Musica

Vasco Rossi, l’idolo di una generazione che non ha più santi nè eroi

Vasco Rossi è un cantautore nato il 7 Febbraio del 1952 a Zocca. Il nome che porta è un omaggio a un compagno di cella del padre, al tempo della seconda guerra mondiale. La stella del rock vende circa 40 milioni di dischi pubblicando 34 album. Nel decennio che va dal 2010 al 2020 è il cantante che vende più dischi in assoluto in Italia. A soli 14 anni fa parte della sua prima band chiamata “Killer“. Della sua adolescenza Vasco dice: “Da ragazzo mi facevo le canne davanti a mia madre. Lei mi lasciava fare, pensava che fossero solo delle sigarette un pò speciali”. Dagli esordi a Punto Radio a quarant’anni di carriera con Modena Park, vi raccontiamo i più grandi successi di un idolo della musica italiana, di cui il nostro paese va fiero.

Vasco Rossi l’Albachiara del Dio del rock

Vasco Rossi
Vasco Modena Park 2017

Nel 1975 Vasco Rossi a Zocca diventa amministratore di Punto Radio, che trasmette ancora oggi, sarà così uno dei dj più affermati dell’Emilia Romagna. Conosce proprio tramite la radio Red Ronnie e inizia a cantare le sue prime canzoni.  All’inizio della carriera Renato Zero si rivolge a lui per cantare in uno dei locali più frequentati dell’Emilia Romagna, dove il Blasco si esibiva. Tre anni dopo esce il primo album Ma cosa vuoi che sia una canzone, che contiene quella che diventerà un grande successo.

Nel 1979 l’album Non siamo mica gli americani ci porta la grandissima Albachiara. La canzone nasce come racconto dell’innocenza dei tredici anni di una ragazza di nome Giovanna, la figlia del padrone del bar sotto casa di Vasco. Venne ispirato proprio dalla ragazza osservandola dal balcone mentre andava a scuola. L’esordio televisivo di Vasco fu nella trasmissione di Gianni Morandi, 10 Hertz. Lo stesso anno muore in un incidente, mentre è a bordo del suo camion, suo padre. Per il cantante è un dolore enorme e per un attimo pensa di abbandonare la musica. Nel 1982 però in un’intervista dirà che suo padre sarebbe stato orgoglioso del suo successo. Al padre viene dedicato il brano Canzone del 1982. Sull’asta del microfono di Vasco da allora c’è il simbolo dell’infinito.

Colpa d’Alfredo e le prime critiche

Il terzo album ha come titolo la canzone Colpa d’Alfredo, che viene aspramente giudicato dai critici musicali dell’epoca per “è andata a casa con il negro la troia”. Per questo viene censurata in moltissime radio. L’LP contiene il brano Anima fragile, scritta da Vasco pensando a una ragazza che il cantautore aveva lasciato e che poi non aveva più rivisto. Quel “e tu…” è proprio dedicato a lei. Inizia a diventare popolare a livelli nazionale partecipando a Domenica In e arrivano le prima pesanti critiche. Il settimanale Oggi infatti lo descrive cattivo e drogato, di tutta risposta Vasco esce con Vado al massimo cantata al Festival di Sanremo.

Siamo solo noi dà il titolo al quarto album e riguarda persone di tutte le età. Tutti siamo andati a letto la mattina presto e ci siamo alzati con il mal di testa. Ci riconosciamo in quel periodo determinato della vita che ognuno ha attraversato, chi con più eccessi, chi meno. Siamo solo noi diventa un inno generazionale, che in qualche momento ben preciso della vita, non abbiamo avuto né santi né eroi. Viene decretata miglior canzone rock mai scritta nel 2013 dal Rolling Stone. Nell’aprile 1982 scrive Ogni volta, che si dice sia stata dettata dalla mancanza del padre. Qui Vasco si dimostra con tutte le sue fragilità e apre il suo cuore al pubblico.  Vasco spiega che Senza parole, Sally e Ogni volta sono canzoni “sorelle”, e per questo non vengono mai eseguite tutte e tre nello stesso concerto.

