Con una cinepresa in mano riesce a fare tutto, perfino a creare film pieni di suspence e sangue e, nonostante il contesto, scrivere battute brillanti per strappare al pubblico un sorriso con il suo inconfondibile black humor: ovviamente sto parlando di Quentin Tarantino, uno dei registi più particolari ed importanti della nostra epoca.
Direttore e sceneggiatore di dieci pellicole iconiche, è stato candidato ben 9 volte agli Oscar in varie categorie, vincendo la “Miglior sceneggiatura originale” per “Pulp Fiction” nel 1995 e per “Django Unchained” nel 2013. Carismatico, divertente e, a tratti, anche un po’ folle, Tarantino compie 59 anni e noi vi consigliamo tre film imperdibili del geniale regista americano.
“Pulp Fiction” e la consacrazione
Dopo aver diretto il suo primo film, “Le iene”, nel 1992 ed essersi fatto conoscere riscuotendo grande approvazione da parte della critica e degli spettatori, Tarantino si dedicò al progetto che lo avrebbe consacrato come uno dei migliori registi della nostra epoca. Si tratta, naturalmente, di “Pulp Fiction”, film del 1994 con una sceneggiatura d’eccezione e un cast stellare (John Travolta, Samuel L. Jackson, Bruce Willis, Christopher Walken e Tim Roth). La pellicola è caratterizzata da un insieme di storie apparentemente scollegate tra loro e rimescolate dal regista con un gioco di analessi e prolessi, tecnica assolutamente inedita e sorprendente che ammaliò il pubblico degli anni ’90.
Caratterizzata da differenti protagonisti, tra cui due gangster americani, un pugile corrotto, il boss della malavita e due ladri pronti a svaligiare una tavola calda, la storia ha saputo catturare il pubblico grazie alla particolarità dei temi trattati, i quali da lì in poi hanno contraddistinto la maniera di Tarantino.
Lo stile assolutamente crudo, l’ambiguità morale di tutti i personaggi, i dialoghi con un mix di oscenità programmate e battute esilaranti e l’elemento sanguinolento sono fattori imprescindibili di questo film, il quale è ormai considerato un cult all’interno della storia del cinema. Folgorante è la scena in cui Vincent Vega (John Travolta) e Mia Wallace (Uma Thurman) ballano il brano di Chuck Berry “You Never Can Tell”. “Pulp Fiction” vinse diversi premi, tra cui la Palma d’oro al Festival di Cannes e l’Oscar per la sceneggiatura.
“Bastardi senza Gloria”: l’urlo di Quentin Tarantino contro il nazismo
Completato nel 2008 e ritenuto il primo film con contesto storico girato dal regista, “Bastardi senza Gloria” è considerato all’unanimità una delle pellicole più originali realizzate da Quentin. Presentato per la prima volta al Festival di Cannes, la trama si concentra su un gruppo di militari, anche denominati “i bastardi”, impegnati contro l’occupazione nazista. In un mondo ucronico in cui Adolf Hitler viene ucciso a colpi di fucilate, le più alte sfere della Gestapo rimangono rinchiuse in un cinema che prende fuoco e “i bastardi” hanno la stessa cattiveria dei nemici che vogliono scalzare, Tarantino riesce nell’intento di creare un racconto differente, significativo e pieno di colpi di scena incapaci di far alzare lo spettatore dalla sua poltrona.
Con un cast formato da Brad Pitt, Diane Kruger, Mélanie Laurent e Christoph Waltz, il film si aggiudicò 8 candidature agli Oscar del 2010, vincendo nella categoria “miglior attore non protagonista” grazie all’interpretazione magistrale di Christoph Waltz, impegnato a rivestire i panni dello spietato e ingannevole colonnello della Gestapo Hans Landa. Il risultato incredibile del primo progetto storico di Tarantino lo portò a dedicarsi, negli anni successivi, all’ultimo film che consigliamo oggi, il bellissimo e acclamato “Django Unchained“.
“Django Unchained” e la ribellione contro la schiavitù secondo Tarantino
“Django Unchained“ è la consacrazione di tutti i sogni da regista di Tarantino, il quale ha sempre amato il filone degli spaghetti-western fin dalla giovane età. E finalmente, nel 2013, il suo sogno si realizza con la creazione di una pellicola ispirata al vecchio “Django” interpretato da Franco Nero nel 1966. Con Jamie Foxx, Christoph Waltz e Leonardo Di Caprio nel ruolo del malvagio Mr. Candy, il lungometraggio si concentra sulla storia di Django, schiavo che viene liberato dall’eccentrico e puro dottor King Schultz e che decide di andare a riprendere sua moglie, imprigionata in una delle piantagioni più ricche del Mississippi.
Una storia che ha in sé tutto, dall’amicizia profonda all’amore eterno, dalla cattiveria brutale all’avventura in stile vecchio western, “Django Unchained” è stato considerato il miglior film di Tarantino da parte della critica, nonché quello che è riuscito a fare il più alto incasso di tutta la sua lunga carriera (ben 425 milioni di dollari). Ancora una volta candidato a cinque statuette negli Oscar 2013, il film ne vinse due: quella per la “miglior sceneggiatura originale” e quella per il “miglior attore non protagonista”, regalando di nuovo il primato al brillante Christoph Waltz. Ma di titoli di cui parlare ce ne sarebbero fin troppi, per questo ci auguriamo che Tarantino continui a creare storie meravigliose in futuro, sempre condite con il suo modo inconfondibile di girare lungometraggi pazzeschi. Buon compleanno, quindi, ad uno dei migliori registi della nostra storia.
Monica Blesi
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