Stasera in tv: The Tourist. Dopo l’intenso ed indimenticabile Le vite degli altri (2006), Florian Henckel von Donnersmarck si dà ai toni leggeri; ricicla il motivo dello spionaggio in un film d’azione dai tocchi romantici, con i divi più sexy e dark di Hollywood, Johnny Depp e Angelina Jolie. Si vuole vendere un sogno, un’evasione avventurosa ed un po’ impertinente, in cui accidentali corteggiamenti sui treni citano l’Hitchcock di Intrigo internazionale (1959) e la figura del ladro è trasfigurata dall’eleganza di Caccia al ladro (1955). La scrittura fallisce, realizzando una trama dai risvolti prevedibili, il dialogo poco accattivante ed i personaggi piatti. La bellezza di Venezia è originalmente rimodellata in toni crepuscolari e sfocature impressioniste dalla meravigliosa fotografia di John Seale (Il paziente inglese, Il talento di Mr Ripley). La bellezza di Jolie, più che contemplazione di un ideale, è vuota e narcisista feticizzazione di un’industria autoreferenziale.
Un gruppo di agenti di Scotland Yard, capitanati dal cinico ed esasperato John Acheson (Paul Bettany), dà la caccia ad un ladro che deve un’immensa quantità di soldi al fisco inglese. Se ne conosce il nome, Alexander Pearce, ma non il volto. Si segue allora la misteriosa Elise Clifton-Ward (Angelina Jolie), con cui Pearce è sentimentalmente implicato, nella speranza che i due si riuniscano. La donna, su ordine dello stesso Pearce, depista gli agenti, accompagnandosi casualmente al primo uomo che trova sul treno per Venezia. Elise sceglie, per il ruolo, Frank Tupelo (Johnny Depp), un vedovo insegnante di matematica. Attratto da lei, egli la segue senza problemi durante il suo soggiorno nella romantica Venezia. Frank diventa quindi oggetto del malinteso, e sarà pedinato prima dalla polizia e poi da una gang di mafiosi, ai quali il vero Pearce ha rubato il denaro.
Stasera in tv: The Tourist, visita di un’estrema e vuota bellezza
Il goffamente attraente Frank non può apparentemente resistere alla sensualità della misteriosa Elise. Egli la segue per Venezia, alloggiando nell’incredibile stanza dell’Hotel Danieli e dormendo rigorosamente nel divano letto. Certo, la bellezza tira più di un carro di buoi. Tuttavia, anche l’individuo più ingenuo non avrebbe paura, in una situazione simile, di ritrovarsi infilato in qualche guaio? Evidentemente il vedovo insegnante di matematica ha una segreta sicurezza personale; o forse è giusto un personaggio romantico, pronto a rischiare tutto in nome della scintilla? Difficile comprendere, a partire dai dialoghi che ci sono presentati. I protagonisti sono semplicemente creati sul mistero, e su esso respirano, parlano e si muovono. Ne risulta una mancanza sostanziale di caratterizzazione della storia e dei personaggi, nei quali è impossibile identificarsi; i quali si è costretti giusto a contemplare, come un quadro o una pubblicità.
I protagonisti indossano abiti elegantissimi, cenano sui canali, si affacciano sul terrazzo dell’hotel più prestigioso, partecipano a straordinari e romantici balli. “L’amore” è contemplativo e mai consumato. Lo spettatore è annichilito all’adorazione di un’Angelina Jolie feticizzata, immobile, eternamente in posa. Non cammina, sculetta come in passerella, beve solo drink che fanno pendant con il rosso della sua sensualissima bocca e porta delle parure di diamanti che pesano più di lei. Una dimensione estetica grossolana, materialistica, da pubblicità. Dimensione forse intesa come un omaggio ed ironico occhiolino ai classici del passato; ma non abbastanza sostenuta, allora, dal brio dei dialoghi o del duo recitativo, che rimane sintonizzato su toni incompatibili. Jolie, infatti, si presta al gioco della bella statuina, pur essendo troppo seria e sanguigna per emulare la leggiadra Grace Kelly. Depp, dal canto suo, usa una goffaggine fuori dalla spacconaggine sbruffoncella, forse necessaria al contesto.

Successo mondiale e successo nazionale
Il tutto, certo non aiutato da una colonna sonora in stile Giochi senza frontiere, non ha comunque impedito il successo mondiale; un film dai 100 milioni di dollari di budget per 278,3 di incassi. Complice sicuramente il divismo fine a sé stesso, e la curiosità di vedere riuniti due sex symbol ombrosi, dagli scheletri negli armadi; che sia la distruzione di hotel, ciondoli contenenti sangue o flirt extraconiugali con colleghi, durante le riprese di un film di spionaggio! Era il 2010, Jolie e Depp erano entrambi presi, ma un triangolo con Brad Pitt avrebbe fatto esplodere il mondo. La scelta del cast risulta felice; nutrita da una dimensione extradiegetica talmente “eccitante” da farne il centro pulsante del film, catalizzatore anche esso della “vendita del sogno”. Cosa rimane dunque dell’arte?
Rimane una Venezia magistralmente trasfigurata nei toni meno ricorrenti del blu e del crepuscolo. Epurata nelle forme da una riduzione di campo che ne sfuoca le tortuosità, riducendole a geometrici mosaici di luci colorate, mentre la splendida Jolie, seduta nei lussuosi interni, è un insieme di macchie di un ritratto impressionista. La rappresentazione di ambienti e personaggi “velati” o defocalizzati è spesso seguita dal movimento della messa fuoco; legato all’idea, o forse la promessa, della finale rivelazione della verità dalle apparenze. Rimane infine, la partecipazione di attori italiani, tutti bravissimi. Alessio Boni, Raoul Bova, Nino Frassica, Neri Marcorè, Renato Scarpa, Maurizio Casagrande e, eccellente nel ruolo del colonello traditore, il grandissimo Christian De Sica. Stasera in tv: The Tourist, alle 21.10 su Rai Movie.
Sara Livrieri
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