Anne Hathaway, celebrità dal fascino discreto e gentile, compie oggi 41 anni. Ne sono trascorsi ben ventidue dal suo debutto sul grande schermo, nell’acclamato Pretty Princess, deliziosa commedia firmata da un maestro del genere, Garry Marshall (Pretty Woman, Se scappi ti sposo, Appuntamento con l’Amore). L’allora esordiente interpretava Mia Thermopolis, timida adolescente che si ritrova, suo malgrado, erede al trono di un Paese immaginario, il Principato di Genovia; un ruolo ripreso nel 2004 nel seguito del lungometraggio, Principe azzurro cercasi, sempre al fianco di Julie Andrews. Da allora, il suo astro non ha mai smesso di rifulgere.
Smessi i panni dell’impacciata principessa, l’attrice newyorkese ha impersonato una variegata miriade di personaggi; dalla Laureen de I segreti di Brokeback Mountain a Jane Austen nel biopic Becoming Jane, passando per la Regina Bianca in Alice in Wonderland, Amelia Brand del kolossal Interstellar e la sinuosa Catwoman ne Il Cavaliere Oscuro-Il Ritorno; senza dimenticare, ovviamente, Andy Sachs, stagista nelle grinfie della gelida Miranda Priestly nell’ormai iconico Il Diavolo veste Prada, affiancata da Meryl Streep e da Emily Blunt. Donne complesse, sfaccettate, tutte diverse tra loro, ma accomunate da personalità incisive, che la Hathaway ha saputo leggere e reinventare con grazia.
Anne Hathaway e il ruolo di Fantine in Les Misérables
La svolta nella sua fortunata carriera, tuttavia, è arrivata nel 2012, quando il regista Tom Hooper (The Danish Girl, Il discorso del re) l’ha voluta nella trasposizione cinematografica di Les Misérables, nella parte di Fantine, protagonista del musical tratto dal romanzo di Victor Hugo. Un’eroina tragica che ha assorbito profondamente l’artista, un ruolo duro e straziante, per il quale la Hathaway ha perso undici chili e si è fatta tagliare i capelli a zero; un modo per calarsi ancora più a fondo nel dolore della sventurata operaia, che dona se stessa per salvare sua figlia. Interrogata a riguardo, l’attrice ha ammesso di aver sofferto molto nel vedere il suo aspetto cambiare in modo tanto repentino, ma di non essersi pentita della sua scelta: per poter rendere giustizia a Fantine, doveva diventare ella stessa Fantine.
D’altronde, Anne è legata alle vicende di Jean Valjan sin da bambina, quando, a sette anni, vide per la prima volta lo spettacolo, ammirando sua madre, sua collega e fonte d’ispirazione, proprio nelle vesti di quella che, decenni dopo, sarebbe diventato il suo alter ego più noto. Insomma, se la recitazione è sempre stato un affare di famiglia, anche l’infelice madre di Cosette e la sua toccante vicenda erano nel suo destino.
Il premio Oscar per il ruolo di Fantine
La Hathaway ha dato vita a un’interpretazione struggente, punta di diamante di un film che ha riunito stelle del calibro di Hugh Jackman, Russell Crowe, Eddie Redmayne, Helena Bonham Carter e Amanda Seyfried. In scena per soli di quindici minuti, la star di Ocean’s 8 si è distinta in una delle sequenze più toccanti della pellicola. Una canzone, I Dreamed a Dream, eseguita con un coinvolgimento che ha commosso il mondo intero, intonata con una voce spezzata dalle lacrime, ma potente, in grado di far arrivare al pubblico in sala tutta l’intensità del tormento di Fantine e dell’ingiustizia di una gioventù spezzata. Ultima delle romantiche, piegata da una vita crudele, senza mai perdere la sua dignità.
Il risultato del suo impegno, apprezzato a livello globale da critica e spettatori, è stato il tanto desiderato Premio Oscar. Già nel 2009, la candidatura per Rachel sta per sposarsi l’aveva avvicinata alla statuetta, senza però ottenere la vittoria, ma nel 2013, nella categoria “Attrice Non Protagonista“, non ha avuto rivali. In scena per appena quindici minuti, Anne Hathaway va ad aggiungersi all’elenco di attori e attrici che si sono aggiudicati il riconoscimento per eccellenza, pur avendo uno screen time molto ridotto: nella lista, nomi come Judi Dench (Shakespeare in Love), Anthony Hopkins (Il silenzio degli Innocenti) e Ingrid Bergman (Assassinio sull’Orient Express). Poco tempo, ma sufficiente per rendere evidente lo smisurato talento della diva dagli inconfondibili occhi da cerbiatta.
Federica Checchia
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