Cinema

Stasera in tv: “Midnight in Paris”, luminoso Woody Allen nella Ville Lumière

Stasera in tv: Midnight in Paris. Woody Allen torna a filmare l’amatissima Parigi, il cui fascino supera tempo e razionalità ed è solo esprimibile con i voli dell’immaginazione del realismo magico.  In Tutti dicono I love you, era possibile danzare sulla Senna flottando nell’aria. Midnight in Paris, salta sulla macchina del tempo ed esplora i mondi meravigliosi che la monumentale città ha accumulato nella propria evoluzione culturale e storica. Woody Allen dialoga con la Parigi degli anni ’20, i letterati americani della lost generation, i pittori avanguardisti e gli esplosivi surrealisti. Dalla proverbiale “noia” ed inquietudine dei Fitzgerald, all’accettazione delle contraddizioni come normalità dei surrealisti, il protagonista Gil Pender gioca con i fantasmi della sua fantasia per aprirsi al compromesso e all’accettazione della realtà.

L’americano Gil Pender (Owen Wilson) è in visita a Parigi con la fidanzata Inez (Rachel McAdams) ed i suoceri. Egli è ammaliato dal fascino artistico della città. Tentato dalla “vita bohemienne”, si sente sempre più attratto dalla carriera di romanziere, per il quale vuole abbandonare una posizione di sceneggiatore di successo ad Hollywood. La sua Parigi ha poco a che vedere con le superficiali spedizioni di shopping dei materialisti familiari, o delle nozionistiche escursioni turistiche del pedante professore Paul (Michael Sheen), tanto ammirato da Inez. Una sera, a mezzanotte, il miracolo. Una macchina di ragazzi, sospettosamente molto vintage, finisce per trasportarlo ad una festa, che si svolge negli anni’20 e dove Gil trova Cole Porter al pianoforte ed i coniugi Fitgzerald ai drink. Ed è solo l’inizio….

Stasera in tv: Midnight in Paris, a mezzanotte scocca l’immaginazione

Ti immagini cosa avrebbe potuto essere questa città negli anni ’20?” la domanda di Gil Pender risuona sullo sfondo dei titoli neri di inizio del film, lasciando il potere evocativo della parola entrare nell’immaginazione del pubblico. Segue una scena mozzafiato, il giardino di Monet a Giverny, in cui Gil e la fidanzata Inez passeggiano, sospesi tra quadro impressionista e realtà. La splendida Parigi si nutre della fantasia degli artisti che l’hanno illustrata e celebrata, così come gli artisti, al loro volta, si alimentano della sua incredibile atmosfera. In questo circolo vizioso Gil Pender vuole vivere, abbandonando la noiosa e materialistica realtà.

Tuttavia la fidanzata Inez, strepitosa Rachel McAdams, nei toni della gelida Queen Bee di Mean Girls, è sensibile solo ai gioielli. I genitori di quest’ultima, rappresentano quel tipo di americani che vivono la città come un gigantesco ristorante, o negozio di antiquariato da depredare e trapiantare nella “casa di Malibu’”. E poi c’è Paul, l’intellettuale, un alter ego superiore come l’Alan Alda di Crimini e Misfatti, al quale Gil non riconosce credibilità. Gil è, infatti, il Woody Allen di Crimini e Misfatti, documentarista lanciatosi in una pretenziosa e disperata opera, il cui impatto si produce solo nella sua testa. Chiuso al mondo esterno; perso nella feticistica ricostruzione aneddotica dei suoi eroi letterali (James Joyce ha mangiato i cavoli in questo ristorante!).

Stasera in tv: "Midnight in Paris"- Photo Credits: circuitoturismo.it
Stasera in tv: “Midnight in Paris”- Photo Credits: circuitoturismo.it

Realismo magico e viaggio nel tempo

Eroi che incontrerà, ironicamente, solo per chiedere delle opinioni sul suo proprio libro. E se anche queste vicende non fossero che il frutto della sua immaginazione? Il realismo magico si alimenta nelle sfumature e nel dubbio. Gli spazi degli anni ’20 esplorati da Gil, sono mostrati con un giramento d’asse della telecamera, come se esistessero a parte. Analogamente, i personaggi storici gli appaiono spesso da fuori campo, magicamente presenti al momento in cui Gil gira il proprio sguardo. Lo stesso vale per la bella venditrice di dischi, (Léa Seydoux) che lo accompagnerà in un romantico, quanto irreale Hollywood ending.

Immaginaria dovrebbe però anche essere la lettura del diario di Adriana (Marion Cotillard), da parte della guida (Carla Bruni) e il rocambolesco viaggio nel tempo del detective (Gad Elmaleh). Forse è vero che a Parigi tutto può succedere. La città è del resto una macchina del tempo anche per chi semplicemente la vive, o la visita. La dialettica tra presente e passato è introdotta dalla sequenza iniziale del film, in cui Woody Allen, quasi citando i “travelogues”, diari di viaggio di inizio Novecento, posa la telecamera su angoli vari della Ville Lumière. Egli mostra la compresenza tra storia e presente, immobilità dei monumenti che restano e movimento di umanità e macchine, destinati a svanire.

Paris est une fête

Woody Allen cita quasi sé stesso e la splendida sequenza di Manhattan, che riprende, a obiettivo fisso, gli angoli di New York. Come il protagonista di Manhattan elenca “le cose per cui vale la pena di vivere”, Gil Pender afferma che nel violento freddo e insignificante universo, la bella Parigi esiste. In un film al budget modesto (17 milioni di dollari), Woody Allen fa semplicemente cantare la città, di cui ne illustra, come un Monet, per l’appunto, le mille sfumature, dalle tonalità della mattina, alla notte, passando per tramonto e crepuscolo, sole e pioggia.

Un’esplosione di luce, grazie al lavoro del superbo Darius Khondji (Se7en, Amour, Diamanti Grezzi), che fa risuonare di riflessi dorati le strade bagnate di Parigi ed illumina di una luce ambrata e rossiccia i caldi interni delle feste degli anni ’20. “Il lavoro dell’artista è di non soccombere alla disperazione, ma trovare un antidoto al vuoto dell’esistenza”, afferma Gil, la cui cura è evidentemente la sua nuova relazione d’amore con la città. Essa, un po’ incarnata dalla splendida musa Adriana, è uno spirito tentatore che offusca gli occhi dei suoi passanti, mostrando le meraviglie di un passato perduto. Un gioco di rimpianti pericoloso, si renderà conto Gil, che imparerà finalmente ad aprirsi alla realtà ed al presente. Stasera in tv: Midnight in Paris, sur Iris, alle 21.10.

Sara Livrieri

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