Oggi pomeriggio in tv: “Se scappi, ti sposo”, Pretty Julia sta in campagna

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Di Redazione Metropolitan

Oggi pomeriggio in tv: Se scappi, ti sposo. La squadra vincente di Pretty Woman (1990), formata dal regista Garry Marshall, il duo di protagonisti Julia Roberts e Richard Gere, nonché Héctor Elizondo in un ruolo secondario, torna dieci anni dopo, con una commedia romantica, meno graffiante dell’ottimo precedente. Al conflitto di classe, si sostituisce lo scontro campagna e città, smorzato ed edulcorato nei toni del battibecco molto scherzoso. La vita di provincia è dipinta con toni nostalgici nel calore umano e nello spirito di comunità, che trascende regole, conflitti interpersonali e divisioni generazionali. Dimensione in cui, tuttavia, tra aspettative familiari ed etichette sociali, è facile perdere la propria identità.

Ike Graham (Richard Gere) è un famoso reporter newyorkese, la quale rubrica è notoriamente alimentata dal sistematico attacco al sesso femminile. Il suo articolo su Maggie Carpenter (Julia Roberts), ragazza di paese che ha mollato tre uomini all’altare e che si sta per risposare, è esagerato e diffamatorio. Ike viene quindi licenziato dal capo ed ex-moglie Ellie (Rita Wilson). Egli non si arrende e si reca nel paesino di Maggie, per realizzare un reportage, che, egli è sicuro, si risolverà nell’ennesima fuga dall’altare della donna. In questo modo, Ike dimostrerà che l’articolo, seppur infiorettato, era veritiero nella sua idea di fondo. Il giornalista si trasferisce ad Hale, Maryland, dove la comunità del paese, compresi amici e familiari di Maggie, gli si mostra tutt’altro che ostile. Tutti gli offrono un sacco di informazioni sul “caso della sposa che scappa”, che apparirà più complesso ed intrigante di quanto non lo fosse all’inizio.

Oggi pomeriggio in tv “Se scappi, ti sposo”, Voglio andare a vivere in campagna

Il cinico Ike, vive in una New York dagli scambi veloci e sarcastici. Vi è poi l’odio da parte del sesso femminile, che ha reazioni di rigetto epidermico per suoi articoli e prende il giornalista a borsettate per strada. Con queste premesse, l’approdo di questo infamatore nella piccola cittadina della sua vittima, potrebbe rivelarsi esplosivo. L’uomo, è, tuttavia e sorprendentemente, ben accolto da tutti ed integrato rapidamente nella comunità. Perfino i familiari ed il fidanzato di Maggie, non fanno che invitarlo, parlargli della loro vita; rivelare tutti i succulenti dettagli sui precedenti matrimoni mancati della ragazza, con un ‘ingenuità ed una semplicità spiazzante per il giornalista. La gente di campagna è quindi mostrata come una comunità benevolente, in cui le persone sono aperte, calorose e senza malizia. Una dimensione rurale alla Fiori d’acciaio (1989), addolcita dai ritmi lenti e confortanti della conoscenza e comprensione reciproca.

Non si ha paura dello sceriffo, perchè è il nostro migliore amico. Si può fare una pausa dal negozio quando ci pare, basta mettere un cartello sulla porta. Garry Marshall mostra una cittadina dai toni quasi bucolici, quando Ike vi arriva per la prima volta. Qui i ragazzi pescano sui ruscelli, le vetrine dei negozi sono graziose e vintage ed una bambina passeggia sur un pony nella strada principale. La luce del tramonto rafforza l’idea di una nostalgia, che è anche segnalata dalla presenza del quartetto vocale degli anziani. Il coro è anche simbolo dell’idea di armonizzazione delle “diverse voci”, alla base dello spirito comunitario. Gli spersonalizzati conflitti, che a New York si regolano a colpi di azioni legali, risultano, in questa dimensione, quasi inesistenti. Ci si conosce da una vita e ci si sopporta, nel bene e nel male; le tensioni si risolvono in battute e prese di giro.

