Discussa, amata ed odiata. Questa è Courtney Love, ex moglie del compianto Kurt Kobain. Una vita sempre al limite fin dalla tenera età. A soli 16 anni i suoi genitori divorziarono e la madre accusò il padre di aver somministrato LSD alla piccola Courtney, la quale è in psicoterapia fin dalla prima infanzia.
La vita di Courtney Love
Courtney Love, vero nome Michelle Harrison, è nata a San Francisco il 9 luglio 1964. Le donne della famiglia di Courtney hanno tutte una forte personalità: la bisnonna Elsie Fox fu attivista comunista e figura mondana nella California degli anni venti, la nonna Paula Fox è stata una scrittrice di successo, la madre, Linda Carroll, è una terapista affermata.
In mezzo a tutte queste forti donne, anche la piccola Courtney sogna la celebrità: a 12 anni sostiene un provino per il Mickey Mouse Club, ma viene scartata portando all’audizione una poesia di Sylvia Plath sull’incesto.
A 14 anni viene arrestata per furto e detenuta all’istituto Hillcrest Youth Correctional Facility di Salem. Qui scopre Patti Smith, The Runaways e Pretenders, che influenzeranno i suoi gusti musicali. Courtney si allontana dalla famiglia nel 1980, chiedendo l’emancipazione famigliare. Per mantenersi fa la spogliarellista e cambia cognome in Love. Nel 1982, per un breve periodo, è la cantante dei Faith No More. Terminata l’esperienza canora, si trasferisce in Cina e, mentre lavora come spogliarellista, incontra per la prima volta l’eroina.
Si traferisce a Los Angeles dove, la vita artistica di Courtney Love, sembra cambiare radicalmente. Frequenta corsi di recitazione e le si aprono le porte del cinema con il regista Alex Cox, che le affida un piccolo ruolo in “Sid e Nancy” nel 1986 e le fa fare la protagonista di “Straight to hell” l’anno successivo. Partecipa a “Fifteen Minutes” di Andy Warhol e al video di “I Wanna be sedated” dei Ramones.
Le Hole
Poco dopo, con il chitarrista Eric Erlandson, la bassista Lisa Roberts e la batterista Caroline Rue forma le Hole. La band si fa conoscere nella scena indipendente ed escono i primi singoli: “Retard Girl” e “Dicknail”. Nel novembre del 1990 la band apre un concerto ai Sonic Youth al Whisky a Go Go. Qui Love conosce Kim Gordon, alla quale chiede di produrre l’imminente primo album della sua band. Gordon acconsente e con Don Fleming produce “Pretty on the Inside“ che ottiene un buon successo di critica e di pubblico. La band intraprende un tour europeo con i Mudhoney e poi apre negli USA per gli Smashing Pumpkins al leggendario CBGB di New York. Durante il tour ha una relazione con il cantante Billy Corgan.
L’incontro con Kurt Cobain
Non si sa con esattezza quando Courtney Love e Kurt Cobain si sono conosciuti. L’unica cosa certa è che la relazione diviene di dominio pubblico nel 1991. Nel febbraio dell’anno successivo la coppia si sposa ed in agosto nasce la figlia Frances Bean. Durante la gravidanza, Love è oggetto di speculazioni e indiscrezioni relative al suo presunto uso di droghe, le quali portano all’intervento del Child Protective Services, con la bambina momentaneamente affidata ai parenti. Anni dopo, Love chiarirà la dinamica dei fatti, rimproverando Lynn Hirschberg, autrice del servizio su Vanity Fair, di aver seriamente compromesso il suo matrimonio e ferito profondamente lei e Kurt. Con la figlia Frances, Love avrà negli anni un rapporto difficile, fatto di allontanamenti, litigi, problemi legali e recriminazioni varie condivise a mezzo social e oggetto di speculazioni da parte dei media.
Nel settembre 1993 Love e Cobain si esibiscono nella loro unica performance pubblica insieme, in occasione del concerto di beneficenza Rock Against Rape a Hollywood, suonando in acustico “Pennyroyal Tea” dei Nirvana e “Where Did You Sleep Last Night” di Lead Belly. Courtney Love esegue inoltre i brani “Doll Parts” e “Miss World”, futuri singoli dell’imminente secondo album delle Hole, “Live Through This” che uscirà nel 1994.
La carriera di Courtney Love
L’album che proietta la band nell’olimpo della musica mainstream esce in un periodo segnato da due tragedie. Nel giro di poco tempo muoiono Kurt Cobain, suicidatosi con un colpo di fucile in aprile, e la bassista delle Hole, Kristen Pfaff, stroncata da un’overdose di eroina. Questi lutti provano duramente la Love ma allo stesso tempo si rivelano un potente stimolo.
Trainato dal singolo “Violet”, l’album ottiene un grande successo. La band parte in tour con la canadese Melissa Auf Der Maur al basso. Dopo il tour la band si esibisce per la serie MTV Unplugged, concerto in acustico che diverrà poi un album nel 1995.
Courtney Love, è molto impegnata nel portare avanti la sua carriera, senza però abbandonare le sue intemperanze. Su un volo in Australia viene denunciata per intimidazione al personale. Colpisce Kathleen Hanna nel backstage del Lollapalooza e aggredisce verbalmente dei ragazzi durante un concerto ad Orlando. Verrà denunciata per aggressione dalla giornalista Belissa Cohen e ha un incontro-scontro con Madonna durante un’intervista a Kurt Loder agli MTV Music Awards. Ma non finisce qui. Avrà momenti conflittuali con Dave Grohl, Trent Reznor, Gwen Stefani e Tabitha Soren. La seconda metà degli anni Novanta rappresenta per Courtney la consacrazione pop, sia come rockstar che come attrice. Partecipa a numerosi film: “Basquiat” di Julian Schnabel, “Larry Flint- Oltre lo scandalo” e “Man on the Moon” di Milos Forman, “Beat”, biopic su William Burroughs diretto da Gary Walkow e “24 ore” di Luis Mandoki.
Nel 1998 esce il famoso “Celebrity Skin”, terzo album in studio delle Hole. Trainato dalla title track e dal secondo singolo, “Malibu”, il disco sarà un grandissimo successo commerciale. La band parte per un tour insieme ai Marilyn Manson. Dopo aver registrato il brano “Be a Man” per la colonna sonora di “Ogni maledetta domenica” la band annuncia lo scioglimento
Inizia un brutto periodo per Courtney. Provata dalle dipendenze, da problemi legali e dalla perdita della custodia della figlia, sarà coinvolta in una serie di cause che la porteranno alla bancarotta. Dopo il tentativo fallito di formare una nuova band, Love tenta la carriera solista con “America’s Sweetheart” che, non ottiene il successo sperato.
Nel 2015 esce “Soaked in bleach – Chi ha ucciso Kurt Cobain“, docudrama diretto da Benjamin Statler che, per bocca dell’investigatore privato Tom Grant, ipotizza responsabilità a carico di Courtney Love per la morte di Cobain.
Alessandro Carugini
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