Liberi liberi e Vita spericolata l’illlusione e la disillusione

Altro grande successo portato a Sanremo fu Vita spericolata, la vita secondo Vasco attraverso le sue parole:

“Nel senso del non educata secondo i vostri parametri, avevo tutti gli Anni Settanta alle spalle, quando la maggioranza voleva fare la rivoluzione ma con il lavoro in banca. Io no, ho avuto la possibilità e ho detto di no alla banca. Figurarsi i miei…Vivere pericolosamente, alla Nietzsche che diceva: dall’esistenza, la fecondità più grande e il diletto più grande, è vivere pericolosamente. Costruite le vostre città sulle pendici del Vesuvio”.

The Romanpost

Nei live e nei concerti prima di cantare Liberi liberi, Vasco eseguiva Vita spericolata. Ci spiega infatti che le due, erano rispettivamente la canzone dell’illusione e della disillusione. Si aggiudica nel 1982, in un’asta riguardante Brigitte Bardot, delle lenzuola appartenute alla famosa attrice. Il futuro Blasco era infatti un suo fan, e a soli tredici anni scappò da Zocca per andare a Roma sul set del film “Il disprezzo“. Qui la incontra e riesce a farsi fare un autografo. Quando porta il brano Vita Spericolata a Sanremo, durante la sua esibizione, abbandona il palco, mentre la base continua a suonare, dimostrando così che la manifestazione si svolgeva in playback.

Poco dopo esce l’album Bollicine, il brano vince il Festivalbar e il tour per promuovere l’album dura quasi 10 mesi. La canzone richiama all’uso spietato della pubblicità, che ci condiziona e crea nuovi ma inutili bisogni. Con i guadagni di quest’album il cantautore realizza il sogno di poter comprare una villetta per sua mamma. La Coca Cola inizialmente pensa di sporgere denuncia per il brano bollicine, ma poi vista la mole di pubblicità indiretta, rinuncia. Nei due anni successivi escono gli album Va bene, va bene così e Cosa succede in città. Fa 22 giorni di carcere nel 1983 per possesso di cocaina, 26 grammi. Di cui quattro giorni in isolamento al carcere di Rocca Costanza. Viene scagionato dall’accusa di spaccio ma viene condannato a due anni e otto mesi con la condizionale.

Ma che ci faccio io tra i magnifici, ho sempre pensato di essere uno dei peggiori  

La canzone dedicata a Daniela Volponi, conosciuta da tutti come Toffee, amica e storica fan di Vasco Rossi, esce nel 1985. La donna è morta l’anno scorso in un incidente stradale. Nel 1986 a Rimini, nei pressi di una discoteca, Vasco conosce Laura Schmidt, che all’epoca aveva appena 17 anni, quella che sarà poi la sua compagna di vita. Nel 1987 vende oltre un milione di copie con C’è chi dice no, dove l’autore va contro le regole che il sistema ci vuole imporre da sempre. È una riflessione che ci porta a pensare a come dovrà essere la nostra vita, secondo le nostre decisioni, e non secondo i limiti che ci vengono dati. Liberi liberi del 1989 ci fa pensare alla nostra giovinezza, dove c’era quella voglia di vivere che chissà dov’è finita.

È il Terzo artista italiano dopo Bennato e Baglioni a riuscire a riempire lo stadio Meazza. Vasco riceve il premio per i Magnifici 7 di Tv Sorrisi e canzoni nel 1990. Insieme a lui presero anche il premio: il presidente del consiglio Giulio Andreotti, Roberto Baggio, Umberto Bossi,  il maestro Marcello D’Orta, Gigi Sabani e Paolo Villaggio. All’evento si presenta vestito da cowboy e offre il suo cappellaccio ad Andreotti dicendogli “non le starebbe male presidente” e poi dichiara “ma che ci faccio io tra i magnifici, ho sempre pensato di essere uno dei peggiori”.    

