Un papà coccola, protegge ed ama il suo bambino sin dalla primissima volta che quest’ultimo apre gli occhi sul mondo. Emana forza, potenza e, contrariamente dalla verità, un senso di immortalità ed infallibilità. Al suo fianco sembra che nulla di brutto possa accadere, la sua figura si trasforma in un rifugio sicuro contro le insidie del mondo. Insomma, senza un papà non si potrebbe sperimentare la sensazione di dolcezza che ogni figlio prova in tutto l’arco della sua esistenza
Ma la figura paterna non è solo importante nell’arco della vita quotidiana e nella personale crescita di ognuno di noi, bensì è indispensabile e significativa anche all’interno dei romanzi più importanti della storia della letteratura. I padri descritti nei racconti più amati hanno fatto sentire i lettori al sicuro e hanno permesso alle generazioni di uomini che hanno letto quelle storie di considerare questi personaggi delle vere e proprie fonti d’ispirazione. Oggi, in onore della festa del papà, analizziamo le più belle figure paterne presenti nei romanzi.
Le figure paterne come personaggi imprescindibili dei romanzi più belli: Geppetto e Matthew Cuthbert
Il papà per antonomasia, premuroso e che ama suo figlio oltre ogni limite, è stato creato da uno scrittore italiano di nome Carlo Collodi: si tratta di Geppetto, il falegname che tutti conosciamo per la favola immortale di “Pinocchio”, una figura labile ed a tratti collocata troppo nell’ombra, ma che rappresenta il prototipo perfetto di figura paterna. Geppetto, solo e senza una compagna con cui condividere la vita, decide di costruire un burattino di legno pur di avere un proprio figlio. Una volta avvenuta la magia, Pinocchio prende vita e Geppetto fa di tutto per educarlo e tirarlo continuamente fuori dai guai, ma invano. L’amore immenso che prova per suo figlio lo spinge, alla fine della favola, a rimanere imprigionato nelle fauci di una balena pur di ritrovare l’amato Pinocchio.
Un’altra figura paterna di grande rilevanza è quella di Matthew Cuthbert, papà adottivo della dolce Anna Shirley nella serie di romanzi “Anna dai capelli rossi” scritta da Lucy Maud Montgomery. Padre non biologico ma per scelta, Matthew è dotato di una particolare sensibilità che, sin dal primo incontro con la tenera Anna, gli permette di capire di amare la ragazza come una figlia. Il loro rapporto cresce continuamente nella serie e diviene sempre più stretto, definendo un connubio di due anime perfettamente affini.
Dai classici ai romanzi moderni: i papà da “Emma” a “Harry Potter”
I papà, però, non sono tutti uguali. A volte, una figura paterna perde completamente la sua funzione e, nonostante le buone intenzioni, si trasforma in un figlio da accudire e proteggere. E’ ciò che succede in “Emma”, classico di Jane Austen, nel quale Mr. Woodhouse, l’unico genitore in vita della protagonista, è rappresentato come un uomo ossessionato dalla propria salute, continuamente preoccupato di prendersi un malanno e di vedere le persone che ama soffrire per qualche brutto raffreddore. Nonostante questa figura non sia altro che un pretesto dell’autrice per criticare la società dell’epoca e le sue manie, Mr. Woodhouse rimane un padre particolarmente premuroso e il suo amore per la figlia è sottilmente percepibile tra le pagine.
Passando dai romanzi classici a quelli più moderni, le figure paterne ritornano prepotentemente anche nel capolavoro scritto da J.K.Rowling, “Harry Potter”. La saga del maghetto, infatti, vede caratterizzate al suo interno diverse figure paterne positive e negative, che aiutano a determinare le dinamiche delle differenti famiglie nella storia. Primo fra tutti James Potter, padre di Harry, il quale affronta la morte per mano di Voldemort pur di provare a salvare la moglie e il figlio appena nato. In aggiunta, vi è anche la figura impacciata ed affettuosa di Arthur Weasley, il quale diviene nell’arco dei sette libri un padre adottivo per lo stesso protagonista e un ottimo papà biologico per i suoi sette figli. Ma, allo stesso tempo, oltre alle figure positive di capofamiglia, la saga più magica del mondo vede caratterizzati anche personaggi incredibilmente negativi: Lucius Malfoy rappresenta il padre despota, cattivo e vigliacco, incapace di amare e intento a distruggere la sicurezza dei propri figli.
“Un padre ad ore”: il romanzo per eccellenza dei papà
Eppure, tra tutte le storie elencate, una in particolare rappresenta il racconto perfetto per ogni papà: si tratta di “Un padre ad ore”, romanzo per giovani ed adulti scritto da Anne Fine e da cui è stata tratta la pellicola cinematografica “Mrs. Doubtfire-Mammo per sempre”. Il divorzio da sua moglie e l’allontanamento dai suoi figli porta Daniel a travestirsi da babysitter pur di voler passare del tempo con loro.
Un amore che travalica ogni confine e ogni convenzione, è questo che la letteratura ci insegna sulla figura paterna. Perché la mamma sarà sempre la mamma, ma anche il papà sarà sempre il papà.
Monica Blesi
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