Kim Basinger, il broncio più sexy e coraggioso di Hollywood

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Di Redazione Metropolitan

Con la sua bellezza eterea Kim Basinger ha fatto girare la testa di Alec Baldwin, Prince, Richard Gere, Eminem e… un po’ tutto il mondo, in effetti, complice il suo iconico spogliarello nel famosissimo 9 settimane e ½. Con il film culto degli anni ottanta dalle tinte sofisticatamente erotiche, Kim Basinger si impone nell’immaginario collettivo come angelo dalla sensualità elegante. “Un ghiaccio bollente”, per dirla alla Hitchcock, e citare lo stesso ghiaccio che Mickey Rourke le sgocciola sul corpo in un’altra indimenticabile scena del film.

Con 9 settimane e ½ Basinger buca lo schermo a tal punto che non sarà più possibile pensare al termine “spogliarello” senza associarvi la patinata figura dell’attrice e il suo striptease tra le ombre delle persiane. Kim Basinger tornerà a sorprendere il pubblico con la sua straordinaria interpretazione di una squillo/sosia della star degli anni ’40 Veronica Lake, nel bellissimo neo-noir di Curtis Hanson L.A. Confidential. Proprio questo ruolo di prostituta dal cuore d’oro, ancora una volta tra angelico e peccato, le varrà la consacrazione dell’Oscar di miglior attrice non protagonista.

Una carriera all’insegna dell’integrità artistica

Kim Basinger, ha debuttato sulla scena newyorkese come modella e posando nuda per Playboy agli inizi degli anni ottanta. In seguito si è voluta emancipare da ruolo di bellezza-oggetto. Nel corso degli anni si è battuta per ruoli complessi, potendo così vantare al suo attivo una filmografia di tutto rispetto. A partire dagli anni ottanta fino ad oggi è la ritroviamo nel cinema d’autore del maestro della commedia Blake Edwards (né I miei problemi con le donne e Appuntamento al buio); con il leggendario Robert Altman (in Follia d’amore, e Prêt-à-Porter), il re del gotico Tim Burton (in Batman), e registi di successo come Curtis Hanson (8 Mile) e Paul Haggis (in Third Person).

L’immagine più eloquente dell’integrità artistica della Basinger, e del suo carattere combattivo, è la scioccante polemica che l’attrice ebbe il coraggio di sollevare in diretta durante l’edizione Oscar del 1990. Chiamata sul palco per presentare le nomine per miglior film dell’anno, ne approfittò per denunciare l’esclusione del sensazionale Fa’ la cosa giusta di Spike Lee (che fu snobbato anche al Festival di Cannes dell’89, in quanto, malgrado più nomine, non vinse niente). L’ attrice ha quindi implicitamente sollevato con quasi venti anni di anticipo la questione dell’esclusione dei neri dall’Oscar, affrontata sostanzialmente dall’opinione pubblica e dalla stessa Academy solo un paio d’anni fa.

Kim Basinger nel ruolo che le ha fatto vincere l'Oscar, nel film L.A Confidential-Photo Credits: net-a-porter.com
Kim Basinger nel ruolo che le ha fatto vincere l’Oscar, nel film L.A Confidential-Photo Credits: net-a-porter.com

Attivismo politico e difesa degli animali

Kim Basinger è vegetariana ed un’animalista militante. È anche apparsa in più campagne dell’organizzazione PETA per la sensibilizzazione contro l’uso delle pellicce. Ha inoltre chiesto personalmente a degli stilisti famosi di non usarle nelle loro creazioni. La figlia Ireland, avuta dal matrimonio con il mitico attore Alec Baldwin, ha anche lei recentemente posato per PETA. Nuda come lo fu nella stessa occasione la madre, ella afferma lo slogan “Preferisco essere nuda che indossare pellicce”.

Basinger e Baldwin (che ha ultimamente parodiato Donald Trump nel programma comico americano Saturday Night Live) sono noti per il loro impegno politico a favore del partito democratico. Nel 1998, quando erano ancora sposati, organizzarono una raccolta di fondi per il partito, ai cui partecipò l’allora presidente Bill Clinton. Durante le elezioni del 2000 i Baldwin minacciarono perfino di lasciare il paese, se avesse vinto l’allora candidato George W. Bush.

Ruoli sfuggiti, occasioni mancate, pellicole tagliate. Forse non tutti sanno che…

Kim Basinger ha rifiutato il ruolo di protagonista in Basic Instinct, Thelma e Louise e in Insonnia d’amore. Ha rifiutato il ruolo di Maria Maddalena nell’Ultima tentazione di Cristo di Scorsese, perché “voleva scrollarsi di dosso il ruolo di femme fatale”. Stava perfino per rigettare quello che le è valso l’Oscar in L.A Confidential, perché si era stufata di interpretare prostitute. Con l’allora marito Baldwin fu presa in considerazione da Kubrick per il film Eyes Wide Shut. Kim Basinger considera che la propria performance in 9 settimane e ½ sarebbe stata la migliore della sua carriera, se essa fosse stata vista dal pubblico nella sua interezza.

Una pesante censura ha infatti eliminato intere sezioni del film, in quanto troppo violente. Si voleva evitarne la classificazione “a luci rosse”, ma si lese, secondo Basinger, alla completezza psicologica dei personaggi. Tra le scene tagliate, una in cui i due protagonisti usano i barbiturici e stipulano un patto di suicidio, e una in cui Basinger è ammanettata al letto. Ciò non bastò a salvare il film, che i critici stroncarono (eccetto pochi, tra cui il celebre Roger Ebert) e fu comunque un fallimento al box office americano. In Italia, invece, fu subito un successo strepitoso, posizionandosi al terzo posto dei film più visti del 1986 e guadagnando 6 miliardi di lire: quando ci sono di mezzo le belle donne, gli italiani ci vedono sempre lungo.

Sara Livrieri

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