottico ‘Rule, Britannia!’. Una esplosione di glamour contrapposto alla grigia esistenza della protagonista che si rifugia nei palinsesti televisivi in cerca di una via di fuga dalla realtà. E probabilmente è proprio questo frenetico zapping che è raccontato nella canzone. Possiamo dire che queste immagini televisive siano un intervallo tra la vita della protagonista ed i litigi con i suoi genitori.

Nel 1996 il cantante è tornato sull’argomento aggiungendo: «Penso che la ragazza si senta tradita, che sia delusa dalla realtà. Penso che, pur vivendo una vita deprimente, sia convinta che in un luogo imprecisato c’è un qualcosa che vale la pena di vivere e che sia amaramente insoddisfatta per il fatto di non avervi accesso… Suppongo che adesso mi farebbe pena, all’epoca provavo una sorta di empatia con lei.»

Registrazione e pubblicazione

Il brano è registratata nell’aprile del 1971 ai Trident Studios di Londra, durante le sessioni di registrazione per il quarto album in studio di Bowie: Hunky Dory. Su 45 giri è pubblicata solo due anni dopo per sfruttare il successo ottenuto da Bowie con The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars.

Il singolo è pubblicato il 22 giugno del 1973 in Europa, Sud Africa, Australia e Nuova Zelanda. Sul lato B un altro gran bel pezzo di Bowie: The Man Who Sold The World. In Italia fu pubblicata con Amsterdam sul lato B, Spagna con Drive In Saturday e in Portogallo venne scelta come lato B, Black Country Rock.

Come sempre gli esperti del marketing della casa discografica avevano ragione. L’effetto della “Ziggymania” si fece sentire. Il 45 giri riscosse un grande successo commerciale, raggiungendo la 3ª posizione assoluta nel Regno Unito in sole due settimane e rimanendo nella Official Singles Chart per be 13 settimane consecutive.

Il 45 giri è ripubblicato nel 1982 in una rara versione in picture disc all’interno della serie Fashions. Ancora una pubblicazione l’anno successivo nella serie Lifetimes ed ancora in un altro raro picture disc nel 2013, in occasione del 40º anniversario. Quest’ultima versione presenta una versione live registrata il 1º ottobre 1972 alla Boston Music Hall come lato B.

Dopo l’inattesa morte di David Bowie, avvenuta il 16 Gennaio del 2016, la canzone ha guadagnato nuova popolarità. Ha nuovamente fatto ingresso nelle classifiche di molti Paesi, oltre a piazzarsi al 22º posto su iTunes l’11 gennaio.

Per promuovere il brano venne realizzato un videoclip, l’ultimo tra quelli diretti da Mick Rock. Venne girato il 12 maggio del 1973 nel retropalco della famosa Earls Court di Londra, durante l’Aladdin Sane Tour.

Life on Mars? nella cultura di massa

In molti si sono cimentati nel rendere tributo a questo brano ed è comparso in moltissimi spettacoli e spot televisivi. Ricordiamo che nel 2000, a Londra, è andato in scena lo spettacolo teatrale “From Ibiza to the Norfolk Broads”, titolo tratto dal testo della canzone. L’anno successivo la canzone ha dato il titolo ad uno spettacolo di teatro urbano concepito dagli artisti David Hollywood, Liam Judson e Aidan Roberts. Le poste francesi hanno utilizzato ‘Life On Mars?’ nel loro spot televisivo.

Il brano di Bowie si può ascoltare anche nella colonna sonora dei film “Le onde del destino”, “Loverboy”, “Factory Girl” e “La kryptonite nella borsa”.

Inoltre è stata oggetto di numerose cover ed è stata eseguita in varie lingue con titolo e testo differenti: in francese da Alain Kan con “La vie en Mars”, in finlandese da Hector Sudenkorento”, in svedese da Frida degli ABBA con il titolo ”Liv på Mars” e in brasiliano da Seu Jorge e presente nella colonna sonora di “Le avventure acquatiche di Steve Zissou”.

Tra gli altri artisti che hanno inciso una cover ricordiamo: Rick Wakeman, The Flaming Lips, Lorde e gli italiani L’Aura, Michele Bravi ed Enrico Ruggeri.

Non vi resta che andare ad ascoltare questa canzone e condividere l’articolo per far conoscere, se ce ne fosse bisogno, questo pezzo di storia ai vostri amici e conoscenti!

Alessandro Carugini

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