Vasco è da sempre un grande fan di Frank Sinatra, e durante un suo concerto nel 1991, si reca dietro le quinte per chiedergli un autografo. Il cantautore Gino Paoli, nello stesso anno, inserisce alla fine della canzone Quattro amici al bar un pezzo di Vita spericolata, per restituire il favore al cantante che aveva citato una strofa de La gatta nella canzone Valium. Nel 1993 con Gli spari sopra vince 10 dischi di platino. Il carcere che si vede nel videoclip di Gli spari sopra è lo stesso di fuga da Alcatraz.

Vasco fa tremare come un terremoto

Vasco Rossi
Vasco Modena Park

Durante la registrazione Gli angeli nel deserto del Nevada, Vasco indossa un cappotto di cashmere di Giorgio Armani. Al momento dell’acquisto, la persona incaricata di pagare per Vasco, chiese un piccolo sconticino, che la commessa non gli accordò. L’episodio giunse all’orecchio di Giorgio Armani, che invitò l’artista nel suo showroom, per regalarle alcuni capi. Da allora il cantante e lo stilista sono molto amici, vediamo infatti Giorgio assistere in tribuna a vari concerti del Blasco.

L’anno del 1995 è quello del ritorno a San Siro, con un concerto evento contro la guerra in Jugoslavia. Qualche anno dopo il cantante tratta il tema della discriminazione con Nessun pericolo per te. Con la frase: “mi ricordo che sì, si escludeva, per motivi che oggi fanno solo ridere,  mi ricordo che si escludeva sempre più debole“, dà voce a tutti i ragazzi vittime del bullismo. In Canzoni per me sono inserite L’una per te e Io no,  proprio con quest’ultimo brano, vince la targa Tenco come miglior album.

Negli anni 2000 ricordiamo Stupido hotel.  Durante questo tour sono stati distribuiti ai fan delle cartoline, rappresentanti le macerie del World Trade Center, con il testo di C’è chi dice no. Stupido hotel vende più di 330.000 copie in tre giorni, batte così il record di Ones dei Beatles. Seguono la partecipazione al Festivalbar con Ti prendo e ti porto via e nel 2004 Buoni o Cattivi.

Durante la tappa napoletana di quest’ultimo, l’ovazione della folla all’uscita di Vasco sul palco, fa tremare i vetri delle abitazioni limitrofe e si intasano i centralini dei vigili del fuoco pensando a un terremoto . L’ultima volta che era accaduto un episodio simile risale a un famoso gol battuto da Maradona . Nel 2005 gli viene consegnato il Nastro d’argento per Un senso. Nel 2007 esce con il singolo Basta poco, dove il cantante fa chiaro riferimento all’egoismo della gente, perché “ci si guarda solo fuori, ci si accontenta delle impressioni e ci si ***** allegramente.”

Con Modena Park quarant’anni di carriera di Vasco

Nel 2008 Il mondo che vorrei, ventunesimo album del Dio del rock, diventa Disco di diamante, solo per le copie vendute in prenotazione. L’anno dopo parte il tour Europe indoor. Il 10 Marzo del 2010 esce un numero di Topolino dove Vasco Rossi diventa il comandante Brasko, un cantante famoso a cui zio Paperone chiede di partecipare a una manifestazione canora di Paperopoli, chiamata Arroston.

Nel 2011 ci regala Vivere o niente e inizia il tour Vasco Livekom dove l’artista realizza quattro concerti consecutivi a San Siro. Nello stesso anno Siamo solo noi viene fatta suonare durante il funerale Di Marco Simoncelli. L’anno seguente Vasco regala ai terremotati dell’Emilia un autobus chiamato Albachiara. Seguiranno dal 2013 in poi, con L’uomo più semplice, i Livekom 013, 014, 015 e 016 fino a portarci a Modena Park 2017. Qui festeggia i suoi quarant’anni di carriera. Negli anni a seguire il cantante si impegna in tour negli stadi italiani, con Vasco non stop live 2018 e 2019. Una canzone d’amore buttata via viene presentata come ritorno dell’artista in televisione e i suoi concerti vengono spostati nel 2022 post pandemia . Ci aspetta il Vasco live 2023 con date negli stadi di Bologna, Roma, Palermo e Salerno.

Sabrina Baiocco

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