Stasera in tv: Now You See Me, di Louis Leterrier (L’incredibile Hulk, Transporter 2) tra magia e rapina, film campione al box office, dal cast siderale ed il ritmo vertiginoso. A colpi di performance e frasi ad effetto, gli ego smisurati dei protagonisti si espandono; ora scontrandosi, ora risonando attraverso la gratificazione del lavoro di squadra. Nello stesso spirito, la regia ne esalta le prestazioni: talvolta esibendo l’individuo in uno stile teatrale e metafilmico; talvolta filmando, invece, le coreografie di gruppo come una frenetica partita di sport. Tra sistematiche inversioni di ruoli, ambiguità e twist, la realtà è dematerializzata, in corpi virtuali, spazi ingannatori ed un denaro tramutato in pioggia di coriandoli. I vortici della cinepresa confondono ulteriormente lo spettatore, travolgendolo nella vertigine dell’ego dei protagonisti.
L’arrogante prestigiatore J. Daniel Atlas (Jesse Eisenberg), l’autoproclamato empatico ipnotizzatore Merritt McKinney (Woody Harrelson), il veloce mago di strada-ladro Jack Wilder (Dave Franco) e l’illusionista estrema Henley Reeves (Isla Fisher), sono contattati da un misterioso sconosciuto. Essi abbandonano le loro carriere per formare una squadra di illusionisti strabilianti. Infatti, i quattro maghi realizzano rapine e furti a beneficio del popolo, attraverso dei numeri di magia, che in quanto tali, sono indimostrabili dalla polizia. Il duo investigativo formato da Dylan Rhodes (Mark Ruffalo) e Alma Dray (Mélanie Laurent) non sa che pesci prendere. Essi cadono sistematicamente nei trucchi dei numeri dei maghi, diventandone parte integrante, nonché beffa del pubblico.
Stasera in tv: Now You See Me (ora mi vedi…e ne sono felice)
I maghi sono degli individui che fanno finta di essere eccezionali, o superiori alla mediocre umanità, strappando stupore, applausi, e, all’occorrenza, perfino qualche groupie. Che sia conquistando una bella ragazza, come nel caso di Daniel Atlas, o manipolando le persone, come nel caso di Mc Kinney o prendendosene beffa in maniera criminale o politicamente scorretta, come Wilder e Reeves, l’ego di questi personaggi è gratificato e nutrito, anche e spesso a spese degli altri. Le manie di grandezza ed esibizionismo sono un’arma a doppio taglio. Le vicende del film saranno, infatti, segnate da fatali errori di persone, punite dalla ricerca affannosa della gloria. La competizione, dal canto suo, si gioca a colpi di arroganza ed estremizzazione dell’individualismo. La magia diventa una vera e propria arte, il cui stile è arma irrinunciabile di identificazione ed esistenza, come in The Prestige di Christopher Nolan (2006).
Un Jesse Eisenberg arrogante, competitivo, dalla freddezza robotica come il suo Mark Zuckerberg di The Social Network, è calato tuttavia nell’attitudine performativa e beffarda del grande “Professore” Christian Bale di The Prestige (2006). Ed è proprio citando il film, che egli si diverte a intortare i detectives, distraendoli con provocatorie chiacchere, per poi intrappolarli nelle proprie manette. Il carattere istrionico della sua esibizione è sottolineato da una regia che trasforma la sala-interrogatorio in teatro. In esso, i due detectives sono di spalle in soggettiva, ridotti a meri e impotenti spettatori dello show. I quattro maghi dalle abilità straordinarie sono quasi dei superumani, la cui immagine si ingrandisce a vista d’occhio. Ingigantiti dai maxi schermi di Las Vegas, essi finiranno per essere proiettati, in misura monumentale, sui intere facciate di palazzi newyorkesi. Sussegue, poi la consacrazione finale, quasi istituzionalizzante, in cui si trasformano nelle news proiettate in Times Square.
Magicamente placati nel lavoro di squadra
Stasera in tv: Now You See Me. I quattro illusionisti riescono, per un fine superiore e misterioso, a mettere da parte cotanto ego ed eccentricità, e fare squadra. La competizione si edulcora a colpi di piccoli battibecchi, quasi da commedia sentimentale, perennemente implementati dal manipolatore simpatico Mc Kinney. Questi smorza e deride l’intensità dell’ egocentrico collega Daniel Atlas; il quale punzecchia la bellissima ex-assistente Reeves, “troppo grassa per entrare nelle botole e costumi di scena”. Altrettanta complicità scatta tra i due colleghi poliziotti Dylan ed Alma. All’inizio si detestano, poi decidono di superare competizione e differenze culturali, per riuscire ad ascoltarsi. E se Alma fosse invece una spia infiltrata dai maghi? E se lo fosse l’ambiguo ex-mago Thaddeus Bradley (Morgan Freeman)? Egli, in effetti, invece di aiutare la polizia a smascherare gli illusionisti, sembra piuttosto essere divertito dai loro numeri…
Non tanto il ruolo, quanto la squadra, sono i principi dinamici della trama. Se, infatti, i maghi sono dei nuovi Robin Hood, il peso morale dei loro furti è alleggerito dalla nobiltà dello scopo. Eliminato il bene ed il male, cosa resta è pura competizione, non dissimile ad una semplice partita di sport. Gli inseguimenti si intensificano, i movimenti della cinepresa si accelerano e girano costantemente in vortice. La performance di gruppo è girata come una partita di calcio, tra voli vertiginosi di dolly, in una coreografia generale, in cui ogni mago ligiamente “passa la palla” al collega. Del resto, il film invita costantemente a non guardare troppo da vicino, poiché atrimenti si perde la visione d’insieme.
Una spirale di magia vanifica la realtà
Alla dialettica tra bene e male prende posto piuttosto quella tra realtà e magia, apparenza e intenzioni, materialità e virtualità. I maghi sono sostituiti da simulacri: dal volto della prima inquadratura di Mc Kinney, che si rivela essere di cartone, alle apparizioni dei quattro illusionisti su schermi, proiezioni di luce e, perfino, puri manichini. I luoghi, “spiazzano”, assomigliando a cosa non sono, manipolando gli spettatori. In una dimensione quasi metafilmica, si mostra come questi ultimi, esattamente come il pubblico dei film, associno e deducano sulla base di un montaggio di informazioni, artificialmente messe insieme da una invisibile “regia”.
Da carte e soldi che volano come coriandoli, al Mardi Gras di New Orleans, la società sembra scomparire in un rovesciamento carnevalesco in cui regna l’illusione e tutto è relativo, o possibile. Ed in cui il popolo si vendica delle autorità, festeggiando la sconfitta degli stupidi poliziotti ed accaparrandosi i soldi dei crudeli milionari. Ogni cosa, insomma, è destinata a rovesciarsi e sorprendere in questo film divertente ed esplosivo. Grande successo di pubblico, segue nel 2016 la produzione di un secondo episodio. Stasera in tv: Now You See Me, su Italia1, alle 21.20.
Sara Livrieri
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