Pretty woman si è persa in campagna

C’è un prezzo, tuttavia, da pagare per la pace ed Ike se ne rende conto proprio ascoltando quelle battutacce che sono impietosamente inflitte alla povera sposa mancata, per i suoi infelici trascorsi all’altare. In una scena che cita Pretty Woman, Maggie vuole comprare un vestito da sposa costoso. Ella è ostacolata dalla vecchia commessa, che le suggerisce di non investire troppo nell’abito, poiché “la cerimonia potrebbe durare solo qualche secondo”. Analogamente, in un celeberrimo episodio di Pretty Woman, la prostituta Vivian è snobbata e respinta dal negozio chic, pur avendo le tasche piene di soldi. Quest’ultima, seppur ferita, tornerà in forma smagliante a vendicarsi. La dolce Maggie è invece sprovvista di tale senso della giustizia, per non dire dell’ autostima. Ella allarga le (larghissime) labbra in un sorriso forzato e si unisce alla battuta. Subisce, in nome di quella “leggerezza” che leggera non è.

Non c’è da stupirsi che l’affascinante ragazza, che è intelligente, bella e spiritosa, non sappia cosa voglia nella vita; si ritrovi a forzarsi in delle situazioni sentimentali incompatibili, fino all’inevitabile “scoppio”. Ella deve seguire le etichette della comunità, e cerca di essere perfetta per tutti, cambiando personalità ad ogni uomo. Lavora per il negozietto del padre, pur avendo una laurea in disegno industriale ed un segreto talento artistico. Nella sua urgenza di accontentare il prossimo e badare al padre vedovo ed alcolizzato, Maggie è dispersa e finisce ironicamente proprio per ferire chi le sta intorno.

Oggi pomeriggio in tv: "Se scappi ti sposo"- Photo Credits: kinochannel.ru
Oggi pomeriggio in tv: “Se scappi ti sposo”- Photo Credits: kinochannel.ru

La dea o super donna

La sua personalità “misteriosa” (probabilmente perché mancante) attira gli uomini, le dice l’amica Peggy (splendida Joan Cusack). Questi intuiscono la sua sofferenza e, volendo proteggerla, cadono inesorabilmente ai suoi piedi. Nella festa hawaiana Maggie è incoronata di fiori e rappresentata come una dea. Questo motivo ricorre spesso: dal cattivello articolo di Ike, che la paragona alle divinità mangiatrici di uomini, agli elogi dell’eterna inferiore ed adorante amica; passando per i singhiozzi degli ex fidanzati, che pur mollati all’altare, non riescono a non adularla. Ella incarna un’ideale di super donna, caratterizzato, paradossalmente, da tratti tutt’altro che femminili.

Maggie ama la kick boxe e la meccanica, opponendosi al verbale e poetico Ike, che vive nel romantico attico newyorkese in compagnia dei propri sogni spezzati e dell’immancabile gatto. Maggie non si fa intimidire da Ike, ma contrattacca, con ironia ed irriverenza, manipolando l’uomo a suo favore. Una donna a suo modo forte, a cui fa da pendant il personaggio di Ellie, l’ex-moglie nonché capo di Ike, che è ora sposata al soave e sottomesso Fisher (Héctor Elizondo). Il duo di sceneggiatrici Josann McGibbon e Sara Parriott si propone di spezzare i ruoli di genere; presentando inoltre una protagonista la cui eterna codipendenza dagli uomini è motivo di perdizione, anziché di arricchimento. La quale dovrà saper rinunciare a colui che davvero le piace, per ritrovare la propria identità, con un finale al sapore di Cerentola, all’inverso… Oggi pomeriggio in tv: Se scappi, ti sposo alle 13.40 su Sky Passion.

Sara Livrieri

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